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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40355 del 13 novembre 2001
«È configurabile il reato di calunnia anche nel caso, espressamente previsto dall'art. 368 c.p., in cui la falsa incolpazione sia contenuta in una denuncia anonima, in quanto, pur dopo l'entrata in vigore dell'art. 333 c.p.p. che esclude qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4575 del 14 gennaio 1993
«A norma dell'art. 335 c.p.p. il pubblico ministero iscrive immediatamente nell'apposito registro la notitia criminis che gli perviene o che ha acquisita di propria iniziativa, nonché, contestualmente o dal momento in cui risulta, il nome della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2087 del 23 giugno 1999
«In tema di termini per impugnare, l'art. 585, comma primo, lett. a), c.p.p., pur formalmente riguardando i provvedimenti camerali e le sentenze accompagnate da contestuale motivazione, deve ritenersi applicabile anche alle ordinanze dibattimentali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 820 del 12 marzo 1996
«Non è possibile ricorrere per cassazione avverso il provvedimento con il quale il Procuratore della Repubblica dispone la trasmissione in archivio del fascicolo iscritto nel registro degli atti non costituenti notizia di reato (mod. 45) senza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10585 del 3 novembre 1992
«Poiché la querela è una manifestazione di volontà intesa a rimuovere un ostacolo alla perseguibilità di determinati reati, detto ostacolo non può ritenersi persistente, e quindi non può ritenersi precluso l'esercizio dell'azione penale dal fatto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44968 del 16 novembre 2012
«Ai fini della validità della querela è sufficiente l'uso della espressione "si faccia giustizia", in quanto costituisce manifestazione della volontà di perseguire penalmente il soggetto denunciato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42994 del 7 ottobre 2008
«La remissione di querela estingue il reato anche se intervenuta nel giudizio di rinvio celebrato a seguito d'annullamento della Corte di cassazione intervenuto solo in punto di determinazione della pena.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4144 del 13 gennaio 1993
«In tema di perseguibilità di reati commessi all'estero, i due diversi e distinti termini stabiliti dall'art. 128 c.p. per la richiesta di procedimento (ed applicabili anche per la proposizione della «istanza», atteso il rinvio contenuto nell'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6984 del 14 luglio 1993
«Per la proposizione da parte del P.M. della richiesta di autorizzazione a procedere è previsto un duplice termine: uno, di carattere strutturale, esige che la richiesta detta intervenga prima dell'esercizio dell'azione penale, l'altro è di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8855 del 8 agosto 2000
«Una volta che la sentenza di non luogo a procedere emessa a norma dell'art. 425 c.p.p. non sia più soggetta a impugnazione e non ricorra alcuna delle ipotesi previste dalla disposizione eccezionale, e perciò di stretta applicazione, dell'art. 345...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6712 del 16 febbraio 1999
«Alla luce della disciplina del nuovo codice di procedura penale, la polizia giudiziaria, una volta intervenuto il Pubblico Ministero, deve compiere non solo gli atti ad essa specificamente delegati, ma anche tutte le altre attività di indagine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4603 del 26 gennaio 1993
«La trasmissione del verbale di arresto al pubblico ministero entro il termine indicato dall'art. 386 c.p.p. può avvenire con qualsiasi mezzo idoneo, purché la stessa sia effettuata per l'intero contenuto dell'atto, e non mediante semplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2390 del 5 marzo 1992
«La riduzione del terzo della pena inflitta in conseguenza della celebrazione del processo con rito abbreviato, è possibile nel solo giudizio di primo grado. (Nella specie, la Suprema Corte, ha ritenuto che, pur essendosi celebrato il processo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4641 del 21 aprile 1994
«L'obbligo di avvertire a pena di nullità i prossimi congiunti dell'imputato, o dell'indagato, della facoltà di astenersi dal deporre (art. 199, comma 2, c.p.p.) si pone come principio generale che va osservato ogni volta in cui nei vari momenti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9290 del 28 febbraio 2003
«Le sommarie informazioni assunte dalla polizia giudiziaria, ai sensi degli art. 350 e 351 c.p.p. ed annotate ex art. 357 c.p.p., non rientrano nell'elencazione tassativa di cui all'art. 431 c.p.p., relativa agli atti che trasmigrano nel fascicolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 345 del 14 gennaio 1999
