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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10720 del 14 ottobre 1995
«L'inesatta liquidazione da parte dell'Inps del trattamento pensionistico per mancata inclusione nella base retributiva di emolumenti pensionabili non corrisposti al dipendente e non comunicati all'Inps dal datore di lavoro al tempo della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5525 del 19 maggio 1995
«In caso di ritardato pagamento di un credito previdenziale, qualora l'ente debitore non abbia corrisposto anche la rivalutazione monetaria e gli interessi legali, il debito risarcitorio maturato per tali titoli resta soggetto, dalla data di detto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15644 del 11 dicembre 2001
«La controversia inerente agli obblighi contributivi facenti carico ad un libero professionista rientra nella competenza del tribunale, in funzione di giudice del lavoro, nella cui circoscrizione risiede l'attore, ai sensi dell'art. 444, primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5552 del 15 maggio 1993
«La disposizione dell'art. 444, terzo comma c.p.c. che prevede la competenza del pretore del luogo in cui ha sede l'ente previdenziale sulle controversie relative ad obblighi contributivi dei datori di lavoro, trova applicazione in via estensiva,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11671 del 5 dicembre 1990
«La disposizione dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. — che, per le controversie in materia di previdenza ed assistenza obbligatoria, relative agli obblighi dei datori di lavoro ed all'applicazione delle sanzioni civili per l'inadempimento di tali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8067 del 2 aprile 2009
«La sentenza di condanna dell'INPS al pagamento, in favore del creditore, di una prestazione, quale le differenze spettanti a titolo di indennità di disoccupazione, costituisce valido titolo esecutivo, che non richiede ulteriori interventi del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1040 del 16 gennaio 2009
«La sentenza di condanna pronunciata in un processo tra il creditore della società ed una società di persone costituisce titolo esecutivo anche contro il socio illimitatamente responsabile, in quanto dall'esistenza dell'obbligazione sociale deriva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20052 del 2 settembre 2013
«Qualora il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo si concluda con una sentenza di parziale accoglimento, recante tuttavia un'autonoma condanna dell'opponente-debitore al pagamento, in favore dell'opposto-creditore, di una somma inferiore a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14096 del 1 luglio 2005
«In pendenza del processo esecutivo, la successione a titolo particolare nel diritto del creditore procedente, in virtù del principio stabilito dall'art. 111 c.p.c., dettato per il giudizio contenzioso ma applicabile anche al processo esecutivo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 586 del 22 gennaio 1999
«L'irregolarità di un titolo esecutivo notificato costituita dalla sua mancata spedizione in forma esecutiva non può legittimamente pronunciarsi, giusta disposto dell'art. 156, comma terzo c.p.c., se l'atto abbia, comunque, raggiunto lo scopo cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9365 del 14 luglio 2000
«Il precetto è sottoscritto dalla parte o dal difensore munito di procura. La procura al difensore da parte del creditore può essere conferita anche dopo la notificazione del precetto al debitore, ma, ove venga proposta opposizione al precetto, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7067 del 25 giugno 1993
«Alla stregua del principio (ricavabile dal primo comma dell'art. 477 c.p.c.), nel caso di titolo esecutivo emesso nei confronti di un determinato debitore, il creditore, il quale intende esercitare l'azione esecutiva nei confronti del successore a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1181 del 24 aprile 1974
«L'alternativa tra notificazione separata e notificazione congiunta del titolo in forma esecutiva e del precetto, regolata in via generale dall'art. 479 c.p.c., non opera quando il titolo è costituito da una cambiale, per la quale non è previsto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4334 del 23 febbraio 2009
«In tema di esecuzione forzata, il creditore procedente onerato dal versamento di una cauzione, ove ritenga - anche giuridicamente - impossibile prestare la cauzione nelle modalità fissate dal giudice, ha l'onere di chiedere al giudice medesimo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6664 del 15 marzo 2013
«In tema di crediti pecuniari, ottenuto con un primo precetto il pagamento spontaneo della somma intimata, accettata senza riserve, la notifica di un nuovo precetto per il pagamento di una ulteriore somma, calcolata sulla base del medesimo titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20634 del 22 settembre 2006
