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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8219 del 24 giugno 1999
«Il verbale previsto dall'art. 357, comma 2, c.p.p. (documentazione dell'attività di polizia giudiziaria) si distingue dalla semplice annotazione di cui al precedente comma 1 essenzialmente per la contiguità spazio temporale fra quanto è oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34022 del 11 ottobre 2006
«L'obbligo di redazione degli atti indicati dall'art. 357 comma secondo, c.p.p., tra i quali rientrano le operazioni e gli accertamenti urgenti, nelle forme previste dall'art. 373 c.p.p., non è previsto a pena di nullità od inutilizzabilità. Per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4797 del 11 maggio 1993
«Nel giudizio abbreviato sono utilizzabili le sommarie informazioni fornite alla polizia giudiziaria, non raccolte e verbalizzate sul luogo e nella immediatezza del fatto, ma in un momento successivo. L'art. 351 c.p.p., nel disporre che la polizia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 37708 del 3 ottobre 2008
«Il prelievo di tracce biologiche su un oggetto rinvenuto nel luogo del commesso reato e le successive analisi dei polimorfismi del DNA., per l'individuazione del profilo genetico per eventuali confronti, sono utilizzabili se non sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6344 del 8 febbraio 2013
«La consulenza balistica (nella specie, di comparazione tra le striature presenti sul proiettile rinvenuto sul luogo del delitto e quelle prodotte sul proiettile "test" esploso con la pistola posseduta dall'indagato all'epoca dei fatti) non ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33517 del 14 settembre 2005
«La denuncia della nullità, di ordine intermedio, derivante dall'inosservanza, nell'esecuzione di un sequestro, delle disposizioni dettate dall'art. 365 c.p.p., deve ritenersi tempestiva se effettuata con la richiesta di riesame, non potendosi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15186 del 23 aprile 2002
«In tema di sequestro probatorio, le cose oggetto del vincolo non devono essere depositate nella segreteria del pubblico ministero con i verbali degli atti cui il difensore aveva diritto di assistere, come si evince dall'ultimo periodo dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1402 del 14 giugno 1994
«Quando il sequestro preventivo viene disposto, come può esserlo, prima che all'indagato sia stata inviata informazione di garanzia, il relativo decreto deve contenere tutti gli elementi elencati nell'art. 369 c.p.p. e, cioè, non solo l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32612 del 1 ottobre 2002
«Le perquisizioni e i sequestri effettuati ad iniziativa della polizia giudiziaria non comportano l'obbligo di dar luogo agli adempimenti previsti dall'art. 369 bis c.p.p. (informazione della persona sottoposta a indagini sul diritto di difesa)....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12715 del 30 marzo 2001
«Sussiste nullità del decreto di citazione a giudizio emesso dal pubblico ministero quando, pur essendo stato questo preceduto dall'invito all'imputato a presentarsi per rendere l'interrogatorio (secondo la disciplina all'epoca dettata dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13308 del 18 marzo 2004
«Sussiste il collegamento probatorio previsto dall'art. 371, comma secondo, lett. b) c.p.p., che dà luogo all'incompatibilità con l'ufficio di testimone ai sensi dell'art. 197 lett. a) c.p.p., allorché vi sia anche un semplice rapporto di influenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29876 del 20 agosto 2002
«In tema di giudizio immediato, l'omissione nell'invito a comparire per rendere interrogatorio dell'avvertimento, previsto dall'art. 375, terzo comma c.p.p., che potrà essere presentata richiesta di giudizio immediato, non da luogo a nullità in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 780 del 2 marzo 1998
«Il “pericolo di fuga” atto a giustificare, ai sensi dell'art. 384, comma 1, c.p.p., il fermo dell'indiziato di un delitto, non può dirsi superato a causa della sopravvenuta effettività della fuga sol perché lo stesso indiziato si sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6924 del 16 gennaio 1998
«In tema di fermo di indiziato di delitto, non deve confondersi l'atto di chi si allontana dal luogo in cui è stato consumato il reato, con il “pericolo di fuga” che costituisce il presupposto della misura precautelare; se così non fosse, infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2078 del 9 ottobre 1999
«Atteso che, ai sensi dell'art. 390, comma 1, ultima parte, c.p.p., la competenza a convalidare il fermo appartiene al giudice per le indagini preliminari del luogo in cui esso è stato eseguito, deve ritenersi che da detta competenza derivi quella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2311 del 19 giugno 1998
