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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17523 del 23 agosto 2011
«Non è configurabile un concorso tra l'azione generale risarcitoria, di cui all'art. 2043 c.c., e quella speciale di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata, ai sensi dell'art. 96, secondo comma, c.p.c., il quale disciplina,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12024 del 26 ottobre 1999
«Detta domanda è conoscibile solo dallo stesso giudice amministrativo nell'ambito della controversia in relazione alla quale si assumono verificati gli estremi della suddetta responsabilità, spettando a detto giudice la statuizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28226 del 26 novembre 2008
«In tema di risarcimento del danno per responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. conseguente a revoca della dichiarazione di fallimento pronunciata in difetto delle condizioni di legge, la relativa liquidazione può essere compiuta anche con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24645 del 27 novembre 2007
«Il primo presupposto, per concretizzarsi nella conoscenza della infondatezza domanda e delle tesi sostenute ovvero nel difetto della normale diligenza per l'acquisizione di detta conoscenza, è ravvisabile in tutti quei casi in cui venga proposto -...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10993 del 14 maggio 2007
«La domanda ex art. 96, secondo comma, c.p.c., in relazione a provvedimenti cautelari adottati nel corso del giudizio di primo grado deve essere proposta in detto grado di giudizio, dovendosi al fine della valutazione della tempestività della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3573 del 12 marzo 2002
«Poiché la domanda di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata ai sensi dell'art. 96 c.p.c. può essere formulata esclusivamente, sia per l'an che per il quantum, innanzi al giudice investito del procedimento per il quale si...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 448 del 13 giugno 1995
«Ai fini della quantificazione del danno peraltro non è necessario che la controparte deduca e dimostri uno specifico danno per il ritardo provocato dal ricorso, tenendo conto che la Corte di cassazione, che ha facoltà di desumere detto danno da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 569 del 15 gennaio 2015
«In tema di prova testimoniale, i testimoni "de relato actoris" sono quelli che depongono su fatti e circostanze di cui sono stati informati dal soggetto che ha proposto il giudizio, così che la rilevanza del loro assunto è sostanzialmente nulla,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 164 del 5 gennaio 2005
«In tal caso l'omessa menzione nella relazione di notifica della persona che ha materialmente eseguito l'attività suddetta, ovvero la menzione dell'intervento di un soggetto diverso dal legittimato, senza indicare la sua veste di incaricato dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13328 del 30 giugno 2015
«Nei giudizi risarcitori la domanda deve descrivere in modo concreto i pregiudizi dei quali si chiede il ristoro, senza limitarsi a formule generiche, come la richiesta di risarcimento dei "danni subiti e subendi", perché tali domande, quando non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28337 del 22 dicembre 2011
«A norma dell'art. 182 c.p.c., nel testo modificato dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69 ed applicabile alla fattispecie "ratione temporis", il giudice è tenuto - ove rilevi un difetto di rappresentanza, di assistenza o di autorizzazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1589 del 28 gennaio 2015
«Non costituisce estensione del "petitum" o domanda nuova, né modifica la materia del contendere, la richiesta di liquidazione del danno in via equitativa, quando la domanda formulata nell'atto introduttivo abbia avuto ad oggetto il risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2993 del 1 aprile 1996
«Nel caso di mutamento della domanda nel corso dell'udienza di precisazione delle conclusioni (nella specie, domanda di pagamento del valore venale del terreno occupato, a titolo di risarcimento del danno da «accessione invertita», in luogo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24620 del 26 novembre 2007
«Le parti non possono sottrarsi all'onere probatorio e rimettere l'accertamento dei propri diritti all'attività del consulente neppure nel caso di consulenza tecnica d'ufficio cosiddetta «percipiente» che può costituire essa stessa fonte oggettiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3187 del 14 febbraio 2006
«Quando la nomina di un consulente tecnico non sia imposta dalla legge in considerazione della particolare natura della controversia, il giudice ha solo una facoltà di fare ricorso, anche di ufficio, al parere di un suo perito per le valutazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4017 del 19 febbraio 2013
