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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10955 del 29 novembre 1993
«Ne consegue che la lettura degli atti assunti nel corso delle indagini preliminari dalla polizia giudiziaria, dal pubblico ministero o dal giudice per le indagini preliminari è consentita solo quando sussista una vera e propria impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6837 del 8 luglio 1993
«Della querela-denuncia presentata alla polizia giudiziaria da persona poi resasi irreperibile può esser data lettura dal giudice ai sensi dell'art. 512 c.p.p. che, dopo la novella introdotta dall'art. 8, D.L. n. 306 del 1992, convertito con L. n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12060 del 19 dicembre 1992
«L'eventuale violazione della norma di cui all'art. 512 c.p.p. (censura di atti per sopravvenuta impossibilità di ripetizione) sotto il profilo della inesatta, illegittima o illogica valutazione delle situazioni in essa disciplinate, non può dar...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1083 del 18 gennaio 2011
«...a. In tale ipotesi, all'assicuratore è consentito unicamente, dopo avere risarcito la vittima, promuovere l'azione di ripetizione di indebito oggettivo nei confronti dell'assicuratore sociale per le somme a questo versate ed eccedenti il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7507 del 22 maggio 2002
«Le azioni di ripetizione di indebito basate sulla nullità, annullabilità, risoluzione, ecc. dei contratti che abbiano dato luogo alle prestazioni da restituirsi, sono da considerare non azioni reali (per le quali sia applicabile il forum rei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11474 del 21 ottobre 1992
«La domanda diretta ad ottenere dal consulente tecnico la restituzione di somme corrispostegli, in relazione ad una consulenza poi dichiarata nulla, fa valere il diritto della parte alla ripetizione di un indebito oggettivo senza trovare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1585 del 16 gennaio 2002
«In tema di nesso di causalità (art. 40 c.p.), la rilevanza causale del fatto nella produzione dell'evento dannoso deve essere accertata in termini di assoluta certezza, il che è dire - in termini giudiziari - con una probabilità confinante con la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 12 luglio 1975
«L'esercizio del diritto di sciopero comporta la legittimità di praticare liberamente quelle azioni sussidiarie che sono ritenute necessarie per la riuscita dell'astensione, quale il lancio di manifesti, la ripetizione di slogans, la formazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6747 del 21 marzo 2014
«L'azione di indebito oggettivo ha carattere restitutorio, cosicché la ripetibilità è condizionata dal contenuto della prestazione e dalla possibilità concreta di ripetizione, secondo le regole previste dagli artt. 2033 e ss. cod. civ. (e cioè...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7897 del 4 aprile 2014
«Va qualificata come ripetizione di indebito, ai sensi dell'art. 2033 cod. civ., qualunque domanda avente ad oggetto la restituzione di somme pagate sulla base di un titolo inesistente, sia nel caso di inesistenza originaria, che di inesistenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8405 del 10 aprile 2014
«Costituisce domanda nuova, come tale inammissibile, la richiesta di ripetizione dei canoni di locazione superiori alla misura legale versati anche nel corso di causa, ovvero successivamente alla data di proposizione della domanda, in quanto si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37148 del 6 novembre 2002
«L'art. 110 del R.D. 18 giugno 1931 n. 773, come da ultimo sostituito dall'art. 37 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, a differenza di quanto prevede l'art. 718 c.p., non sanziona l'attività di tenuta o di agevolazione del giuoco d'azzardo ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7144 del 15 giugno 1998
«...sussistente lo scopo di conseguire un guadagno economicamente apprezzabile. Tale ipotesi ricorre nel caso in cui la vincita consista nella ripetizione di qualche partita o in una consumazione, che hanno notoriamente un valore del tutto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9400 del 6 settembre 1999
«Le spese legali corrisposte dal cliente al proprio avvocato in relazione ad attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale e non considerate nella nota di cui all'art. 75 att. c.p.c., possono formare oggetto di domanda di risarcimento nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2653 del 21 marzo 1994