«Il mancato invio al pubblico ministero dei verbali di sommarie informazioni assunte dalla polizia giudiziaria non è causa di nullità, in quanto, atteso il principio di tassatività sancito dall'art. 177 c.p.p., la stessa non è prevista da alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3717 del 13 settembre 1990
«Deve essere ritenuto legittimo il sequestro, oltre che delle merci recanti il marchio o i marchi contraffatti, anche della macchina stampatrice, degli altri strumenti destinati all'apposizione dei falsi marchi di fabbrica e delle merci non ancora...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8963 del 7 marzo 2002
«Il divieto di sequestrare presso i difensori «carte e documenti relativi all'oggetto della difesa, salvo che costituiscano corpo del reato», non solo è limitato alla ipotesi in cui il sequestro sia disposto nell'ambito dello stesso procedimento in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5547 del 31 gennaio 1996
«È tuttora configurabile il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di contrabbando, atteso che il reato di contrabbando non può dirsi depenalizzato sulla base dell'art. 2 della L. 28 dicembre 1993, n. 562,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2418 del 7 settembre 1993
«In base al disposto dagli artt. 55, 348 e 354 c.p.p., la polizia giudiziaria che abbia già proceduto al sequestro, mediante apposizione dei sigilli, di un immobile edificato senza concessione ed alla nomina del custode, successivamente —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2812 del 29 luglio 1993
«Il prelievo di urine, con conseguente esame analitico delle medesime ai fini di accertare eventuali patologie afferenti il detenuto o l'internato, trova legittimità nell'art. 11, L. 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario), laddove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6004 del 19 gennaio 1996
«Attesa l'inquadrabilità del delitto di pubblica istigazione a delinquere (art. 414 c.p.), fra i reati di pericolo, per i quali non è ammissibile la figura del tentativo, deve escludersi la legittimità del sequestro di cose che si assumano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3655 del 15 aprile 1993
«In base al principio di tassatività di cui all'art. 177 c.p.p., la mancata apposizione del sigillo da parte dell'autorità di polizia giudiziaria non dà luogo a nullità non essendo la stessa prevista da alcuna disposizione di legge. Fermo restando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5430 del 16 novembre 1995
«Qualora il pubblico ministero convalidi la perquisizione ed il conseguente sequestro eseguiti di propria iniziativa dalla polizia giudiziaria, il provvedimento così emanato, impugnabile con la richiesta di riesame, costituisce un autonomo titolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10145 del 10 novembre 1997
«Sono atti irripetibili, ai sensi dell'art. 354 c.p.p, quelli mediante i quali la polizia giudiziaria prende diretta cognizione di fatti, situazioni e comportamenti umani, dotati di una qualsivoglia rilevanza penale e suscettibili, per la loro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4132 del 3 aprile 1998
«Rientrano nel novero degli atti irripetibili quelli mediante i quali la P.G. prende diretta cognizione di fatti, situazioni o comportamenti umani dotati di una qualsivoglia rilevanza penale suscettibili, per loro natura, di subire modificazioni o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 613 del 20 marzo 1996
«È legittima la convalida di un sequestro probatorio eseguito da un semplice agente di polizia giudiziaria fuori dei casi di particolare necessità ed urgenza previsti dall'art. 113 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5365 del 6 maggio 1992
«Gli accertamenti urgenti indicati dall'art. 354 c.p.p., per essere ritualmente acquisiti al fascicolo di ufficio a norma dell'art. 431 stesso codice, non debbono essere preceduti, a pena di nullità, dall'avviso al difensore. Tanto si desume dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3124 del 13 ottobre 1992
«La polizia giudiziaria, quando procede, d'iniziativa, al compimento di taluna delle attività alle quali, a norma dell'art. 356 c.p.p., ha diritto di assistere, senza preavviso, il difensore della persona sottoposta a indagini, non ha, a differenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 649 del 19 gennaio 1996
«L'inutilizzabilità dibattimentale delle dichiarazioni rese dall'arrestato alla polizia giudiziaria stabilita dall'art. 350 comma 7 (con la salvezza relativa alla possibilità di contestazioni) è determinata da specifiche finalità di tutela del...»