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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1748 del 18 febbraio 1992
«Diversamente, si introdurrebbe un limite preclusivo di ammissibilità ignoto allo stesso giudizio principale, nel quale è consentito alle parti devolvere al giudice d'appello questioni non prospettate a quello di prima istanza. (La S.C., ha...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10495 del 6 dicembre 1996
«È valida la notificazione del decreto di citazione per il giudizio di appello eseguita dal messo di conciliazione in assenza di autorizzazione da parte del presidente della Corte d'appello; infatti l'art. 148, primo comma, c.p.p., a norma del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3215 del 11 febbraio 1998
«Laddove, infatti, la motivazione manchi del tutto non si tratta di completarla o integrarla o di sostituirla — il che rientra nei poteri del giudice d'appello — ma sibbene di sostituirsi al primo giudice, redigendo la motivazione al suo posto e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3966 del 28 marzo 2000
«Poiché al giudice, in virtù del disposto del terzo comma dell'art. 544 c.p.p., è consentito indicare nel dispositivo un termine per il deposito della sentenza più lungo di quello ordinario, non eccedente il limite massimo ivi prescritto ma,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32678 del 3 ottobre 2006
«La S.C. ha annullato senza rinvio il provvedimento con il quale la Corte d'appello aveva respinto la richiesta di Somogyi di restituzione nel termine, ai sensi del novellato art. 175 c.p.p., per impugnare la sentenza di primo grado, e ha...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14978 del 29 marzo 2013
«La mancata sottoscrizione della sentenza d'appello da parte del presidente del collegio non giustificata espressamente da un suo impedimento legittimo e sottoscritta dal solo estensore configura una nullità relativa che non incide né sul giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7227 del 23 giugno 1995
«...Corte costituzionale n. 81 del 15 febbraio 1991, a chiedere la rinnovazione del dibattimento al giudice d'appello ed è illegittima l'eventuale subordinazione di una richiesta in tal senso alla contestuale rinuncia ai benefici del rito abbreviato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2333 del 24 febbraio 1994
«Nel giudizio abbreviato d'appello il giudice, ove lo ritenga assolutamente necessario ai fini della decisione, può disporre d'ufficio l'assunzione di nuove prove; le parti, invece, non hanno i normali poteri di disposizione della prova concessi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 781 del 22 gennaio 2000
«...la S.C. ha ritenuto che tardivamente fosse stata eccepita, in sede di legittimità, l'inutilizzabilità di dichiarazioni assunte nel dibattimento di primo grado senza che alcuna doglianza sul punto fosse poi stata formulata nei motivi d'appello).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2050 del 22 gennaio 2004
«Nel procedimento di riparazione dell'errore giudiziario, il pubblico ministero è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso l'ordinanza della corte d'appello che decide sulla domanda di riparazione, anche solo per contestare la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11421 del 25 novembre 1995
«Sussiste il vizio di mancata e di manifesta illogicità di motivazione quando, trattandosi di motivazione per relationem (di per sé legittima, quando vi sia concordanza non solo tra i dispositivi, ma anche sulla valutazione degli elementi più...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3437 del 2 febbraio 2005
«...di merito, compreso quello d'appello, ed anche indipendentemente dalla formulazione di motivi di appello sul punto, in considerazione della rilevabilità delle ipotesi di inutilizzabilità anche d'ufficio e in ogni stato e grado del procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7416 del 5 maggio 1998
«...non è ammissibile in quanto l'art. 423 c.p.p. non è applicabile nel giudizio abbreviato, come espressamente prevede l'art. 441 c.p.p., e che configura quindi un potere del tutto estraneo alla competenza del giudice d'appello nel rito abbreviato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28094 del 23 luglio 2002
«...ivi previste), in caso di condanna in appello, non esclude che spetti al giudice d'appello anche il potere di applicare discrezionalmente le suddette misure, in base ai criteri dettati per ogni caso di condanna dal comma 1 bis del citato art. 275.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4209 del 23 novembre 1993
