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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11656 del 12 maggio 2008
«...del contraente, ma allega soltanto l'esistenza di un illecito extracontrattuale da parte della medesima P.A., attiene ad una pretesa che ha consistenza di diritto soggettivo ed appartiene, pertanto, alla giurisdizione del giudice ordinario.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 260 del 20 gennaio 1978
«Non è configurabile un contratto a favore di terzi nel caso, in cui l'avente diritto alla prestazione non sia rimasto estraneo al contratto da altri stipulato in suo favore, bensì sia parte stipulante del contratto fonte del suo diritto nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11314 del 10 maggio 2010
«...carattere interno ed effetti meramente obbligatori, diretta a modificare il risultato finale del negozio esterno mediante l'obbligo assunto dal fiduciario di ritrasferire al fiduciante il bene o il diritto che ha formato oggetto dell'acquisto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4438 del 7 agosto 1982
«Il negozio fiduciario si realizza mediante il collegamento di due negozi, l'uno di carattere esterno, realmente voluto ed avente efficacia verso i terzi, e l'altro di carattere interno ed obbligatorio, diretto a modificare il risultato finale del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3083 del 24 marzo 1998
«La «presupposizione» ricorre quando una determinata situazione, di fatto o di diritto, posata, presente o futura, di carattere obiettivo - la cui esistenza, cessazione e verificazione sia del tutto indipendente dall'attività o dalla volontà dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17746 del 30 luglio 2009
«L'inserzione automatica di clausole, prevista dall'art. 1339 c.c., costituisce una restrizione significativa del diritto di libertà economica consacrato dall'art. 41 Cost. di cui è espressione l'autonomia privata; e deve quindi trovare il suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1773 del 17 febbraio 2000
«Tale effetto si giustifica, sul piano del diritto positivo, considerando che il comportamento datoriale, tenuto con apprezzabile continuità nei confronti di settori più o meno ampi del personale, al pari del regolamento d'impresa, costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6352 del 16 marzo 2010
«L'istituto della multiproprietà immobiliare, che si caratterizza per il diritto di godimento turnario di un medesimo bene da parte di una pluralità di soggetti, richiede che sia in concreto individuata la quota di ciascun comproprietario come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4532 del 22 febbraio 2008
«In tema di attività di diritto civile della P.A., nell'ambito della quale vige il principio «formalistico» dell'atto scritto ad substantiam l'invio della disdetta nel termine previsto negozialmente impedisce che possa ritenersi prorogato per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20623 del 24 settembre 2009
«...venga attribuita dalla P.A. al proprietario del fondo vicino (cessionario) compreso nella medesima zona urbanistica - non richiede la forma scritta "ad substantiam", dovendosene escludere la natura di contratto traslativo di un diritto reale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26079 del 30 novembre 2005
«...di un credito per i frutti si determina solo al momento dell'avveramento di detta condizione sospensiva, in quanto all'acquirente spetta il diritto di compiere atti di amministrazione in pendenza del verificarsi della condizione stessa.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2216 del 5 febbraio 2004
«In riferimento ai criteri ermeneutica dei negozi giuridici, nei contratti per i quali è prevista la forma scritta ad substantiam (come il contratto per cui è causa, avente ad oggetto la costituzione di un diritto di servitù), la ricerca della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8341 del 29 luglio 1995
«Qualora l'acquirente di un immobile urbano adibito ad uso diverso da quello di abitazione si trovi in regime di comunione legale dei beni con il coniuge, il giudizio di riscatto iniziato dall'avente diritto alla prelazione ai sensi dell'art. 39...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 267 del 28 gennaio 1976
«L'atto con il quale si esercita il diritto potestativo di recesso di cui all'art. 1373 c.c. integra un negozio giuridico unilaterale recettizio che deve sottostare alle medesime garanzie di forma prescritta per la costituzione del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 645 del 23 gennaio 1999
«La disposizione dell'art. 1419, secondo comma, c.c., a norma della quale la nullità di singole clausole contrattuali non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative, impedisce che al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7629 del 19 agosto 1996
