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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2347 del 1 marzo 1995
«Il termine per l'adempimento può essere ritenuto essenziale ai sensi e per gli effetti dell'art. 1457 c.c., solo quando, all'esito di indagine istituzionalmente riservata al giudice di merito, da condursi alla stregua delle espressioni adoperate...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4762 del 29 aprile 1991
«In tema di risoluzione per inadempimento non è ammissibile una caducazione parziale del contratto quanto all'oggetto, ossia per una sola parte della prestazione, salvo che il contratto stesso sia ad esecuzione continuata o periodica (nel qual caso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 394 del 22 gennaio 1986
«Il principio per cui la parte che abbia prestato completa acquiescenza alla violazione di un obbligo contrattuale, continuando a dare piena attuazione al rapporto, non può addurre tale violazione come causa di inadempimento, per avervi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2602 del 2 settembre 1971
«La stessa domanda di risoluzione del contratto per inadempimento consistente nella mora in senso stretto, può avere valore di atto di costituzione in mora; in tal caso deve ritenersi che, in deroga al principio generale dettato dall'ultimo comma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9779 del 4 maggio 2011
«Costituisce giusta causa di recesso del preponente dal contratto di agenzia stipulato con una società di capitali la circostanza che uno dei soci di quest'ultima, in grado di influenzarne la condotta, abbia tenuto un comportamento riprovevole tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14618 del 17 giugno 2010
«Il negozio concluso dal "falsus procurator" costituisce una fattispecie soggettivamente complessa a formazione successiva, la quale si perfeziona con la ratifica del "dominus", e, come negozio "in itinere" o in stato di pendenza (però suscettibile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4601 del 8 luglio 1983
«Il negozio concluso dal falsus procurator costituisce una fattispecie soggettivamente complessa a formazione successiva, la quale si perfeziona con la ratifica del dominus , e, come negozio in itinere o in stato di pendenza (però suscettibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11509 del 9 maggio 2008
«La ratifica del negozio concluso dal falsus procurator se la forma scritta è per lo stesso richiesta ad probationem può avvenire anche per facta concludentia purché risultanti da atti scritti. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 408 del 12 gennaio 2006
«La ratifica relativa al contratto concluso dal falso rappresentante per il quale non sia richiesta la forma scritta ad substantiam o ad probationem può essere anche tacita e consistere, perciò, in qualsiasi atto o comportamento da cui risulti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10403 del 18 luglio 2002
«Il contratto per persona da nominare differisce dal contratto a favore di terzo perché nel primo la nomina del terzo è solo eventuale, rappresentando essa l'esercizio di una facoltà della parte che tale nomina si è riservata e può pertanto anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 422 del 18 gennaio 1984
«Con riguardo al preliminare di compravendita immobiliare, il quale contenga la facoltà del promissario di intestare il bene promesso anche ad altra persona da nominare, la domanda giudiziale proposta da detto promissario e da un terzo, al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8098 del 9 agosto 1990
«Con riguardo alla cessione del contratto, che assume la figura di negozio giuridico plurilaterale con il necessario intervento di tre soggetti (il cedente, il ceduto, il cessionario), il consenso preventivamente manifestato dal ceduto non è privo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6157 del 16 marzo 2007
«Ai sensi dell'art. 1406 c.c. la cessione del contratto, che realizza un negozio plurilaterale, si perfeziona con l'accordo di tutti gli interessati (cedente, cessionario e ceduto), essendo irrilevante che il ceduto, il quale abbia manifestato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12384 del 6 novembre 1999
«Ai fini della cessione del contratto devono essere osservate le stesse forme prescritte per il contratto trasferito; ne consegue che, non richiedendosi per il contratto di lavoro, subordinato o autonomo, una forma tipica — salvo talune eccezioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2578 del 2 luglio 1975
«Nel negozio con il quale il socio di una società di capitali assume, spontaneamente ed in proprio, determinate obbligazioni pecuniarie verso un soggetto che già presti la sua opera in favore della società, al dichiarato fine di ottenere una più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13474 del 10 ottobre 2000