«In tema di risarcimento del danno, ove sia stata svolta una consulenza tecnica di ufficio per una precisa quantificazione dello stesso (nella specie, relativo al pregiudizio patrimoniale subito da fabbricati ed aree edificabili per effetto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5148 del 3 marzo 2011
«Qualora, poi, nel corso del giudizio di merito vengano espletate più consulenze tecniche, in tempi diversi e con difformi soluzioni prospettate, il giudice, ove voglia uniformarsi alla seconda consulenza, è tenuto a valutare le eventuali censure...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22838 del 28 ottobre 2014
«In tema di riconoscimento di mansioni superiori, il giudicato formatosi in relazione ad un determinato momento contrattuale non preclude la proposizione di una ulteriore domanda, relativa al medesimo rapporto, ma riferita ad un diverso e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16164 del 30 luglio 2015
«Quando, con il ricorso per cassazione, venga dedotto un "error in procedendo", il sindacato del giudice di legittimità investe direttamente l'invalidità denunciata, mediante l'accesso diretto agli atti sui quali il ricorso è fondato,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8568 del 28 aprile 2015
«Il dimezzamento dei termini processuali nelle controversie relative all'affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture, previsto dagli artt. 119 e 120 cod. proc. amm., non riguarda il giudizio in cassazione per motivi di giurisdizione sulle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24725 del 11 giugno 2015
«Quando la rinuncia della parte civile alla propria costituzione nel corso del giudizio di appello è illimitata ed incondizionata (e quindi prescinde del tutto anche dal soddisfacimento delle pretese restitutorie o di risarcimento del danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2005 del 2 giugno 1995
«Quando perciò l'errore investe non la motivazione, ma la stessa esistenza della sentenza, occorrerà adottare soluzioni interpretative che facciano salvi i principi costituzionali e, analogamente a quanto avvenuto nel processo civile, distinguere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3441 del 27 gennaio 2006
«In sede di applicazione della pena su richiesta delle parti, qualora il giudice ometta di provvedere sulle spese processuali sostenute dalla parte civile, è esperibile da quest'ultima il ricorso per cassazione, in applicazione dell'art.111 Cost.,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27118 del 30 giugno 2015
«I rilievi fotografici riproducenti quanto i funzionari dello Stato o di altri enti pubblici hanno rilevato nel corso di verifiche ispettive o amministrative devono ritenersi prove documentali ex art. 234 c.p.p., acquisibili al fascicolo per il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24896 del 6 giugno 2013
«In caso di annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione della sentenza di secondo grado, i termini di durata della custodia cautelare ricominciano a decorrere dalla decisione di annullamento, ma non potranno protrarsi oltre il doppio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31220 del 22 luglio 2013
«In materia di atti relativi alla procedibilità, nella ipotesi in cui nel fascicolo del dibattimento non sia stata inserita la querela e/o l'attestazione prevista dall'art. 337, comma quarto, c.p.p., a suo tempo redatte, queste potranno essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4184 del 28 gennaio 2015
«A tal fine costituiscono distinte statuizioni la questione relativa all'affermazione di responsabilità dell'imputato, investita dall'appello originario e quella inerente la configurabilità dell'aggravante del danno di speciale gravità, ex art. 219...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11994 del 14 marzo 2013
«In ipotesi di accoglimento del ricorso per cassazione della parte civile avverso una sentenza di assoluzione, al di fuori dei casi in cui il giudice penale abbia accertato che il fatto non sussista o che l'imputato non lo abbia commesso o che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20029 del 14 maggio 2014
«In tema di revisione, il concetto di inconciliabilità fra sentenze irrevocabili di cui all'art. 630, comma primo, lett. a), c.p.p., non deve essere inteso in termini di mero contrasto di principio tra due sentenze, bensì con riferimento ad una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2038 del 2 settembre 1996
«Il tribunale in sede di appello ex art. 310 c.p.p., a differenza di quello del riesame, per il quale si prescinde dal principio di stretta devoluzione, ha cognizione circoscritta ai punti della decisione che hanno formato oggetto di censura,...»