-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9080 del 3 luglio 1989
«Ai fini della configurabilità del dolo del reato di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, è sufficiente la sola consapevolezza che l'atto non sarà in grado di adempiere più a quella funzione probatoria di cui era dotato.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4193 del 7 maggio 1985
«La soppressione, distruzione o occultamento, da parte di privati, di targhe automobilistiche — ossia di documenti a contenuto meramente dichiarativo, con i quali si attestano, ai fini dell'immediata individuazione di ciascun autoveicolo, i dati di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4743 del 8 maggio 1982
«L'art. 490 c.p. punisce chiunque distrugge, sopprime od occulta un atto pubblico o una scrittura privata veri. La scrittura predisposta dal pubblico ufficiale, anche se da lui non sottoscritta perché la dichiarazione inserita a verbale non è stata...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5394 del 13 aprile 1989
«La nullità di un determinato negozio non incide in alcun modo sulla sua natura giuridica, che deriva dalla sua particolare struttura e dal suo contenuto; pertanto, costituisce in ogni caso testamento olografo — equiparato, quoad penam, all'atto...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4075 del 5 maggio 1981
«Poiché l'uso del documento costituisce parte integrante della condotta criminosa, correttamente si deduce che si è in presenza di una pluralità di reati dal fatto che mentre la falsificazione delle cambiali venne eseguita in un unico contesto di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3560 del 23 gennaio 2008
«Integra il tentativo di falsità in registri (art. 56 e 484 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di titolare di un'agenzia di «pratiche auto» lasci, nel registro sottoposto ad ispezione da parte dell'autorità di pubblica sicurezza, spazi in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14561 del 19 aprile 2005
«Costituisce falsità materiale ed integra quindi gli estremi del reato di cui all'art. 485 c.p., la falsa indicazione della data e del luogo di redazione del documento da parte dell'autore effettivo dell'atto, poiché tali elementi fanno parte della...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4639 del 15 maggio 1981
«Non costituisce falso punibile l'alterazione della propria sottoscrizione da parte dello stesso autore materiale dello scritto.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12373 del 19 marzo 2009
«In tema di falso documentale, le comunicazioni ai clienti di una banca - redatte, su stampa in uso all'istituto di credito, dal funzionario all'uopo preposto - concernenti il rendimento dei titoli affidati in gestione al settore "borsa e titoli"...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12877 del 18 novembre 1986
«Ai fini dell'art. 485 c.p. la nozione di scrittura privata, non definita né dalla legge civile, né da quella penale, va desunta dalla sua funzione specifica, che è quella di fissare in un documento redatto senza l'assistenza del pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29026 del 18 luglio 2012
«Integra il reato di falsità in scrittura privata, la condotta di colui che crei, in fotocopia, due false dichiarazioni di quietanza con falsificazione della firma del defunto creditore; né, a tal fine, rileva il tempestivo disconoscimento - in...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40845 del 7 novembre 2007
«Il delitto di falsità in scrittura privata, commesso con alterazione del libro-soci di una società a responsabilità limitata, ha quali persone offese i soci e la stessa società. (Fattispecie in cui l'alterazione del libro-soci era consistita...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32467 del 26 luglio 2004
«Integra gli estremi del reato di falso in scrittura privata (art. 485 c.p.), la formazione di una missiva falsa su carta intestata «Agenzia di Assicurazione Ina Assitalia di Roma», formata mediante un «collage» di parti dell'elenco telefonico e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24110 del 24 ottobre 2013
«In tema di autorizzazione dell'interessato alla pubblicazione della propria immagine, le ipotesi previste dall'art. 97, secondo comma, della legge 22 aprile 1941, n. 633, ricorrendo le quali l'immagine può essere riprodotta senza il consenso della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15394 del 13 luglio 2011
«L'associazione non riconosciuta è responsabile del fatto illecito commesso da persona del cui operato debba rispondere, ai sensi dell'art. 38 c.c., senza che al terzo danneggiato possano essere opposti eventuali accordi statutari che limitino tale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16221 del 31 luglio 2015
