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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3080 del 20 maggio 1985
«La facoltà di chiedere una revisione dell'assegno di divorzio, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, non può trovare ostacolo in una transazione circa i rapporti economici di divorzio, in considerazione della nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21331 del 18 settembre 2013
«La delibazione della sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio non produce alcun effetto di caducazione delle statuizioni contenute nella precedente sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4202 del 23 marzo 2001
«Una volta che nel giudizio con il quale sia stata chiesta la cessazione degli effetti civili di un matrimonio concordatario venga accertata la spettanza, ad una delle parti, dell'assegno di divorzio, ed una volta che su di essa si sia formato il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9058 del 5 luglio 2001
«Nel procedimento di divorzio trovano applicazione i principi della domanda e del contraddittorio e l'attribuzione dell'assegno divorzile è subordinata, pertanto, alla domanda di parte; peraltro, tale domanda non necessita di formule particolari e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4470 del 19 ottobre 1977
«La contumacia di una delle parti in causa rappresenta l'esercizio di un suo potere processuale, garantito e disciplinato da precise disposizioni del c.p.c. (artt. 290 e 294), e non può essere trasformata in elemento di prova circa la fondatezza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1466 del 11 febbraio 1988
«Il giudice del divorzio, nel provvedere sull'affidamento dei figli minori, deve valutare la situazione in atto, al fine di adottare le scelte più idonee ad assicurare l'interesse dei minori stessi, garantendone la formazione della personalità ed...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13803 del 7 novembre 2001
«L'alternatività dei tre criteri di individuazione della residenza fiscale del contribuente in Italia previsti dall'art. 2 comma 2 D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, permette di assoggettare a tassazione in Italia il soggetto che vi abbia la sede...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2736 del 24 febbraio 2001
«In tema di imposte sui redditi, i redditi di partecipazione societaria di un coniuge, rientrando tra i frutti civili di "beni" oggetto di comunione legale, vanno imputati, in applicazione dell'art. 4 D.P.R. 29 settembre 1973 n. 597, a ciascuno dei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19238 del 16 dicembre 2003
«In tema di redditi prodotti in forma associata, qualora nel corso di un esercizio sociale di una società di persone si sia verificato il mutamento della compagine sociale, con il subentro di un socio nella posizione giuridica di un altro, i...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 12953 del 23 maggio 2017
«Dopo la riforma del diritto societario, attuata dal D.Lgs. n. 6/2003, qualora all'estinzione della società, di persone o di capitali, conseguente alla cancellazione dal Registro delle imprese, non corrisponda il venir meno di ogni rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 17 luglio 1997
«La norma eccezionale di cui all'art. 6 della legge n. 898 del 1970, modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, che consente il sacrificio della posizione del coniuge titolare dei diritti reali o personali sull'immobile adibito ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12175 del 6 giugno 2011
«L'espressione, contenuta nell'art. 12 bis della legge 1º dicembre 1970, n. 898, secondo cui il coniuge ha diritto alla quota del trattamento di fine rapporto anche se questo "viene a maturare dopo la sentenza" implica che tale diritto deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5720 del 11 aprile 2003
«La quota “dell'indennità di fine rapporto” spettante, ai sensi dell'art. 12 bis della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (introdotto dall'art. 16 della L. 6 marzo 1987, n. 74), al coniuge titolare dell'assegno divorzile e non passato a nuove nozze ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16744 del 29 luglio 2011
«In tema di trattamento economico a favore del coniuge divorziato, il riconoscimento giudiziale della titolarità dell'assegno divorzile è condizione per l'attribuzione di una quota della pensione di reversibilità, mentre resta irrilevante la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2920 del 14 marzo 2000
«L'art. 9, terzo comma, della L. n. 898 del 1970, nel testo vigente, prevede che nella ripartizione della pensione di reversibilità fra il coniuge superstite e l'ex coniuge occorre tener conto della durata del matrimonio, nel senso che non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 282 del 10 gennaio 2001
