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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4045 del 7 luglio 1983
«L'art. 1396 c.c., secondo il quale la modificazione e la revoca della procura devono essere portate a conoscenza dei terzi con mezzi idonei, e, in mancanza, non sono opponibili se non si provi che i terzi medesimi le conoscevano, trova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 915 del 4 aprile 1970
«I «terzi» nei cui confronti sussista l'onere, ex art. 1396 c.c., di render note le modificazioni e la revoca della procura, sono coloro che istituiscono col rappresentante i rapporti contrattuali contemplati nella procura, e non qualunque soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3974 del 2 aprile 1993
«Per il disposto dell'art. 1396 c.c. le cause estintive della procura operano nei confronti dei terzi soltanto quando sia accertato che questi le hanno colposamente ignorate, di guisa che incombe al rappresentato l'onere di provare le circostanze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 305 del 5 febbraio 1974
«L'estinzione del potere di rappresentanza per morte del soggetto che l'ha conferito, non è opponibile ai terzi contraenti che senza loro colpa l'abbiano ignorata, sia da parte del rappresentante che da parte degli eredi del rappresentato. I limiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9061 del 29 agosto 1995
«Il contratto di natura privatistica stipulato dal legale rappresentante dell'ente pubblico in difetto dell'atto deliberativo dell'organo competente (ratifica) è assimilabile al negozio concluso dal falsus procurator ed è soggetto alla relativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2292 del 14 luglio 1971
«Perché si abbia falsus procurator non basta contrattare nel nome e nell'interesse altrui, ma occorre che si contratti «come rappresentante», cioè facendo apparire che si abbiano i relativi poteri, mentre questi mancano o sono più limitati di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2468 del 16 marzo 1988
«Nel caso in cui un soggetto, qualificandosi, senza esserlo, rappresentante di un altro, assuma per quest'ultimo l'obbligo di concludere un contratto, la responsabilità risarcitoria del primo quale falsus procurator , per l'inefficacia del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1844 del 17 giugno 1971
«L'art. 1398 c.c. secondo cui il rappresentante che ha ecceduto i limiti delle facoltà conferitegli è responsabile del danno che il terzo contraente ha sofferto per aver confidato senza sua colpa nella validità del contratto rappresenta un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4581 del 9 dicembre 1976
«La responsabilità di chi abbia contratto come rappresentante senza poteri, prevista dall'art. 1398 c.c., configura un'ipotesi di culpa in contrahendo ed ha natura extracontrattuale, essendo fondata su di un comportamento contrario ai doveri di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3596 del 30 ottobre 1969
«Il rappresentante senza poteri che ponga in essere un atto unilaterale di remissione di debito incorre nella stessa responsabilità che l'art. 1398 c.c. prevede a suo carico nell'ipotesi che abbia contrattato nei confronti dell'altro contraente, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23708 del 16 settembre 2008
«In tema di rappresentanza, il principio dell'apparenza del diritto può essere invocato anche dal beneficiario di un contratto a favore di terzi. Ed invero, nel momento in cui dichiara di voler approfittare della stipulazione in suo favore, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 204 del 10 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza, l'applicabilità del principio dell'apparenza del diritto richiede che il rappresentato abbia tenuto un comportamento colposo tale da ingenerare nel terzo il ragionevole convincimento che al rappresentante apparente fosse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3422 del 24 novembre 1971
«Per aversi responsabilità del falso procuratore il quale abbia indotto un terzo a contrattare confidando nella validità del contratto da lui concluso in nome di altri senza averne i poteri, occorre che il convincimento del terzo sia frutto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14944 del 26 novembre 2001
«I negozi stipulati, in rappresentanza di altri, da chi non abbia il relativo potere, sono privi di ogni efficacia come tali, potendo acquistarla soltanto in seguito all'eventuale ratifica da parte dell'interessato ed esclusivamente nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1539 del 27 febbraio 1996
«Perché, a norma dell'art. 1399 c.c., possa darsi ratifica del contratto concluso dal rappresentante senza poteri, occorre che detto contratto sia valido; infatti la mancanza di procura rileva soltanto ai fini dell'efficacia del contratto, che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3435 del 29 marzo 1991
