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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22859 del 30 ottobre 2007
«Ai sensi dell'art. 9, comma 2, legge 3 febbraio 1989, chi poteva esercitare l'attività di mediazione prima dell'entrata in vigore della stessa legge, perché iscritto nei ruoli di cui all'art. 2 della legge n. 253 del 1958, doveva, essere iscritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8374 del 7 aprile 2009
«In tema di mediazione, il mediatore deve comportarsi in modo da non ingenerare equivoci sulla veridicità delle notizie rilevanti per la conclusione dell'affare, non potendo limitarsi a riferirle senza averne controllato la rispondenza a realtà,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6731 del 10 maggio 2002
«Il diritto del mediatore alla provvigione, che al medesimo spetta anche quando le parti da lui messe in contatto abbiano concluso un contratto preliminare di compravendita, può rimanere escluso, ai sensi dell'art. 1757, terzo comma, c.c., in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12280 del 25 maggio 2007
«Elemento caratterizzante la gestione di affari è il compimento di atti giuridici spontaneamente ed utilmente nell'interesse altrui, in assenza di un obbligo legale o convenzionale di cooperazione; a tal fine, si richiede innanzitutto l' absentia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13021 del 23 dicembre 1997
«Il diritto del privato al risarcimento del danno patrimoniale conseguenziale ad un atto amministrativo illegittimo, previo annullamento di esso da parte del giudice amministrativo, non postula la prova della colpa della pubblica amministrazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14468 del 7 novembre 2000
«Nel rapporto di lavoro subordinato, l'onere di provare la durata della prestazione, nonché, al suo interno, la misura dell'effettivo impegno lavorativo in termini di giorni e ore, grava sul lavoratore che agisca per il riconoscimento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8043 del 14 agosto 1998
«L'esistenza di una duplice società di fatto tra le parti in lite (qualora una di esse neghi l'esistenza dell'affectio societatis in relazione ad una sola delle attività commerciali in questione) va provata, quanto ai suoi rapporti interni,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1106 del 30 gennaio 1995
«Se, dopo la dichiarazione di fallimento di un imprenditore apparentemente individuale, risulti che egli era socio di una società di fatto, anche se occulta, esercitante la stessa impresa, deve essere dichiarato il fallimento della società e di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2909 del 14 marzo 2000
«Ne consegue che, nell'ipotesi in cui una società ceda alcune quote di propria partecipazione in altra società a soci che quelle quote acquistano, in esercizio del loro diritto di prelazione, al prezzo determinato e pari al valore dell'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7317 del 20 febbraio 2004
«In tema di reati societari, l'art. 2636 c.c. (illecita influenza sull'assemblea), nella nuova formulazione introdotta dal D.L.vo n. 61 del 2002, prevede una condotta di frode caratterizzata da comportamenti artificiosi, rappresentati da una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17336 del 17 novembre 2003
«In tema di procedimento civile, il principio dell'onere della prova non implica che il fondamento del diritto vantato debba essere dimostrata unicamente dalle prove prodotte dal soggetto gravato dal relativo onere. Tale fondamento può invece...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10219 del 20 novembre 1996
«...una compravendita, come avvenuto non nella contestualità della formazione dell'atto,
ma in un momento anteriore). Dette dichiarazioni possono pertanto essere contrastate con ogni mezzo di prova, senza che sia necessario proporre querela di falso.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14891 del 22 ottobre 2002
«La fattura è un mero documento contabile che può, far prova, ai sensi dell'art. 2710 c.c., dei rapporti intercorsi tra imprenditori, ma che non costituisce atto scritto avente natura contrattuale, ne consegue che essa, rivestendo un carattere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4522 del 16 aprile 1993
«Il principio di prova scritta (art. 2724 n. 1 c.c.) — che giustifica la deroga al divieto di prova testimoniale stabilito dall'art. 2722 stesso codice — può desumersi dalle risposte date dalla parte all'interrogatorio, in quanto la verbalizzazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6346 del 5 luglio 1994
«Quando in atto scritto di compravendita si affermi che il prezzo è stato pagato, il venditore non è ammesso a provare il contrario per testimoni o per presunzioni (artt. 2726 e 2722 c.c.), sicché tali prove restano escluse anche quando,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26331 del 31 ottobre 2008