«La clausola compromissoria contenuta in un contratto a favore di terzo è opponibile a quest'ultimo qualora questi abbia manifestato la volontà di profittare della stipulazione, in quanto tale volontà non può non riguardare tutte le clausole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1990 del 30 marzo 1982
«Il sequestro giudiziario di un immobile, ai sensi dell'art. 670 n. 1 c.p.c., può essere chiesto ed ottenuto anche in base al pericolo che il medesimo, acquistato dall'istante con atto non trascritto, venga nuovamente trasferito dal venditore ad un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3207 del 1 aprile 1994
«Nel contratto di assicurazione contro gli infortuni a favore di un terzo — cui si applica la disciplina della assicurazione sulla vita — il carattere autonomo del diritto acquistato dal beneficiario, ai sensi dell'art. 1920, terzo comma, c.c., non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8530 del 22 giugno 2001
«In tema di simulazione, nell'ipotesi di rappresentanza volontaria non è sufficiente, per ritenere la simulazione dell'atto, la prova di un'eventuale collusione tra rappresentante e terzo, essendo necessaria anche la prova dell'esistenza di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1678 del 11 giugno 1973
«Affinché possa utilmente porsi una questione di simulazione, occorre la sussistenza di un accordo simulatorio, il quale come tale è necessariamente bilaterale, oppure di una simulata dichiarazione recettizia di volontà; non può dunque parlarsi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2004 del 21 marzo 1986
«Al fine d'integrare il requisito della mala fede necessario ai sensi dell'art. 1415 c.c. per opporre la simulazione al terzo che abbia acquistato dal titolare apparente; non è sufficiente la mera scienza della simulazione, richiedendosi che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 349 del 13 febbraio 1970
«In base alle norme degli artt. 1415 e 2652 n. 4 c.c. è irrilevante la buona fede del subacquirente che abbia trascritto il proprio titolo dopo la domanda di simulazione, giacché la trascrizione anteriore rende opponibile al subacquirente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13963 del 30 giugno 2005
«La sentenza che su domanda proposta da un terzo interessato ad eliminarne gli effetti abbia accertato o negato la simulazione di un negozio giuridico, non fa stato quanto a tale accertamento nei rapporti fra le parti del negozio simulato (o fra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 338 del 11 gennaio 2001
«La legittimazione generale all'azione di nullità prevista dall'art. 1421 c.c., in virtù della quale la nullità del negozio può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse ed essere rilevata anche d'ufficio dal giudice, non esime l'attore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 471 del 15 gennaio 2003
«In tema di contratto simulato, se il negozio è stato redatto per iscritto, tra le parti trova applicazione la regola generale della limitazione dell'ammissibilità della prova testimoniale; ne consegue che la prova della simulazione, sia essa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16021 del 14 novembre 2002
«La domanda di simulazione, qualora sia proposta da una delle parti e tenda all'accertamento di un negozio dissimulato non illecito, incontra dei limiti in relazione alla prova testimoniale, per cui se il contratto simulato è stato redatto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3210 del 15 maggio 1986
«La prova della simulazione si atteggia in modo differente a seconda che si tratti di rapporti verso i terzi o i creditori. Infatti, se la domanda di simulazione è proposta da creditori o da terzi, che, estranei al contratto, non sono in grado di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 320 del 2 febbraio 1973
«La prova per testi può essere dedotta, senza l'osservazione del limite di valore di cui all'art. 2721 c.c., da chi è stato parte dell'atto impugnato per simulazione da un terzo, sempre che non sia diretta a dimostrare la simulazione, ma a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7021 del 27 luglio 1994
«Nell'ipotesi di simulazione relativa per interposizione fittizia di persona riguardante contratto per il quale sia necessaria la forma scritta ad substantiam , quale una compravendita immobiliare, nel conflitto tra preteso compratore apparente ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12487 del 28 maggio 2007
«In tema di simulazione, qualora il contratto simulato sia stato concluso per iscritto e tale forma sia richiesta a pena di invalidità (nullità ai sensi dell'articolo 1350 c.c.), la prova dell'accordo simulatorio, traducendosi nella dimostrazione...»