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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19365 del 17 maggio 2002
«In tema di procedimenti che proseguono con l'applicazione delle norme vigenti anteriormente all'entrata in vigore del codice di procedura penale, nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini e poi condannato il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 460 del 18 febbraio 1999
«A fronte di una generica richiesta di applicazione di custodia cautelare, avanzata dal pubblico ministero nel corso del giudizio di primo grado nei confronti di soggetto già detenuto, in vista di una sua eventuale scarcerazione, il giudice, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20897 del 28 maggio 2002
«Il disposto di cui al comma 1 bis dell'art. 307 c.p.p., inserito dall'art. 2, comma 6, del D.L. 24 novembre 2000 n. 341, conv. con modif. in legge 19 gennaio 2001 n. 4 (secondo il quale, quando si proceda per taluno dei reati indicati nell'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 172 del 20 febbraio 1997
«Nel caso in cui debba essere disposta la scarcerazione dell'imputato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il giudice non può applicare misure cautelari alternative ex art. 307, primo comma, c.p.p., in assenza della richiesta del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4412 del 8 febbraio 1996
«L'art. 307, primo comma c.p.p. prevede che l'applicazione, nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, di altre misure cautelari, di cui ricorrano i presupposti, è possibile ove permangano le ragioni, che avevano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 573 del 16 marzo 1994
«La permanenza delle ragioni giustificatrici della custodia cautelare, costituente condizione, ai sensi dell'art. 307, primo comma, c.p.p., per l'applicazione di altre misure nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4484 del 23 luglio 1997
«La possibilità di ripristinare la custodia cautelare contestualmente o successivamente alla sentenza di condanna, prevista dall'art. 307, comma secondo, lett. b), c.p.p. è realizzabile solo quando si accerti che la scarcerazione per decorrenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6989 del 26 febbraio 1998
«La regola del tantum devolutum, quantum appellatum delimita anche i poteri di cognizione del giudice di appello in materia di impugnazione di ordinanze aventi ad oggetto misure cautelari personali, ma tale limite è operante soltanto rispetto ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2679 del 6 giugno 1998
«Poiché l'art. 307, comma secondo, c.p.p. non è compreso tra le norme che l'art. 245 delle disposizioni di attuazione prevede si applichino ai procedimenti che proseguono con l'applicazione delle disposizioni anteriormente vigenti, non è consentito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3409 del 12 febbraio 2013
«All'amministratore di una società non può essere imputato, a titolo di responsabilità, di aver compiuto scelte inopportune dal punto di vista economico, atteso che una tale valutazione attiene alla discrezionalità imprenditoriale e può pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11155 del 4 luglio 2012
«Qualora il curatore fallimentare di una società di capitali eserciti l'azione di responsabilità verso l'ex amministratore imputato di "mala gestio" (nella specie, per violazione del divieto di nuove operazioni dopo la perdita del capitale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3397 del 23 gennaio 2013
«Anche l'imputato o indagato in procedimento connesso a quello in relazione al quale è stato disposto il sequestro preventivo può essere legittimato a proporre istanza di riesame a norma dell'art. 322 c.p.p., purché vanti un interesse concreto ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 555 del 12 gennaio 2012
«L'elemento oggettivo del reato di illecita influenza sull'assemblea - art. 2636 c.c. nel testo introdotto dalla L. n. 61 del 2000 - è integrato da qualsiasi operazione che artificiosamente consenta di alterare la formazione delle maggioranze...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6496 del 26 marzo 1999
«Una volta che l'imputato raggiunto da provvedimento coercitivo sia stato tempestivamente interrogato dal giudice, non è necessario procedere a nuovo interrogatorio a seguito di nuovo provvedimento coercitivo emesso dopo la declaratoria di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1707 del 13 agosto 1993
«In materia di impugnazioni concernenti le misure cautelari personali, pur essendo unico l'ufficio cui compete la decisione, diversi sono i poteri ad esso attribuiti a seconda che trattasi di riesame o di appello. Il riesame attribuisce alle parti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26317 del 6 luglio 2007