«Il ricorso alla prova presuntiva esige indefettibilmente che a fondamento di essa il giudice ponga una pluralità di elementi, caratterizzati dai requisiti della gravità, precisione e concordanza. Pertanto l'indicazione, nella sentenza di merito,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11924 del 23 ottobre 1999
«Anche, quindi, un contratto preliminare di compravendita può dissimulare un mutuo con patto commissorio, ancorché non sia previsto il passaggio immediato del possesso del bene promesso in vendita, qualora la promessa di vendita garantisca la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19059 del 5 settembre 2006
«In quanto non richiesto ad substantiam il requisito della forma scritta può considerarsi sussistente in presenza di documento o atto idoneo che sia autentico ed idoneo a dimostrare l'esistenza del diritto fatto valere in giudizio, ovvero a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 723 del 23 gennaio 1995
«La Suprema Corte ha rilevato anche che, pur comprovata l'esistenza di un negozio fiduciario, non sarebbe stata ancora dimostrata l'esistenza del diritto del debitore convenuto in surrogatoria di agire per riottenere la disponibilità dell'immobile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16986 del 1 agosto 2007
«In tema di revocatoria ordinaria, ai fini dell'integrazione dell'elemento oggettivo dell'eventus damni la cui sussistenza il curatore deve provare, non è necessario che l'atto abbia reso impossibile la soddisfazione del credito, ma è sufficiente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5105 del 9 marzo 2006
«In tema di azione revocatoria ordinaria avente ad oggetto un atto di compravendita posto in essere dal debitore in epoca successiva al sorgere del credito, è correttamente motivata la sentenza di merito che abbia individuato la prova della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7507 del 27 marzo 2007
«In tema di azione revocatoria ordinaria, la consapevolezza dell'evento dannoso da parte del terzo contraente. prevista quale condizione dell'azione dall'art. 2901 primo comma n. 2, prima ipotesi, c.c., consiste nella conoscenza generica del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11916 del 21 settembre 2001
«In tema di azione revocatoria ordinaria, allorché l'atto di disposizione a titolo oneroso sia anteriore al sorgere del credito, la condizione per l'esercizio dell'azione stessa è, oltre al consilium fraudis del debitore, la partecipatio fraudis...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20258 del 18 settembre 2009
«In tema di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto di compravendita, ai sensi dell'art. 40 della L. 28 febbraio 1985, n. 47, non può essere pronunciata sentenza di trasferimento coattivo ex art. 2932 c.c. non solo qualora...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5008 del 8 maggio 1995
«...di quietanza. Pertanto, l'operatività della prescrizione de qua non può essere esclusa per il solo fatto che sia stato sottoscritto un buono di consegna, trattandosi di un documento esclusivamente attinente alla prova della ricezione della merce.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11305 del 5 luglio 2012
«La vendita di bene ereditario da parte dell'erede apparente, ai sensi degli artt. 534, terzo comma, e 2652, n. 7, c.c., ove manchi l'anteriore trascrizione della sua accettazione ereditaria (pur se accettazione tacita, trascrivibile ex art....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«La Corte di appello chiamata a deliberare la novità degli elementi di prova a sostegno di una istanza di revisione ai fini della manifesta infondatezza deve, in osservanza dell'obbligo generale stabilito dall'art. 125, comma 3, c.p.p., fornire una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1906 del 12 febbraio 1999
«La prova testimoniale, regolarmente ammessa e assunta, è utilizzabile pure se non supportata documentalmente, anche in considerazione del fatto che il difensore che voglia contestare la deposizione testimoniale sulla base di risultanze documentali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6594 del 30 aprile 2012
«In materia di responsabilità contrattuale, perché l'impossibilità della prestazione (nella specie conseguente al sequestro penale dei conti correnti sui quali erano versate le somme necessarie a corrispondere il prezzo della vendita) costituisca...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9353 del 8 giugno 2012
«In tema di contratto di agenzia, l'attribuzione all'agente della facoltà di riscossione dei crediti del preponente, di cui all'art. 1744 c.c., può avvenire in qualunque forma ed essere provata nei modi ordinari. (Nella specie, in applicazione...»