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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4017 del 24 maggio 1986
«Il dolo del delitto di strage consiste nella volontà di compiere atti diretti a mettere in pericolo la pubblica incolumità con la consapevolezza di tale pericolo, il quale è elemento essenziale del reato e non mera condizione di punibilità. Il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7817 del 31 maggio 1990
«Risponde del delitto di pericolo di disastro ferroviario colposo e, se ne deriva la morte di persone, anche del delitto di omicidio colposo, l'aiuto macchinista che, in violazione delle prescrizioni regolamentari vincolanti per il personale di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15667 del 4 aprile 2013
«In tema di misure cautelari personali, ai fini della valutazione del pericolo che l'imputato commetta ulteriori reati della stessa specie, il requisito della "concretezza", cui si richiama l'art. 274, comma primo, lett. c), c.p.p., non si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2785 del 5 marzo 1994
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 443 c.p. (Commercio o somministrazione di medicinali guasti), l'elemento della detenzione per il commercio si concretizza ogni qualvolta il medicinale irregolare si trovi nei locali...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10812 del 1 agosto 1989
«Per verificarsi l'ipotesi delittuosa descritta dall'art. 437 c.p. è necessario che l'omissione, la rimozione o il danneggiamento dolosi degli impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire infortuni sul lavoro si inserisca in un contesto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1189 del 17 maggio 1990
«Il differimento della pena per grave infermità fisica può esser chiesto da condannato non ancora assoggettato all'esecuzione della pena ed anche se non si sia ancora provveduto all'emissione dell'ordine di carcerazione; è, infatti, interesse del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12268 del 2 aprile 2012
«Integra il delitto di cui all'art. 497 bis, comma primo, c.p. (Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi), il mero possesso di un documento falso valido per l'espatrio, considerato che la fattispecie normativa di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7388 del 23 luglio 1985
«I reati di percosse e di lesioni personali volontarie hanno in comune l'elemento soggettivo, che consiste nella volontà di colpire taluno con violenza fisica. L'unica differenza tra i due reati va ravvisata nelle conseguenze che la violenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23396 del 21 giugno 2005
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 648 bis c.p. è irrilevante la circostanza che per il reato presupposto concernente la violazione della normativa tributaria operi la condizione di non punibilità contenuta nell'art. 9 comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2280 del 28 gennaio 1993
«Ai fini della determinazione dei criteri di irrogazione della pena, non occorre nella motivazione una «parte spaziale autonoma» essendo sufficiente che i relativi criteri siano indicati nell'intero corpo della decisione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48841 del 5 dicembre 2013
«In tema di imputabilità, ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, possono rientrare nel concetto di "infermità" anche i disturbi della personalità o comunque tutte quelle anomalie psichiche non inquadrabili nel ristretto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17305 del 5 maggio 2011
«Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, nessun rilievo può assumere la presenza, in capo all'autore della condotta delittuosa, di un generico stato di agitazione determinato da una crisi di astinenza dall'abituale consumo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22765 del 22 maggio 2003
«In tema di imputabilità, gli articoli 88 e 89 c.p. - che disciplinano rispettivamente l'infermità totale e parziale di mente, quali cause che escludono o diminuiscono la capacità di intendere e di volere - postulano l'esistenza di una vera e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1574 del 20 febbraio 1986
«Nel nostro sistema giuridico — penale il vizio parziale di mente non è incompatibile con l'elemento soggettivo del reato in quanto implicano due concetti operanti su piani diversi: l'uno riconduce alla imputabilità del soggetto, secondo la nozione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5741 del 30 gennaio 1995
«È possibile procedere alla conversione della pena pecuniaria nella sanzione sostitutiva della libertà controllata solo dopo il rintraccio del debitore, in quanto è necessario preventivamente accertare il suo stato di insolvibilità. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5565 del 20 febbraio 1995
«Ai fini della revoca dell'indulto, ai sensi dell'art. 4, D.P.R. 22 dicembre 1990, n. 394, nel caso di condanna per delitto commesso entro i cinque anni dall'entrata in vigore del medesimo decreto del Presidente della Repubblica, deve ritenersi —...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43575 del 13 novembre 2003
«In tema di interruzione della prescrizione, la contestazione del delitto di ricettazione di cui all'art. 648 c.p. è idonea ad interrompere la prescrizione anche se all'esito del dibattimento dovesse ritenersi configurato il meno grave reato di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 aprile 1993
«Il presupposto della non persistenza delle conseguenze dannose e pericolose del reato eliminabili dal contravventore è richiesto per essere ammessi all'oblazione discrezionale prevista dall'art. 162 bis c.p. per le contravvenzioni punite con pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28682 del 1 luglio 2004
«Quando, a seguito della derubricazione del fatto contestato ex art. 521 c.p.p., il giudice pronuncia sentenza di condanna per un reato che, a differenza di quello contestato originariamente, consente l'oblazione ai sensi degli artt. 162 e 162 bis...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8601 del 23 settembre 1996
«Poiché la sentenza emessa all'esito della procedura di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dagli artt. 444 ss. c.p.p. non ha natura di sentenza di condanna, in essa non può essere identificata la condizione ostativa della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33934 del 10 ottobre 2002
«Esiste una sostanziale diversità di funzione tra l'ordine di demolizione di cui all'art. 7, ultimo comma, della legge n. 47/1985 ed il potere di subordinare la sospensione della pena alla demolizione dell'opera, quale condizione prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 141 del 11 gennaio 1997
«In caso di condanna per reati in materia urbanistica il giudice penale può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena alla demolizione del manufatto abusivo, ma deve accertare che l'imputato sia giuridicamente nella...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1827 del 24 febbraio 1995
«Anche nell'atto dispositivo — che consiste in una manifestazione di volontà e non nella rappresentazione o descrizione di un fatto — è configurabile la falsità ideologica in relazione alla parte «descrittiva» in esso contenuta e, più precisamente,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6018 del 20 maggio 1992
«Integrano gli estremi della falsità ideologica soltanto le false (o le omesse) attestazioni del pubblico ufficiale che abbiano ad oggetto fatti da lui compiuti o caduti sotto la sua diretta e personale percezione. Restano, pertanto, al di fuori...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3088 del 1 settembre 1999
«Integra la ipotesi delittuosa di falsità in foglio firmato in bianco il comportamento di colui che, tradendo la fiducia di chi gli ha rilasciato un assegno bancario senza indicazione del nome del prenditore e con l'intesa che il ricevente vi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4400 del 1 aprile 1980
«Il delitto di falsità materiale previsto dall'art. 488 c.p. si verifica non solo quando colui che commette la falsità sia del tutto sfornito del diritto di riempire il foglio in bianco per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 172 del 1 febbraio 1971
«L'aggravante di cui all'art. 61, n. 11 c.p. è compatibile col reato di falso in foglio firmato in bianco, perché questo presuppone l'abuso di un'autorizzazione a riempire il foglio, ricevuta per qualsiasi causa; non necessariamente l'abuso della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40650 del 12 dicembre 2006
«Integra il delitto di uso di atto falso (489 c.p.), la condotta del cittadino straniero che esibisca agli organi di polizia, in occasione di controlli effettuati in Italia, il passaporto falsificato nella data di scadenza e nel codice di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43341 del 29 novembre 2005
«Ai fini dell'integrazione del reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.), è necessario che l'agente non abbia concorso nella falsità o che non si tratti di concorso punibile; ne deriva che sussiste il reato in questione quando la falsificazione...»