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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8263 del 17 giugno 2000
«Le somme corrisposte dal datore di lavoro in esecuzione della sentenza che ordina la reintegra nel posto di lavoro costituiscono, ex art. 18 legge n. 300 del 1970 (nel nuovo testo introdotto dalla legge 11 maggio 1990, n. 108), risarcimento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5485 del 2 maggio 2000
«Con riguardo agli effetti della riforma della sentenza pretorile di reintegrazione del lavoratore licenziato, per le pretese restitutorie che sono limitate alla somma corrisposta dal datore di lavoro a titolo di risarcimento del danno valgono i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7028 del 27 luglio 1994
«Nel caso in cui venga proposto appello per ottenere una riduzione di quanto dovuto alla controparte per responsabilità di tipo contrattuale e l'appello venga accolto, l'appellato non può mai pretendere, a titolo di risarcimento del danno, per il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14718 del 29 dicembre 1999
«Nel delitto di cui all'art. 610 c.p., infatti, il soggetto attivo, con violenza o minaccia, mira a costringere la vittima a fare, tollerare od omettere qualche cosa, mentre, nel reato militare, la minaccia di ingiusto danno, formulata dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3828 del 31 gennaio 2006
«Integra il delitto di cui all'art. 338 c.p. (violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario) la minaccia, pure contenuta in un'espressione allusiva, che sia in concreto idonea ad incutere il timore di subire un danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49579 del 31 dicembre 2003
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere anche se la violazione consista in una unica azione, in quanto allo specifico raggiro considerato nella fattispecie di millantato credito, consistente nelle vanterie di ingerenze o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 435 del 21 gennaio 1982
«Il reato di spendita di monete false si perfeziona non appena è posta in essere la condotta, indipendentemente dal profitto e dal danno. Pertanto, ove ne derivi all'agente un ingiusto profitto con danno patrimoniale altrui, si configura il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1285 del 13 febbraio 1997
«Ne consegue l'inapplicabilità a reati in cui il danno penale sia per sua natura irreversibile e non eliminabile neppure in parte dall'opera del colpevole e, in particolare, al delitto di omicidio, in quanto reato di danno il cui evento consiste...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31061 del 24 luglio 2008
«...o di recare ad altri un danno, che può consistere in un vantaggio qualsiasi, di natura economica o anche soltanto morale e persino legittimo e giuridicamente lecito, sicché non è affatto necessaria a tal fine la prova di un profitto ingiusto.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 608 del 21 gennaio 1978
«Ad integrare l'elemento soggettivo del reato di falso in assegno, è sufficiente il semplice scopo di procurare a sé o ad altri una qualsiasi forma di utilità, patrimoniale o non patrimoniale, non essendo richiesto il fine ingiusto di arrecare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2328 del 23 febbraio 1998
«In tema di abuso di ufficio, a seguito della nuova formulazione dell'art. 323 c.p. ad opera della legge 16 luglio 1997, n. 234, occorre verificare, in base all'art. 2 c.p., riguardante la successione delle leggi penali nel tempo, se le condotte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25537 del 18 giugno 2009
«Integra il delitto di abuso d'ufficio l'utilizzo di autovetture e personale di servizio per scopi estranei ai compiti d'istituto, non rilevando a tal fine le disfunzioni o l'entità del danno cagionato alla P.A., ma solo l'ingiusto vantaggio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7495 del 15 febbraio 2013
«...ingiusto, recante alla vittima un danno patrimoniale o non patrimoniale. (In motivazione la Corte ha precisato che il concetto di costrizione non ricomprende l'utilizzo della violenza fisica, incompatibile con l'abuso di qualità o di funzioni).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1996
«In tema di distinzione fra concussione e corruzione, premesso che la prima di dette figure di reato è caratterizzata dal metus publicae potestatis, per cui, di regola, il concusso certat de damno vitando mentre, nella corruzione, il corruttore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9879 del 17 settembre 1998
