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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23816 del 16 novembre 2007
«Non sussiste la nullità dell'atto introduttivo del giudizio nel rito del lavoro per violazione dell'art. 414, n. 2, c.p.c. qualora il nome dell'attore (nella specie la denominazione della persona giuridica attrice) non risulti totalmente omesso o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3100 del 19 maggio 1984
«Non sussiste la nullità di cui all'art. 164 c.p.c. — le cui disposizioni si applicano anche al ricorso ex art. 414 c.p.c. — allorché l'omessa indicazione specifica della denominazione della persona giuridica nei cui confronti è proposto l'atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 889 del 29 gennaio 1998
«Nelle controversie in tema di invalidità pensionabile, la nomina a consulente tecnico d'ufficio di un esperto non rientrante nella categoria dei medici legali e delle assicurazioni e dei medici del lavoro non è causa di alcuna nullità, perché le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18489 del 26 ottobre 2012
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, ove, a seguito della pronuncia di primo grado e dell'inizio dell'esecuzione sulla base del solo dispositivo, l'appello venga proposto in un momento in cui è stata depositata la sentenza, con un atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23625 del 22 novembre 2010
«Nelle controversie di lavoro il difetto di trascrizione della procura al difensore nella copia notificata di un ricorso in appello, è privo di rilevanza quando la prova del tempestivo conferimento della procura può desumersi dall'originale del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10728 del 28 ottobre 1998
«In tema di appello del nuovo rito del lavoro, il termine previsto dal primo comma dell'art. 435 c.p.c., il quale stabilisce che il presidente del tribunale entro cinque giorni dalla data di deposito del ricorso nomina il giudice relatore e fissa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6194 del 2 giugno 1995
«Dopo la costituzione in giudizio dell'appellante principale, la quale nel rito del lavoro si perfeziona con il deposito del ricorso (art. 434 c.p.c.) la notifica allo stesso dell'appello incidentale deve essere eseguita presso il procuratore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3371 del 8 marzo 2001
«Nel rito del lavoro, il giudice del gravame, qualora ritenga convincenti e condivisibili le conclusioni del consulente tecnico nominato dal giudice di primo grado, non è tenuto a disporre una nuova consulenza, rientrando tale facoltà,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5578 del 7 giugno 1999
«Nelle controversie in materia di invalidità pensionabile la nomina del consulente tecnico d'ufficio è obbligatoria per il giudice di primo grado, mentre è, in linea di principio, meramente facoltativa per il giudice d'appello, salvo il caso di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12354 del 5 dicembre 1998
«Nelle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatoria che richiedono accertamenti tecnici, la nomina di un consulente tecnico è obbligatoria per il giudice di primo grado ai sensi dell'art. 445 c.p.c., mentre è facoltativa per il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5345 del 8 giugno 1996
«Se nel corso del giudizio di primo grado siano stati nominati, in tempi successivi, due consulenti d'ufficio le cui conclusioni siano difformi ed inconciliabili fra loro, il giudice di appello (come quello di primo grado) può seguire il parere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3946 del 13 giugno 1986
«Nelle controversie in tema di pensione d'invalidità, la facoltà di nominare un consulente tecnico da parte del giudice d'appello a norma dell'art. 441 c.p.c., non trova limite per il caso che le censure mosse dall'appellante alla consulenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1000 del 12 febbraio 1990
«La scelta dell'ausiliare è rimessa al potere discrezionale del giudice, il quale, non esistendo alcun espresso divieto al riguardo, può, nel giudizio di appello, nominare lo stesso consulente che abbia già prestato assistenza in primo grado, salvo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3747 del 29 marzo 1995
«Nel nuovo rito del lavoro, l'inosservanza, da parte del consulente tecnico d'ufficio nominato nel giudizio d'appello ai sensi dell'art. 441 c.p.c., del termine giudizialmente assegnatogli per il deposito della consulenza, non comporta alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12868 del 12 luglio 2004
«Poiché la indennità di fine rapporto, comunque denominata, ha natura retributiva (e solo latamente previdenziale), ad essa non è applicabile l'art. 16, sesto comma, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, con il quale è stata statuita la regola...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3234 del 5 marzo 2003