«In caso di accoglimento parziale della domanda il giudice può, ai sensi dell'art. 92 c.p.c., ed in applicazione del cosiddetto principio di causalità, escludere la ripetizione di spese sostenute dalla parte vittoriosa ove le ritenga eccessive o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5928 del 5 novembre 1980
«Pertanto, nei confronti del lavoratore, non può trovare applicazione il disposto dell'art. 92, comma primo, parte prima, c.p.c., che esclude dalla ripetizione le spese sostenute dalla parte vincitrice se le ritiene eccessive o superflue, né il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20804 del 29 settembre 2009
«La locazione, quando abbia ad oggetto un immobile destinato esclusivamente ad abitazione propria del fallito e della sua famiglia, non integra un rapporto di diritto patrimoniale compreso nel fallimento del conduttore, secondo la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1816 del 2 luglio 1993
«La rinnovazione della misura cautelare prevista dall'art. 301 c.p.p. si differenzia ontologicamente dalla proroga contemplata nell'art. 305 stesso codice; quest'ultimo istituto è in sostanza un autonomo titolo di detenzione rispetto all'originaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10634 del 9 maggio 2007
«La legittimazione attiva all'azione di ripetizione di indebito compete al soggetto cui è legalmente riferibile il pagamento, anche se l'incaricato della relativa operazione sia un suo rappresentante o nuncius. Pertanto, la legittimazione attiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4019 del 3 agosto 1995
«A tale giudice incombe il dovere di esaminare se sussista la preordinazione di fondo che cementa le singole violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge, confluenti nell'ambito di una previsione originaria unitaria riconducibile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1762 del 14 gennaio 2008
«In tema di bancarotta fraudolenta, vi è il divieto di un nuovo giudizio (art. 649 c.p.p.) per una ulteriore ipotesi di distrazione di danaro, sul presupposto che il pur distinto fatto distrattivo contestato sia assorbito nel disvalore dell'unico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8829 del 13 aprile 2007
«È ammissibile la ripetizione delle somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, successivamente riformata in appello (con sentenza confermata dalla Corte Suprema di Cassazione), pur non ricorrendo in tal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16121 del 22 luglio 2011
«La liquidazione delle spese della procedura incidentale di sospensione dell'esecuzione della sentenza, prevista dall'art. 373 c.p.c., spetta al giudice di legittimità e non al giudice di appello (ad eccezione della cassazione con rinvio al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21699 del 20 ottobre 2011
«L'azione di restituzione e riduzione in pristino, che venga proposta, a norma dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9917 del 24 maggio 2004
«In caso di cassazione con rinvio la domanda di restituzione delle somme pagate in esecuzione della sentenza di appello, successivamente cassata, non costituisce domanda nuova in quanto la ripetizione — che non è inquadrabile nell'istituto della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2612 del 30 maggio 1989
«Nel caso di riforma od annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all'art. 83...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18810 del 20 agosto 2010
«La controversia, avente ad oggetto la ripetizione dei contributi che il sanitario assume illegittimamente versati dall'INADEL sui cosiddetti compensi fissi erogati dagli enti mutualistici, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8026 del 21 maggio 2003
«Il credito vantato dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro per le somme trattenute sullo stipendio e versate all'Inps a titolo di contribuzione previdenziale, nel caso in cui sia accertata l'insussistenza del debito previdenziale, ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8175 del 16 giugno 2001
«Ne consegue che, in ipotesi di indebito contributivo, il datore di lavoro è l'unico legittimato all'azione di ripetizione nei confronti dell'ente anche con riguardo alla quota predetta, mentre il lavoratore che abbia subito l'indebita trattenuta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18661 del 6 agosto 2013
«Proposta, ai sensi dell'art. 79 della legge 27 luglio 1978, n. 392, la domanda di ripetizione di indebito in relazione a canoni di locazione pagati in misura superiore a quella legale, il giudice, anche se richiesto da parte attrice, ma in assenza...»