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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3143 del 19 aprile 1993
«In tema di sequestro probatorio, appartiene al P.M. la competenza a provvedere, nella fase delle indagini preliminari, in ordine alle istanze di restituzione delle cose in sequestro. Contro il decreto del P.M. va proposta opposizione, ex art. 263...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15077 del 13 aprile 2007
«...tra le posizioni delle parti in danno dell'indagato, impedendo al tribunale de libertate un efficace controllo sulla valutazione degli indizi operata dal giudice cautelare, sulle esigenze cautelari e sull'adeguatezza della misura prescelta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42178 del 21 dicembre 2006
«Tale secondo requisito va inteso non in senso probatorio (ossia come valutazione del fondamento dell'accusa), ma come vaglio di particolare serietà delle ipotesi delittuose configurate, che non devono risultare meramente ipotetiche, richiedendosi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«In tema di intercettazione di comunicazioni o conversazioni, il decreto del Gip di proroga della durata delle operazioni non comporta, di per sé, il venir meno delle condizioni legittimanti il ricorso ad apparati diversi da quelli esistenti presso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 15 gennaio 2003
«...indagine, sì da consentire alle parti e al giudice del riesame di stabilire la ritualità del provvedimento adottato, e può legittimamente recepire, previo adeguato vaglio critico, le risultanze delle informative redatte dalla polizia giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 788 del 6 aprile 1998
«...potere esercitabile solo in presenza di una inutilizzabilità effettiva per essere stati i mezzi di prova acquisiti illecitamente, con violazione delle norme poste a tutela dei diritti della difesa e della par condicio tra le parti del processo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2300 del 19 ottobre 1998
«In tema di intercettazioni telefoniche o ambientali gli elementi indizianti traibili (e tratti) dal verbale delle operazioni portante uno spezzone di conversazione non registrata per difettoso funzionamento delle apparecchiature di memorizzazione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 5 marzo 1997
«...191 — colpisce non l'intercettazione in quanto mezzo di ricerca della prova, bensì i suoi risultati, che possono rivestire sia la natura di prova, tipica della fase del giudizio, sia quella di indizi, tipica della fase delle indagini preliminari.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2471 del 28 novembre 1995
«...in astratto, né rapportata alle conclusioni logicamente infinite che sono compatibili con i fatti noti, ma deve essere riferita alle diverse «storie» alternative che emergano eventualmente dal confronto delle prospettazioni delle parti coinvolte.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42748 del 7 novembre 2003
«Alle c.d. dichiarazioni tardive rese da un collaboratore di giustizia al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria non può essere riconosciuta la consistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 4 maggio 1998
«In tema di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'emissione di provvedimenti di coercizione personale, allorché ci si trovi in presenza di dichiarazioni di c.d. collaborante che abbiano ricevuto riscontri solo in parte, il giudice non può darsi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5536 del 25 novembre 1996
«...cautelari personali nella fase delle indagini preliminari e in quelle successive, sia in considerazione dell'autonomia concettuale del procedimento incidentale de libertate da quello avente ad oggetto la decisione sul merito dell'impugnazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2172 del 21 settembre 1995
«Il principio dell'applicazione della legge più favorevole non trova attuazione nella fase dinamica preprocessuale delle indagini preliminari, ed in particolare nel procedimento incidentale de libertate ove al tribunale, in sede di riesame o di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5426 del 19 novembre 1996
«E invero, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995, n. 332, spetta al P.M. la scelta degli atti (o di alcune parti di essi) da presentare al Gip ai sensi dell'art. 291 c.p.p. e la sanzione di nullità prevista dall'ultimo comma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5405 del 8 febbraio 2001
«...necessarie verifiche. Ne consegue che l'utilizzabilità dei risultati delle intercettazioni opera solo nel caso di cui il tribunale del riesame, in presenza di una specifica richiesta del difensore, non abbia provveduto alla suddetta acquisizione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5548 del 23 dicembre 1998
«A differenza del decreto autorizzativo delle intercettazioni, il registro delle notizie di reato previsto dall'art. 335 c.p.p. non è collegato a un particolare atto di indagine come specifico presupposto di legalità dello stesso e non si può,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25631 del 2 luglio 2012
«Il potere dovere del tribunale del riesame di integrazione delle insufficienze motivazionali del provvedimento impugnato non opera, oltre che nel caso di carenza grafica, anche quando l'apparato argomentativo, nel recepire integralmente il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 maggio 2000
«In tema di misure cautelari personali, allorché sia denunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte suprema...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6757 del 23 gennaio 1998
«In tema di riesame delle misure cautelari, se l'ordinanza del tribunale della libertà può fare riferimento a quanto indicato in altri provvedimenti al fine di evitare la ripetizione di elementi già conosciuti dalle parti, tuttavia il mero...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«I rimedi del riesame e dell'appello dinanzi al «tribunale della libertà» sono esperibili contro tutti i provvedimenti cautelari comunque adottati da qualsiasi giudice, sia nella fase delle indagini preliminari, sia in quelle successive.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6868 del 6 febbraio 1997
«...attività gli atti introduttivi del giudizio, concernenti il controllo della regolare costituzione delle parti e l'eventuale dichiarazione di contumacia, poiché il dibattimento inizia con la dichiarazione di apertura, che è successiva a tali atti.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 11 maggio 1993
«... In particolare, l'art. 245 di tale normativa non indica l'art. 294 tra le disposizioni del nuovo codice applicabili ai procedimenti che proseguono con le norme anteriormente vigenti. Gli artt. 250 e 251, poi, che indicano le specifiche norme...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«...del più antico provvedimento restrittivo) trova il suo limite nel caso in cui i reati oggetto delle nuove contestazioni non siano stati desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio, relativo al fatto con il quale sussiste la connessione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4042 del 5 novembre 1999
«Ne deriva che, nel caso di istanza dell'interessato, è imposto al giudice il dovere di esaminare qualsiasi elemento e questione attinente alla legittimità del mantenimento della misura, con l'unica preclusione derivante dalla circostanza che il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 671 del 11 marzo 1994
«Il procedimento in camera di consiglio di cui all'art. 127 c.p.p. con le connesse formalità di previo avviso alle parti non è espressamente previsto per la deliberazione di istanze di scarcerazione, essendo delimitato, appunto nella materia dei...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 31 marzo 1999
«Nel caso di rinnovazione del dibattimento a causa del mutamento della persona del giudice monocratico o della composizione del giudice collegiale, la testimonianza raccolta dal primo giudice non è utilizzabile per la decisione mediante semplice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4043 del 19 febbraio 2013
«Ne consegue che la liquidazione del danno da uccisione di un prossimo congiunto è correttamente compiuta dal giudice di merito quando risulti che questi abbia tenuto conto delle circostanze rilevanti del caso concreto, a prescindere dai nomi che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3704 del 9 marzo 2012
«L'erronea dichiarazione di contumacia di una delle parti non incide sulla regolarità del processo e non determina un vizio della sentenza, deducibile in sede di impugnazione, se non abbia in concreto pregiudicato il diritto di difesa, come avviene...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2758 del 23 febbraio 2012
«La qualificazione, nell'uno o nell'altro senso, dipende dall'esame della volontà negoziale delle parti, dovendo trarsi la relativa prova, di cui è onerato il socio attore in restituzione, non tanto dalla denominazione dell'erogazione contenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3791 del 29 ottobre 1993
«...in ordine al reato di riorganizzazione del disciolto partito fascista previsto dagli artt. 1 e 2 della L. 20 giugno 1952, n. 645 addebitato all'inquisito dal giudice per le indagini preliminari con riferimento ad attività di propaganda razzista.»