«È manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale, per contrarietà all'art. 2 Cost., dell'art. 123 c.c. nella parte in cui stabilisce che il matrimonio simulato non può essere impugnato decorso un anno dalla celebrazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26205 del 22 novembre 2013
«L'obbligo dei genitori di educare e mantenere i figli (artt. 147 e 148 cod. civ.) è eziologicamente connesso esclusivamente alla procreazione, prescindendo dalla dichiarazione giudiziale di paternità o maternità, così determinandosi un automatismo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19589 del 26 settembre 2011
«L'obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli, secondo le regole degli artt. 147 e 148 c.c., non cessa, "ipso facto", con il raggiungimento della maggiore età da parte di questi ultimi, ma perdura, immutato, finché il genitore...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 16270 del 27 giugno 2013
«In tema di separazione personale con richiesta di addebito, proposta da uno dei coniugi e basata sulla infedeltà dell'altro, la successiva generica manifestazione di una volontà riconciliativa da parte del coniuge non infedele, poiché di per sé...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9671 del 22 aprile 2013
«È inammissibile il ricorso straordinario in cassazione ex art. 111 Cost. avverso il provvedimento di corresponsione diretta di assegno a carico del terzo debitore ex art. 156 c.c., atteso che non risolve una controversia sull'esistenza del diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13343 del 30 giugno 2015
«In tema di revocatoria ordinaria nei confronti di fondo patrimoniale costituito successivamente all'assunzione del debito, è sufficiente, ai fini della cd. "scientia damni", la semplice consapevolezza del debitore di arrecare pregiudizio agli...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17418 del 8 agosto 2007
«In tema di revocatoria ordinaria del negozio costitutivo del fondo patrimoniale, la gratuità dell'atto fonda la sua dichiarazione di inefficacia ai sensi dell'art. 2901 c.c. se sussiste la mera conoscenza del pregiudizio arrecato ai creditori....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4422 del 27 marzo 2001
«L' atto di acquisto di un immobile successivamente costituito in fondo patrimoniale è suscettibile di azione revocatoria da parte del creditore, nel concorso delle condizioni di legge dettate dall'art. 2901 c.c., anche se compiuto in epoca...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23163 del 31 ottobre 2014
«In tema di fondo patrimoniale, tra i debiti contratti per i bisogni della famiglia, per i quali può avere luogo l'esecuzione forzata ai sensi dell'art. 170 cod. civ., vanno compresi quelli riguardanti i beni costituiti in fondo patrimoniale, per...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19689 del 18 settembre 2014
«I titoli di partecipazione ad una società cooperativa acquistati, in costanza di matrimonio, da uno dei coniugi ed allo stesso intestati, sono suscettibili di essere compresi nel regime di comunione legale contemplata dall'art. 177, primo comma,...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 19204 del 28 settembre 2015
«In tema di comunione legale, l'art. 168 c.c. disciplina la particolare condizione dei beni acquistati dal coniuge per essere destinati all'impresa da lui gestita e costituita dopo il matrimonio, i quali sono soggetti al regime della comunione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18123 del 26 luglio 2013
«La rappresentanza in giudizio per gli atti relativi all'amministrazione dei beni facenti parte della comunione legale spetta, a norma dell'art. 180 c.c., ad entrambi i coniugi e, quindi, ciascuno di essi è legittimato ad esperire qualsiasi azione,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23676 del 6 novembre 2014
«L'esercizio dell'impresa familiare è incompatibile con la disciplina societaria attesa non solo l'assenza nell'art. 230 bis cod. civ. di ogni previsione in tal senso, ma, soprattutto, l'irriducibilità ad una qualsiasi tipologia societaria della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13217 del 11 giugno 2014
«In tema di azione di disconoscimento di paternità trova applicazione, ai fini della individuazione del "thema probandum", il principio di non contestazione, dovendosi ritenere tale condotta idonea ad escludere, in via immediata, i fatti non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17277 del 30 luglio 2014
«Il potere, spettante in via esclusiva al genitore che per primo ha riconosciuto il figlio infraquattordicenne, di esprimere il consenso al successivo riconoscimento, da parte dell'altro genitore, costituisce un corollario della paternità (o...»