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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49691 del 28 dicembre 2004
«In tema di associazione per delinquere, integra la condotta di partecipazione, specie in mancanza di un'affiliazione rituale, l'esplicazione di attività omogenee agli scopi del sodalizio, apprezzabili come concreto e causale contributo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5970 del 19 giugno 1997
«Il dolo del delitto di associazione a delinquere è dato dalla coscienza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e quindi del programma delinquenziale in modo stabile e permanente. Quando la condotta si esaurisca nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7162 del 15 giugno 1998
«In tema di connotati distintivi dell'associazione per delinquere rispetto al reato meramente concorsuale, il fatto che una pluralità di fatti delittuosi siano stati commessi da appartenenti allo stesso gruppo familiare non comporta di per sè...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6026 del 21 giugno 1997
«In tema di associazione per delinquere, devesi ritenere che la persona la quale attui più volte — in concorso con i partecipi al sodalizio criminoso — reati-fine di questo, sia raggiunta per ciò stesso da gravi, precisi e concordanti indizi in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3161 del 23 marzo 1995
«Il criterio distintivo del delitto di associazione per delinquere, rispetto al concorso di persone in reato continuato, risiede essenzialmente nel modo di svolgersi dell'accordo criminoso, che, nel concorso di persone, avviene in via occasionale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10835 del 22 ottobre 1994
«L'associazione per delinquere in tanto sussiste, in quanto si costituisca, e permanga, un vincolo associativo continuativo fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, attraverso la predisposizione comune dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4805 del 8 gennaio 1993
«In tema di associazione per delinquere, perché assuma rilevanza la condotta individuale, occorre l'esistenza del pactum sceleris, con riferimento alla consorteria criminale, e dell'affectio societatis, in relazione alla consapevolezza del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3402 del 24 marzo 1992
«Elementi strutturali del delitto di associazione per delinquere sono la formazione e la permanenza di un vincolo associativo continuativo, fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5549 del 11 aprile 1990
«La costituzione di un'associazione per delinquere non si verifica nel momento e nel luogo in cui interviene il semplice accordo tra i compartecipi, ma in quelli della costituzione di una organizzazione permanente, frutto del concerto di intenti e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6446 del 13 febbraio 2015
«L'appartenenza di un soggetto ad un sodalizio criminale può essere ritenuta, anche in base alla partecipazione ad un solo reato fine, qualora il ruolo svolto e le modalità dell'azione siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo e ciò può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3886 del 31 gennaio 2012
«Ai fini della configurabilità del delitto di associazione per delinquere, è necessaria la predisposizione di un'organizzazione strutturale, sia pure minima, di uomini e mezzi, funzionale alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10725 del 12 ottobre 1998
«Sia il codice penale (artt. 416 e 416 bis) che il T.U. delle leggi sugli stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309) non recano nozioni definitorie dell'associazione che intendono reprimere, ma rimandano all'interprete per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 416 del 15 maggio 1997
«In assenza della prova di una pur marginale partecipazione agli utili dell'attività associativa, non è sufficiente ad integrare gli estremi della partecipazione all'associazione, la reiterata fornitura di telefonini cellulari clonati agli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2273 del 30 luglio 1990
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni delinquenziali, perché sussista prova di concorso nella loro commissione è necessario che vi siano elementi dai quali potersi desumere un apporto personale alla realizzazione dello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3602 del 23 marzo 1987
«Il delitto di associazione per delinquere non è assorbito dalla speciale aggravante prevista dalla legge doganale (quando il colpevole sia associato per commettere delitto di contrabbando). A tale soluzione si perviene analizzando il dettato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1934 del 11 marzo 1986
«Non risponde del delitto di associazione per delinquere, di cui all'art. 416 c.p., colui che partecipi alla commissione di uno solo o di più reati qualora ignori l'esistenza dell'associazione stessa, mentre, invece, nell'ipotesi in cui egli sia a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40793 del 9 novembre 2005
«Tra il delitto di riciclaggio e quello di associazione per delinquere non vi è alcun rapporto di «presupposizione» sicché non opera la causa di esclusione con cui esordisce l'art. 648 bis c.p. relativa a chi abbia concorso nel reato. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2350 del 26 gennaio 2005
«La condotta di partecipazione ad un'associazione per delinquere, per essere punibile, non può esaurirsi in una manifestazione positiva di volontà del singolo di aderire alla associazione che si sia già formata, occorrendo invece la prestazione, da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10582 del 6 marzo 2003
«Tra il delitto di riciclaggio e quello di associazione per delinquere non vi è alcun rapporto di “presupposizione”, sicché non opera la clausola di esclusione con cui esordisce l'art. 648 bis c.p. relativa a chi abbia concorso nel reato, ed il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5791 del 4 febbraio 2000
«I reati di associazione per delinquere, generica o di stampo mafioso, concorrono con il delitto di associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, anche quando la medesima associazione sia finalizzata e alla commissione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13008 del 11 dicembre 1998
«Il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere si distingue da quello di favoreggiamento, in quanto nel primo il soggetto opera organicamente e sistematicamente con gli associati, come elemento strutturale dell'apparato del sodalizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38108 del 18 settembre 2015
«Nel caso di condanna per reati di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, l'applicazione della misura di sicurezza prevista dall'art. 417 cod. pen. non richiede l'accertamento in concreto della pericolosità del soggetto, dovendosi ritenere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9630 del 6 novembre 1984
«Ai fini della consumazione del delitto previsto dall'art. 437 c.p. non può essere attribuita rilevanza assoluta alle «ripercussioni vantaggiose derivanti dalla realizzazione di economie per il mancato apprestamento delle apparecchiature» ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22618 del 8 maggio 2014
«In tema di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, il reato di cui all'art. 440 cod. pen. è a forma libera, potendo essere realizzato anche mediante attività non occulte o fraudolente, mentre l'elemento soggettivo è il dolo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5820 del 19 maggio 2000
«Il delitto di disastro colposo di cui all'art. 449 c.p. richiede un avvenimento grave e complesso con conseguente pericolo per la vita o l'incolumità delle persone indeterminatamente considerata al riguardo; è necessaria una concreta situazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47475 del 11 dicembre 2003
«Per la configurabilità del delitto di crollo colposo occorre che il fatto dia luogo a concreto pericolo, da valutarsi ex ante, per la vita o l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche se appartenenti tutte a determinate categorie,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10539 del 12 marzo 2015
«Ai fini della configurabilità del reato di detenzione di monete contraffatte, per metterle in circolazione, è necessario il dolo specifico - sub specie di intenzione del soggetto agente di mettere in circolazione le banconote contraffatte,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5215 del 3 febbraio 2014
«Ai fini della sussistenza del delitto previsto dall'art. 474 cod. pen, allorché si tratti di marchio di larghissimo uso e di incontestata utilizzazione da parte delle relative società produttrici, non è richiesta la prova della sua registrazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4265 del 4 gennaio 1996
«In tema di contraffazione di prodotti industriali, se è vero che la tutela penale è riservata esclusivamente ai marchi registrati ai sensi delle vigenti disposizioni del codice civile e dei trattati internazionali, tuttavia, quando si tratta di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4799 del 20 aprile 1988
«Perché un atto possa considerarsi pubblico ai fini della applicazione delle norme sul falso documentale, non occorre necessariamente la sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale al quale l'atto risale, sempre che essa non sia richiesta come...»