«Quando il luogo del fermo o dell'arresto è diverso da quello della consumazione del reato, la competenza all'applicazione della misura cautelare appartiene, ai sensi del combinato disposto degli artt. 390, comma 1, e 391, comma 5, c.p.p., al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2216 del 19 luglio 1996
«L'ordinanza di convalida dell'arresto emessa da Gip incompetente costituisce un provvedimento nullo nei confronti del quale non trova applicazione il principio della limitata protrazione temporale previsto dall'art. 27 c.p.p. solo per le misure...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6281 del 16 febbraio 2010
«Lo svolgimento di interrogatorio in sede di udienza di convalida del fermo esclude che debba farsi successivamente luogo all'interrogatorio di garanzia ex art. 294 c.p.p. pur se il giudice, competente per l'adozione della misura, sia incompetente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2217 del 19 settembre 1997
«Il delitto di evasione, in tutte le ipotesi delineate dall'art. 385 c.p., ha natura di reato istantaneo con effetti permanenti. Nella fattispecie prevista dal comma terzo di tale articolo, il reato si consuma nel momento stesso in cui il soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12823 del 2 aprile 2010
«Nell'ipotesi in cui la misura cautelare sia stata disposta dal giudice della convalida ex art. 391, comma quinto, c.p.p., e il luogo dell'arresto o del fermo sia diverso da quello di commissione del reato, solo la formale dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3094 del 29 novembre 1999
«Il potere di applicare una misura coercitiva rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida del fermo o dell'arresto, con la conseguenza che, se il luogo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20780 del 9 ottobre 1999
«L'art. 390, comma 1, c.p.p., prevede per la convalida dell'arresto o del fermo un'ipotesi di competenza del giudice per le indagini preliminari, in relazione al luogo in cui l'arresto o il fermo sia stato eseguito, assolutamente inderogabile. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1811 del 25 giugno 1993
«Con la sentenza emessa a norma dell'art. 444 c.p.p., la misura di sicurezza patrimoniale della confisca può essere ordinata non in ogni ipotesi in cui la confisca sia prevista come obbligatoria da una qualche norma, ma solo nei casi previsti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 180 del 11 febbraio 1994
«Rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria, individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida dell'arresto o del fermo, anche il potere di applicare una misura coercitiva, sicché, se il luogo dell'arresto o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1687 del 23 febbraio 1993
«L'esercizio dell'attività di prostituta non integra quel «grave impedimento» del teste che giustifica l'incidente probatorio, non rappresentando una condizione di «irreperibilità permanente». (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, la S.C....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2591 del 1 agosto 1990
«Una volta che abbia chiesto il rinvio a giudizio, il P.M. nell'udienza preliminare, non può più chiedere l'archiviazione, ed il giudice di detta udienza, se non ritenga di disporre il giudizio, non può che emettere sentenza di non luogo a procedere.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34114 del 18 settembre 2001
«L'art. 407 c.p.p., nella parte in cui indica, al n. 5 della lett. a) del comma 2, tra i reati per i quali la durata massima delle indagini preliminari è fissata a due anni, quelli di «detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19128 del 10 maggio 2001
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca del tutto al di fuori dell'ordinamento e determina una stasi processuale non altrimenti rimuovibile se non con l'impugnazione ed il conseguente annullamento, il provvedimento con il quale il giudice per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2756 del 1 giugno 2000
«Gli atti, non classificabili sulla base di schemi aprioristici, che il pubblico ministero ritenga inidonei ad assurgere a dato rilevante ai fini dell'esercizio dell'azione penale possono essere iscritti nel registro mod. 45, previsto appunto per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16923 del 7 maggio 2002
«In tema di archiviazione, la violazione della disposizione contenuta nell'art. 408, comma 3 c.p.p., secondo la quale nell'avviso della richiesta del pubblico ministero di archiviazione da notificare alla persona offesa va precisato che entro dieci...»