«La sopravvenienza, successivamente alla proposizione dell'opposizione al precetto, delle condizioni di esistenza della pretesa esecutiva non può essere presa in considerazione dal giudice dell'opposizione perché non rilevante al fine di decidere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7784 del 18 giugno 2001
«In forza del principio secondo il quale l'esecuzione forzata deve essere normalmente preceduta dalla notificazione del titolo in forma esecutiva e del precetto (art. 479 c.p.c.), il chiamato in garanzia, nei confronti del quale sia stata accolta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8164 del 22 luglio 1991
«La pendenza del procedimento esecutivo non preclude né rende inutile la reiterazione dell'atto processuale che vi dà inizio ed, in funzione di questo, il compimento degli atti prodromici necessari, al fine di porre al riparo la concreta attuazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3593 del 28 aprile 1990
«Nel processo esecutivo per espropriazione forzata in base a cambiale, unico atto preliminare è la notifica al debitore del precetto, il quale deve contenere la trascrizione non necessariamente integrale del titolo di credito bensì la indicazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15378 del 6 luglio 2006
«Poiché la finalità del precetto è quella di invitare il debitore ad adempiere e di renderlo edotto del proposito del creditore di procedere ad esecuzione forzata in suo danno, l'opposizione di merito, proposta dal debitore congiuntamente a quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3656 del 14 febbraio 2013
«In tema di espropriazione forzata, il creditore pignorante, che intenda far valere nel processo già instaurato un ulteriore credito nei confronti del medesimo debitore, può intervenire nell'esecuzione ai sensi degli artt. 499 e segg. c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20658 del 2 ottobre 2007
«Nel processo esecutivo (nel caso di specie, pignoramento presso terzi), a differenza che nel processo di cognizione, il creditore procedente o intervenuto ha l'onere di produrre il titolo esecutivo, ma non anche di provare l'esatto ammontare degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15901 del 20 luglio 2011
«L'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 480, terzo comma, c.p.c. - come individuata dalla Corte Cost. nella sentenza n. 480 del 2005 - richiede che l'opposizione a precetto debba essere notificata dal debitore presso la residenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13219 del 31 maggio 2010
«Il Comune nel quale il creditore, con l'atto di precetto, abbia dichiarato la propria residenza od eletto il proprio domicilio, ai sensi dell'art. 480, comma terzo, c.p.c., deve ritenersi coincidente con quello in cui ha sede il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12540 del 28 maggio 2009
«Alla stregua di un'interpretazione costituzionalmente orientata (come individuata dalla Corte cost. nella sentenza n. 480 del 2005), l'art. 480, comma terzo, c.p.c. consente al debitore di notificare l'opposizione all'esecuzione nel luogo in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5621 del 15 marzo 2005
«La norma dell'art. 480, terzo comma, c.p.c., attribuisce alla parte che intende promuovere l'esecuzione forzata la facoltà di dichiarare la propria residenza o di eleggere domicilio in uno, a sua scelta, tra i possibili luoghi dell'esecuzione....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7505 del 16 luglio 1999
«La norma dell'art. 480, terzo comma, c.p.c., attribuisce alla parte che intende promuovere l'esecuzione forzata una facoltà, che consiste nel dichiarare la propria residenza o nell'eleggere domicilio, ma, nel contempo le impone un onere, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6880 del 23 luglio 1997
«Se il debitore propone opposizione a precetto dinanzi ad un giudice del luogo di sua residenza, anziché del luogo in cui il creditore ha eletto il domicilio (art. 480, terzo comma, c.p.c.), e questi si limita ad eccepire l'incompetenza per materia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10591 del 25 ottobre 1993
«Il creditore che, nel giudizio di opposizione a precetto, eccepisce l'incompetenza per territorio del giudice del luogo di notifica del precetto, sostenendo di avere indicato un diverso luogo di residenza o di avere eletto domicilio in altro luogo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6234 del 24 ottobre 1986
«Il comune nel quale il creditore, con l'atto di precetto, abbia dichiarato la propria residenza od eletto il proprio domicilio, ai sensi dell'art. 480 terzo comma c.p.c., deve ritenersi coincidente con quello in cui ha sede il giudice...»