«...l'assetto di interessi, deriva la conseguenza del perseguimento da parte del privato di un vantaggio, con esclusione quindi che il motivo determinante dell'accordo possa essere identificato nella necessità di evitare un danno ingiusto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29338 del 9 luglio 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, l'elemento che differenzia le nozioni di induzione e costrizione, che costituiscono l'elemento oggettivo rispettivamente dei delitti di cui gli artt. 319 quater e 317 c.p., non va...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26285 del 17 giugno 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 6 novembre 2012, n. 190, la minaccia, esplicita o implicita, di un danno ingiusto, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso della qualità o dei poteri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13047 del 21 marzo 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, la minaccia, di qualsivoglia tipo o entità, di un danno ingiusto, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso della qualità o dei poteri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6056 del 10 febbraio 2015
«La minaccia di un danno ingiusto del pubblico ufficiale finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso della qualità o dei poteri, integra il delitto di concussione e non quello di induzione indebita pur...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4402 del 30 aprile 1996
«...non patrimoniale, o comunque per arrecare ad altri un danno ingiusto, mentre troverà applicazione l'art. 323, comma 2, c.p., ogni volta in cui l'abuso d'ufficio sia commesso al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20320 del 15 maggio 2015
«Non integra il delitto di cui all'art. 336 c.p. la reazione genericamente minatoria del privato, mera espressione di sentimenti ostili non accompagnati dalla specifica prospettazione di un danno ingiusto, che sia sufficientemente concreta da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8994 del 2 marzo 2015
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere - stante la diversità dell'oggetto della tutela penale, consistente, per il primo delitto, nel prestigio della P.A. e, per il secondo, nel patrimonio - qualora allo specifico raggiro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12558 del 16 marzo 2004
«...in danno di un giornalista intervenuto alle esequie di un suicida, nonostante che la famiglia del defunto ed il gruppo politico anarchico di cui lo stesso aveva fatto parte avessero manifestato energica contrarietà alla presenza della stampa).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17523 del 23 agosto 2011
«Non è configurabile un concorso tra l'azione generale risarcitoria, di cui all'art. 2043 c.c., e quella speciale di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata, ai sensi dell'art. 96, secondo comma, c.p.c., il quale disciplina,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 13899 del 3 giugno 2013
«Il giudice tributario può conoscere anche la domanda risarcitoria proposta dal contribuente ai sensi dell'art. 96 cod. proc. civ., potendo, altresì, liquidare in favore di quest'ultimo, se vittorioso, il danno derivante dall'esercizio, da parte...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3934 del 27 gennaio 2017
«In tema di estorsione, la costrizione, che deve seguire alla violenza o minaccia, attiene all'evento del reato, mentre l'ingiusto profitto con altrui danno si atteggia a ulteriore evento, sicché si configura il solo tentativo nel caso in cui la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 54715 del 1 dicembre 2016
«...di frode informatica, posto che la condotta di alterazione del sistema telematico si realizza ogni volta che si attivi il meccanismo fraudolento da altri installato, così consentendo all'agente di procurarsi un ingiusto profitto con altrui danno).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 96 del 4 gennaio 1996
«...clausola a mezzo della quale la Usl era stata tratta in errore circa l'effettiva portata dell'obbligazione assunta, ha ritenuto che tale fattispecie dovesse correttamente assumersi nel reato di truffa contrattuale a danno di un soggetto pubblico).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5265 del 27 maggio 1996
«Deve ritenersi configurata l'ipotesi aggravata del reato di truffa, di cui al comma 2 n. 2 dell'art. 640 c.p., nel fatto di colui che, sfruttando la notorietà creatasi di mago o di guaritore, ingeneri nelle persone offese il pericolo immaginario...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 500 del 22 luglio 1999
«La normativa sulla responsabilità aquiliana ex art. 2043 c.c. ha la funzione di consentire il risarcimento del danno ingiusto, intendendosi come tale il danno arrecato non iure, il danno, cioè, inferto in assenza di una causa giustificati¬va, che...»