«La ratifica di un contratto concluso dal rappresentante senza poteri in nome di una costituenda società di capitali deve essere effettuata dallo stesso organo societario — quello amministrativo ovvero l'assemblea — al quale lo statuto sociale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1901 del 9 marzo 1985
«Con riguardo al contratto stipulato dal rappresentante senza potere, la ratifica, a norma dell'art. 1399 c.c., fa rientrare nella sfera giuridica del dominus l'operato del falsus procurator , mediante il conferimento, ex post , ma con effetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1826 del 20 giugno 1973
«La ratifica costituisce una condicio juris al cui verificarsi è subordinata la produzione, nella sfera giuridica del rappresentato, degli effetti del negozio concluso dal rappresentante privo dei necessari poteri. Essa, quale atto unilaterale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3531 del 6 dicembre 1972
«L'ipotesi del negozio rappresentativo anomalo di cui agli artt. 1398 e 1399 c.c., e cioè del negozio concluso dal rappresentante senza poteri e poi reso efficace dalla successiva ratifica del preteso rappresentato, è ammissibile anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1543 del 19 maggio 1972
«La ratifica del contratto concluso dal falsus procurator è efficace qualunque sia la causa del difetto dei poteri di rappresentanza in capo a colui che ha contratto come rappresentante.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3418 del 24 novembre 1971
«La ratifica, quale atto unilaterale recettizio, inteso ad integrare il negozio rappresentativo, a formazione progressiva, compiuto da chi abbia agito in veste di rappresentante senza averne i poteri o eccedendo i limiti delle facoltà conferitegli,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24371 del 16 novembre 2006
«La ratifica di un contratto, pur non richiedendo l'impiego di formule particolari, essendo sufficiente che da essa risulti in modo inequivoco la volontà del dominus di rendere operante nella propria sfera giuridica l'atto compiuto dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 408 del 12 gennaio 2006
«La ratifica relativa al contratto concluso dal falso rappresentante per il quale non sia richiesta la forma scritta ad substantiam o ad probationem può essere anche tacita e consistere, perciò, in qualsiasi atto o comportamento da cui risulti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17389 del 30 agosto 2004
«La ratifica di un contratto, il quale — in relazione al suo oggetto debba rivestire la forma scritta ad substantiam deve avere lo stesso requisito di forma richiesto per il contratto e, quanto al contenuto, non richiede l'impiego di formule...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12652 del 17 ottobre 2001
«La dichiarazione di ratifica di manifestazione di volontà, espressa dal rappresentante senza poteri, non deve necessariamente estrinsecarsi in maniera esplicita, ma può risultare anche per facta concludentia id est attraverso un comportamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4794 del 17 maggio 1999
«La ratifica di un contratto soggetto alla forma scritta ad substantiam , stipulato da falsus procurator , non richiede che il dominus manifesti per iscritto espressamente la volontà di far proprio quel contratto, ma può essere anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8530 del 22 giugno 2001
«In tema di simulazione, nell'ipotesi di rappresentanza volontaria non è sufficiente, per ritenere la simulazione dell'atto, la prova di un'eventuale collusione tra rappresentante e terzo, essendo necessaria anche la prova dell'esistenza di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2401 del 22 marzo 1990
«In materia di simulazione il principio di prova scritta, che ai sensi dell'art. 2724 n. 1 c.c. consente eccezionalmente la prova per testi, deve consistere in uno scritto proveniente dalla persona contro la quale è diretta, diverso dalla scrittura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12852 del 21 maggio 2008
«Nel contratto di compravendita, qualora il bene in oggetto presenti dei vizi che ne determinano la diminuzione del valore in relazione alla minore utilità che dal medesimo si può trarre, il compratore, esercitando l'actio quanti minoris ha diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12130 del 14 maggio 2008
«La denuncia dei vizi della cosa venduta effettuata al rappresentante del venditore, il quale abbia stipulato la compravendita in nome e per conto dell'alienante, è valida solo nella ipotesi in cui risulti la permanenza dei suoi poteri...»