«Con l'entrata in vigore della legge 11 agosto 1973, n. 533, la nomina del consulente tecnico in appello è divenuta facoltativa sia nei procedimenti relativi a controversie individuali di lavoro che in quelli attinenti a controversie in materia di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11256 del 30 luglio 2002
«In tema di notificazioni e comunicazioni di atti del processo esecutivo, l'art. 489 c.p.c. — secondo il quale al creditore procedente ed agli intervenuti le notificazioni e le comunicazioni si fanno nella residenza dichiarata o nel domicilio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24959 del 25 novembre 2011
«L'ambito applicativo dell'art. 522, secondo comma, c.p.c. - operante anche in tema di sequestro giudiziario - che, attraverso il rinvio all'art. 521 c.p.c., esclude il diritto al compenso in tutti i casi in cui sia nominata custode del bene...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4742 del 29 maggio 1997
«La dichiarazione di fallimento non comporta la cessazione automatica del processo esecutivo cui è sottoposto il debitore fallito, occorrendo, invece, in ogni caso, un provvedimento del giudice dell'esecuzione che, dato atto del sopraggiunto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6344 del 6 dicembre 1979
«Il pignoramento immobiliare può essere eseguito anche mediante la notifica ai sensi dell'art. 143 c.p.c., giacché la legge processuale, prescrivendo forme e modalità del pignoramento e, quindi, quelle della relativa notificazione, non distingue...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19323 del 3 ottobre 2005
«Dopo il pignoramento di un immobile che era stato già dato in locazione, il locatore-proprietario perde la legittimazione sostanziale sia a richiedere al conduttore il pagamento dei canoni sia ad accettarli, spettando tale legittimazione in via...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9237 del 25 giugno 2002
«Il decreto con il quale il giudice dell'esecuzione dispone che i canoni di locazione dell'immobile pignorato siano versati al custode del bene, essendo emesso in funzione strumentale alla procedura coattiva, spiega i suoi effetti soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1691 del 2 maggio 1975
«Il valore dell'immobile pignorato può essere determinato dal giudice, ai sensi dell'art. 568, ultimo comma, c.p.c., anche con l'ausilio di un esperto (la cui nomina è un atto preparatorio). Salvo che non vi sia specifica opposizione nelle forme e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1966 del 26 febbraio 1994
«In tema di espropriazione immobiliare, il procuratore legale che è rimasto aggiudicatario per persona da nominare del bene venduto all'incanto, fino a quando non effettui una valida e tempestiva dichiarazione di nomina, è legittimato all'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3177 del 25 maggio 1985
«La legittimazione all'opposizione, avverso il provvedimento del giudice dell'esecuzione immobiliare che dichiara l'inefficacia dell'offerta di aumento del sesto effettuata da un procuratore per persona da nominare, deve essere riconosciuta al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18080 del 25 luglio 2013
«L'amministratore giudiziario nominato nel procedimento disciplinato dall'art. 2409 c.c., per la natura stessa dell'attività che gli è demandata dal giudice e che si concreta nella gestione della società, strumentale al ripristino del suo corretto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1103 del 30 gennaio 1995
«Con riguardo all'esecuzione per consegna o rilascio la legittimazione all'opposizione all'esecuzione spetta pure al detentore reale del bene ancorché sia persona diversa da quella nominativamente indicata nel titolo esecutivo, atteso che la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15727 del 18 luglio 2011
«In materia di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare, ogni volta il giudice dell'esecuzione, con l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c., risolva contestazioni che non attengono alla determinazione delle modalità esecutive, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6330 del 14 dicembre 1985
«Con riguardo all'esecuzione per consegna o rilascio la legittimazione all'opposizione all'esecuzione spetta pure al detentore reale del bene ancorché sia persona diversa da quella nominativamente indicata nel titolo esecutivo, atteso che la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4798 del 2 settembre 1982
«In tema di esecuzione forzata di un obbligo di fare, il ricorso alla procedura prevista dall'art. 612 c.p.c., affinché siano determinate le modalità dell'esecuzione, non è necessario nella particolare ipotesi in cui la stessa sentenza costituente...»