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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33300 del 4 settembre 2001
«Per effetto della preclusione derivante dalla pronuncia di una sentenza di non luogo a procedere, non può essere applicata una misura cautelare, per lo stesso fatto, nei confronti dell'imputato prosciolto prima che, emerse nuove fonti di prova,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 855 del 27 gennaio 1996
«Il divieto di assumere come testimoni le persone menzionate nell'art. 210, comma 1, c.p.p. permane anche dopo che sia intervenuta nei loro confronti sentenza irrevocabile di condanna. (A sostegno del principio di cui in massima, la S.C. ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31945 del 3 agosto 2007
«Deve ritenersi ammissibile la testimonianza, ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., dell'imputato di corruzione attiva in un procedimento connesso, qualora nei suoi confronti sia stata pronunciata sentenza non impugnabile di non luogo a procedere per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4273 del 13 aprile 1994
«Correttamente viene esclusa la revoca per abolitio criminis, ai sensi dell'art. 673 c.p.p. della condanna per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti quando, anche dalla sola motivazione della sentenza di condanna, risulti che, secondo il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8854 del 30 luglio 1998
«Il difetto di correlazione tra fatto contestato e fatto ritenuto in sentenza - che non comporta nullità «generale assoluta e insanabile» - postula una trasformazione radicale del fatto nei suoi elementi essenziali tale da dare luogo a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5618 del 12 maggio 2000
«Ne consegue, pure al di fuori di ogni obbligo per il giudice che l'utilizza, in ordine alla valutazione dei fatti contenuti nella sentenza irrevocabile che, una volta identificato il “fatto” accertato, rimane esclusa la possibilità di un controllo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12595 del 1 dicembre 1998
«L'acquisizione agli atti del procedimento, giusta quanto previsto dall'art. 238 bis c.p.p., di sentenze divenute irrevocabili non comporta, per il giudice di detto procedimento, alcun automatismo nel recepimento e nell'utilizzazione a fini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10107 del 25 settembre 1998
«È legittima l'utilizzazione, ai fini della prova dei fatti accertati, di una sentenza (nella specie di un giudice dell'udienza preliminare), divenuta irrevocabile nel corso del giudizio, a nulla rilevando che al momento dell'acquisizione non lo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5894 del 17 giugno 1997
«In tema di prove, le risultanze di un precedente giudicato penale acquisite ai sensi dell'art. 238 bis c.p.p., devono essere valutate alla stregua della regola probatoria di cui all'art. 192, comma terzo, c.p.p., ovvero come elemento di prova la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 727 del 29 luglio 1995
«Pertanto il giudice, perché tali sentenze, assimilate alle dichiarazioni accusatorie del reo o del correo, assurgano a dignità di prova nel diverso processo penale al quale vengono acquisite, deve, in primo luogo, nel contraddittorio delle parti,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23 del 14 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25161 del 2 luglio 2002
«Le spese di custodia delle cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale non possono gravare sull'erario per il periodo di tempo successivo al trentesimo giorno dalla data in cui l'avente diritto alla restituzione ha ricevuto comunicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 353 del 18 marzo 1992
«Tuttavia, nel caso in cui siano adottati con sentenza, non vi è carenza di forma (che anzi risulta sovrabbondante), ma eventualmente può esservi un ritardo nella motivazione del provvedimento, ove il giudice non espliciti la motivazione nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29671 del 16 luglio 2003
«Pertanto, quando trattisi di reati permanenti quali, in particolare, i delitti di associazione, e l'incolpazione per la quale vi è stata sentenza di non luogo a procedere sia stata formulata a «contestazione chiusa», cioè con l'indicazione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12390 del 17 marzo 2003
«In tema di misure cautelari personali, la valutazione circa la permanenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato che abbia proposto appello avverso l'ordinanza di rigetto di una istanza di revoca della misura in atto non è preclusa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 20 gennaio 2000