«Le dimissioni del lavoratore — che costituiscono un negozio unilaterale recettizio idoneo a determinare la risoluzione del rapporto indipendentemente dalla volontà del datore di lavoro — soggiacciono, ai sensi dell'art. 1324 c.c., in quanto atto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5900 del 1 luglio 1997
«La falsa rappresentazione della realtà circa la natura (agricola o edificatoria) di un terreno, ricadendo direttamente su di una qualità dell'oggetto, integra l'ipotesi normativa dell'errore di fatto e non di diritto, poiché la inesatta conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16937 del 25 luglio 2006
«...predeterminata quanto alle parti e al contenuto, ma anche e soprattutto in un (sia pur futuro) «dare» insito nella trasmissione dei diritto (dominicale o di altro genere), che costituisce, alfine, il risultato pratico avuto di mira dai contraenti.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7322 del 10 dicembre 1986
«Pertanto, con riguardo alla vendita, il soggetto attivo che riceve la cosa, col consenso sia pur viziato, dell'avente diritto, ne diviene effettivo proprietario, con il connesso potere di trasferirne il dominio al terzo con la conseguenza che, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 204 del 10 gennaio 2003
«In tema di rappresentanza, l'applicabilità del principio dell'apparenza del diritto richiede che il rappresentato abbia tenuto un comportamento colposo tale da ingenerare nel terzo il ragionevole convincimento che al rappresentante apparente fosse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5455 del 18 giugno 1997
«...del diritto - l'indagine del giudice volta ad accertarne l'esistenza, implicando la risoluzione di una queastio voluntatis , deve essere condotta in modo che non risulti alcun ragionevole dubbio sull'effettiva intenzione del preteso rinunziante.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1182 del 24 febbraio 1982
«...dell'inadempimento della prestazione medesima, ove sia tale da ledere un interesse non di scarsa importanza del contraente avente diritto, legittimi quest'ultimo a rifiutare l'adempimento della propria obbligazione, ai sensi dell'art. 1460. c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11947 del 8 agosto 2003
«In particolare, in un contratto di compravendita con effetti immediatamente traslativi per cui debba ancora essere pagata parte del prezzo, occorre stabilire preliminarmente se la risoluzione del contratto possa essere invocata anche da quello dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8536 del 14 aprile 2011
«In tema di vendita, poiché la garanzia per evizione ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio opera nei limiti del ripristino della situazione anteriore alla conclusione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2454 del 27 aprile 1979
«Nel contratto di somministrazione mentre il somministrante è obbligato ad eseguire diverse e autonome prestazioni, anche se tra loro connesse la cui entità, quando non sia determinata, deve intendersi pattuita in misura corrispondente al normale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6502 del 3 luglio 1998
«L'obbligo dell'avente diritto alla somministrazione di corrispondere il corrispettivo delle prestazioni ricevute, non viene meno, trattandosi dell'approvvigionamento di acqua in favore di un immobile, per la circostanza che durante un certo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2269 del 26 luglio 1974
«...per il quale è stato concesso il diritto; l'altro, complementare, consistente nel comunicare al titolare della prelazione le condizioni proposte da terzi, per dargli modo di dichiarare se accetta di concludere il contratto a quelle condizioni.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1696 del 13 maggio 1976
«A differenza del contratto di agenzia con rappresentanza, rientrante nello schema del mandato ed estrinsecantesi in una locatio operis , il contratto di somministrazione con esclusiva costituisce una specie differenziata di vendita, in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7189 del 12 maggio 2003
«In materia di locazione di immobili urbani, l'art. 1606, primo comma, c.c., stabilendo che, nei casi in cui il diritto del locatore sulla cosa locata si estingue con effetto retroattivo, le locazioni da lui concluse aventi data certa sono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16089 del 27 ottobre 2003
«In tema di locazioni di immobili urbani ad uso abitativo, il diritto al rimborso per le riparazioni urgenti effettuate dal conduttore riconosciutogli dalla norma di cui all'art. 1577 c.c. non è escluso in caso di mancato previo avviso al locatore.»