«...giudice d'appello, ai sensi del citato art. 275, terzo comma, c.p.p., quando, in riforma della sentenza di primo grado, sia stata ritenuta la responsabilità dell'imputato per un titolo di reato rientrante fra quelli indicati in detta disposizione.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Ne consegue che, nella fase del giudizio, la richiesta di adozione, modifica o revoca di una misura cautelare personale coercitiva deve essere esaminata e decisa dal tribunale in composizione monocratica o collegiale, dalla Corte d'assise, dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1876 del 2 maggio 1994
«Il principio della immodificabilità delle ordinanze definitive rebus sic stantibus è principio generale; conseguentemente, anche se il cosiddetto giudicato appare attenuato per i provvedimenti cautelari, esecutivi e di sorveglianza, rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4638 del 2 marzo 2000
«Ne consegue che è sempre consentito al giudice dell'applicazione della misura, o a quello del riesame o d'appello, attribuire la corretta qualificazione giuridica al fatto descritto nel capo d'imputazione; così come l'esercizio di tale potere da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46087 del 15 dicembre 2008
«In caso d'aggravamento delle esigenze cautelari a norma dell'art. 299, comma quarto, c.p.p., la sostituzione della misura applicata con altra più grave ovvero l'applicazione con modalità più gravose non obbliga il giudice a procedere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«Al giudice dell'impugnazione è inibita l'adozione di misure coercitive a carico dell'imputato prosciolto, prima della pronuncia della sentenza che, riformando quella di primo grado, sia stata essa emessa all'udienza preliminare od all'esito di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2621 del 21 luglio 1992
«È legittimo il provvedimento con il quale la corte d'appello, pronunciando decreto che dispone il giudizio in riforma di sentenza di non luogo a procedere del giudice dell'udienza preliminare, ripristini contestualmente la custodia cautelare in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7272 del 11 maggio 2012
«Quando l'attore abbia indicato esattamente e senza incertezze la somma richiesta a titolo di risarcimento del danno, il giudice di merito non può pronunciare condanna per un importo superiore; tuttavia, ove la condanna sia pronunciata dal giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Il decreto emesso dal tribunale, ai sensi dell'art. 2192 c.c., sul ricorso proposto avverso il provvedimento assunto dal giudice del registro delle imprese non è impugnabile innanzi alla corte d'appello, in quanto, da un lato, il legislatore ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3820 del 15 febbraio 2013
«...rigettare il ricorso, ha ritenuto che, correttamente, il giudice d'appello avesse dichiarato inammissibile l'impugnazione proposta direttamente dalla società incorporata in epoca successiva all'avvenuta cancellazione dal registro delle imprese).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4736 del 7 maggio 1996
«In tema di presentazione della richiesta di riesame, il rinvio «alle forme» previste dall'art. 582 c.p.p., effettuato dal comma 4 dell'art. 309 c.p.p. - applicabile, ai sensi dell'art. 310, comma 2, c.p.p., anche al procedimento d'appello -...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1414 del 29 ottobre 1992
«...ragioni differenti da quelle proposte a sostegno della richiesta e anche sulla base di elementi emersi successivamente ad essa, in sede d'appello ha poteri di cognizione circoscritti ai punti della decisione che hanno formato oggetto di censura.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3871 del 12 ottobre 1996
«Deve essere perciò annullata con rinvio l'ordinanza emessa prescindendo dall'esame di atti che il giudice procedente, ove fosse stato avvertito della pendenza del procedimento de libertate avanti al tribunale del riesame in funzione di giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31477 del 25 luglio 2003
«Nel procedimento d'appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari personali l'oggetto risulta delimitato dai motivi e dagli elementi su cui è stata fondata la richiesta al giudice per le indagini preliminari e su cui questi ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1676 del 17 luglio 1999
«In tema di procedimento d'appello de libertate, il giudice investito ai sensi dell'art. 310 c.p.p. dell'impugnazione avverso il rigetto di un'istanza di revoca della misura della custodia in carcere nella quale siano stati dedotti cessazione o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4281 del 22 febbraio 1998
«Applicandosi poi all'impugnazione prevista dall'art. 310 i principi che regolano in generale il processo d'appello è possibile che la decisione trovi fondamento nella nuova documentazione, la cui acquisizione sia stata richiesta al giudice del...»