«In sede di riesame è possibile confermare una misura cautelare per esigenze cautelari diverse da quelle poste a base della sua applicazione, in quanto l'art. 309, comma nono, c.p.p. consente al tribunale di annullare o riformare in senso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 13 gennaio 2004
«In tema di riesame delle ordinanze che dispongono una misura coercitiva, l'art. 309, secondo comma, c.p.p. pone a carico dell'imputato latitante, ai fini della decorrenza del termine per proporre istanza di riesame in caso di sopravvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43763 del 5 dicembre 2001
«In materia di termini per l'impugnazione, il principio stabilito all'art. 585, comma 3, c.p.p., secondo cui, quando la decorrenza è diversa per l'imputato e per il suo difensore, opera per entrambi quello che scade per ultimo, trova applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9474 del 7 marzo 2001
«La dichiarazione di rinuncia alla sospensione feriale dei termini formulata dall'imputato nel procedimento principale non si estende automaticamente al procedimento incidentale di riesame, con la conseguenza che il termine stabilito dall'art. 309,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 292 del 7 marzo 2000
«In materia di misure cautelari, la richiesta di riesame e l'appello hanno natura di mezzi di impugnazione. Ne consegue che ove i predetti mezzi vengano proposti eventualmente sia dall'imputato sia dal suo difensore è applicabile il principio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4152 del 7 febbraio 2000
«In tema di richiesta di riesame da parte del difensore, che abbia assistito all'interrogatorio dell'imputato, è da tale data che decorre il termine per la presentazione dell'istanza, non essendo necessario attendere la notificazione dell'avviso di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 350 del 4 marzo 1997
«In materia di termini per l'impugnazione, la norma contenuta nell'art. 585, comma terzo, c.p.p., secondo cui, quando la decorrenza è diversa per l'imputato e per il suo difensore, opera per entrambi il termine che scade per ultimo, non trova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 978 del 26 aprile 1995
«In applicazione del principio costituzionale di riserva di legge in materia di libertà personale e di quelli di legalità e tassatività che presiedono all'istituto della decadenza in tema di esercizio del diritto di impugnazioni, deve escludersi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1634 del 14 giugno 1993
«Per le ordinanze che dispongono misure cautelari personali, il termine di impugnazione per il difensore dell'imputato è di dieci giorni dalla notifica dell'avviso di deposito del provvedimento cautelare, secondo il dettato dell'art. 309, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2070 del 26 agosto 1999
«L'istanza di riesame può essere validamente presentata, oltre che presso la cancelleria del tribunale competente a delibarla, anche presso la cancelleria della Pretura del luogo in cui si trovano i soggetti legittimati (imputato e/o difensore),...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8 del 5 gennaio 1993
«Concreta il reato di ricettazione, e non la contravvenzione di incauto acquisto (art. 712 c.p.) il ricevere un assegno circolare in bianco. Questo è, infatti, un documento che, per natura e destinazione, è in possesso esclusivamente della banca...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39915 del 26 novembre 2002
«Anche dopo le modificazioni alla disciplina dell'udienza preliminare introdotte dalla legge 16 dicembre 1999, n. 479, al giudice investito della richiesta di riesame di una misura cautelare personale la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 633 del 21 marzo 2000
«Nei casi di perdita di efficacia della custodia cautelare in carcere a norma dell'art. 309, comma decimo, c.p.p., quale effetto automatico della mancata trasmissione degli atti nel termine prescritto dal comma quinto della medesima disposizione, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1184 del 26 aprile 1994
«Il principio del ne bis in idem, qualora non venga invocato nell'ambito suo proprio di tutela del giudicato, per cui vi è divieto di celebrare un nuovo processo per il medesimo fatto che sia già stato oggetto di procedimento definito con un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1415 del 23 settembre 2000
«In materia di misure cautelari, nell'ipotesi in cui, a seguito di appello del pubblico ministero avverso il diniego di adozione della misura da parte del giudice per le indagini preliminari, il provvedimento restrittivo venga adottato dal...»