«L'art. 9, comma terzo, della L. n. 898 del 1970, nel testo novellato dall'art. 13 della L. n. 74 del 1987, prevede che, nella ripartizione della pensione di reversibilità tra il coniuge superstite e l'ex coniuge, occorre tener conto della durata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15164 del 10 ottobre 2003
«Ai fini della ripartizione del trattamento di reversibilità fra coniuge divorziato e coniuge superstite, aventi entrambi i requisiti per la relativa pensione, il criterio della durata dei rispettivi matrimoni, di cui all'art. 9, terzo comma, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17018 del 12 novembre 2003
«In tema di pensione di reversibilità da ripartire tra il coniuge superstite e l'ex coniuge superstite, tutte le volte in cui, per decisione del tribunale o per accordo dei divorziandi, sia stata determinata una forma di assegno la cui erogazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25564 del 17 dicembre 2010
«Ai fini della ripartizione del trattamento di reversibilità, in caso di concorso fra coniuge divorziato e coniuge superstite, sulla base della durata dei rispettivi matrimoni, si deve avere riguardo alla data della celebrazione, non rilevando che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3037 del 2 marzo 2001
«L'adozione del rito camerale per i procedimenti relativi a tutte le pretese del coniuge divorziato aventi ad oggetto la pensione di reversibilità trova applicazione anche dopo la novella n. 74 del 1987 (per effetto della quale è stato soppresso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 75 del 8 gennaio 1997
«L'espressa previsione contenuta nell'art. 9 ultimo comma della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come sostituito dall'art. 13 della legge 6 marzo 1987, n. 74, per il quale la decisione delle controversie relative al conseguimento da parte del coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8088 del 4 novembre 1987
«Al fine della proponibilità della domanda di divorzio, che venga fondata su sentenza di separazione giudiziale ovvero su omologazione di separazione consensuale, e per il caso in cui vi sia stato in precedenza un altro procedimento di separazione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4093 del 9 luglio 1982
«L'obbligatorietà dell'intervento del pubblico ministero nelle cause di divorzio, come negli altri casi previsti dalla legge, non richiede che un rappresentante di detto ufficio partecipi alle udienze istruttorie, o renda conclusioni in occasione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9085 del 6 giugno 2003
«Pur essendo venuta meno, in via generale, l'obbligatorietà della presenza del pubblico ministero nelle cause di riconoscimento di sentenze straniere per effetto dell'abrogazione dell'art. 796, ultimo comma, c.p.c. ad opera dell'art. 73 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11020 del 25 maggio 2005
«Tra il giudizio di nullità del matrimonio concordatario e quello avente ad oggetto la cessazione degli effetti civili dello stesso non sussiste alcun rapporto di pregiudizialità, tale che il secondo debba essere necessariamente sospeso a causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23567 del 17 dicembre 2004
«L'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo introdotto dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, — il quale prevede, anche senza istanza di parte, la pronuncia di sentenza non definitiva di divorzio, nel caso in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10763 del 14 ottobre 1995
«Al fine dell'accoglimento della domanda congiunta di divorzio, ai sensi dell'art. 4 tredicesimo comma della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo fissato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74), la «verifica» dei presupposti del divorzio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2687 del 29 aprile 1982
«Il giudizio di revisione dell'assegno di divorzio di cui all'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, pur svolgendosi in camera di consiglio e nonostante la particolarità di talune forme, configura un procedimento contenzioso che si svolge in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19336 del 25 settembre 2019
«La differenza tra locazione di immobile con pertinenze e affitto di azienda consiste nel fatto che, nella prima ipotesi, l'immobile concesso in godimento viene considerato specificamente, nell'economia del contratto, come l'oggetto principale...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 6919 del 20 marzo 2018
«In tema di diritto alla riservatezza, dal quadro normativo e giurisprudenziale nazionale (artt. 2 Cost., 10 c.c. e 97 della L. n. 633 del 1941) ed europeo (artt. 8 e 10, comma 2, della CEDU e 7 e 8 della c.d. "Carta di Nizza"), si ricava che il...»