«Avuto riguardo alla disciplina dettata dall'art. 435, comma 1, c.p.p., secondo la quale, anche sulla base di fonti di prova acquisite dal pubblico ministero in assenza di preventiva autorizzazione alla riapertura delle indagini, può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10295 del 15 marzo 2010
«Le dichiarazioni accusatorie rese da collaboratore di giustizia in procedimento definito con sentenza irrevocabile prima della data di entrata in vigore della L. 1 marzo 2001 n. 63 (modificazioni al c.p. e al codice di procedura penale in materia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«Ed invero il secondo comma dell'art. 585 c.p.p. collega la decorrenza dei termini per impugnare alla notificazione o alla comunicazione dell'avviso di deposito, tranne l'ipotesi di redazione contestuale della motivazione; il fondamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6317 del 8 febbraio 2000
«In tema di esigenze cautelari, una sentenza di condanna, emessa all'esito del doppio grado di giudizio, ad una grave pena detentiva può essere posta a base di un giudizio di ragionevole probabilità di fuga dell'imputato, ove non ristretto in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35713 del 28 settembre 2007
«Il protrarsi della custodia cautelare in carcere per un periodo corrispondente in parte rilevante all'entità della pena detentiva inflitta con la sentenza non ancora definitiva, non è motivo sufficiente per ordinare la revoca della misura, dovendo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27973 del 22 giugno 2004
«Non è deducibile in sede di appello avverso ordinanza reiettiva dell'istanza di revoca della custodia cautelare la questione circa l'operatività del disposto di cui all'art. 275, comma secondo bis. c.p.p., secondo cui la custodia cautelare non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 31 maggio 2000
«Tale momento non coincide temporalmente con la data del passaggio in giudicato della sentenza di condanna comportante la perdita del beneficio anteriormente concesso, bensì con la data in cui, disposta la revoca del condono, il relativo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«Conseguentemente, non è consentito, in pendenza di un procedimento in grado di appello, che venga iniziato per lo stesso fatto e nei confronti della stessa persona un nuovo procedimento e venga emessa un'ordinanza di custodia cautelare....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Ne consegue che, nella fase del giudizio, la richiesta di adozione, modifica o revoca di una misura cautelare personale coercitiva deve essere esaminata e decisa dal tribunale in composizione monocratica o collegiale, dalla Corte d'assise, dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34796 del 25 settembre 2001
«In tema di procedura di estradizione, qualora in epoca successiva alla sentenza favorevole alla richiesta dello Stato estero si provveda con decreto ministeriale alla sospensione della consegna del cittadino e si chieda la revoca della misura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1472 del 12 febbraio 1992
«Invero, in sede di condanna gli arresti domiciliari si trasformano automaticamente da misura cautelare in espiazione di pena e la privazione della libertà personale come tale va qualificata non appena la sentenza di condanna diventa irrevocabile....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2822 del 26 agosto 1994
«...nti. La disposizione anzidetta non può quindi trovare applicazione quando si tratti invece di soggetti che, dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, non irrevocabile, si trovino in regime di arresti domiciliari. Ne consegue che quando...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20780 del 18 maggio 2009
«Il meccanismo di computo dei termini di durata delle misure cautelari prevsito dal terzo comma dell'art. 297 c.p.p. (cd. “contestazione a catena”) non si applica al caso in cui la precedente ordinanza cautelare sia stata emessa nell'ambito di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1751 del 20 maggio 1997
«Qualora le parti processuali chiedano l'applicazione della pena, ai sensi degli artt. 444 e segg. c.p.p., del tutto prescindendo da uno dei reati contestati — nella specie la pena era stata patteggiata solo per il reato di costruzione abusiva e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 4 dicembre 1996
«La pronuncia di sentenza di appello che confermi la condanna di primo grado per un reato derubricato rispetto a quello contestato (nella specie lesioni aggravate in luogo di omicidio volontario) costituisce un fatto nuovo ai fini della valutazione...»