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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15363 del 1 dicembre 2000
«...impugnazione con appello in quanto configura un provvedimento privo di decisorietà e definitività restando le sorti della controversia affidate alla conclusione dell'ordinario processo di cognizione instauratosi per effetto di detta opposizione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7088 del 29 luglio 1994
«Nel caso in cui, a seguito di opposizione alla intimazione di licenza o sfratto per finita locazione, il processo debba proseguire davanti al giudice competente per valore (artt. 665-667 c.p.p.), l'intimato non ha alcun interesse a far valere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12247 del 20 maggio 2013
«Nel procedimento per convalida di (licenza o) sfratto, l'opposizione dell'intimato dà luogo alla trasformazione in un processo di cognizione, destinato a svolgersi nelle forme di cui all'art. 447-bis cod. proc. civ., con la conseguenza che, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15021 del 5 agosto 2004
«In tema di locazione, deve ritenersi che, con l'opposizione dell'intimato, il procedimento speciale per convalida di licenza o di sfratto si trasformi in un ordinario processo di cognizione (il tutto, pur sempre in seno ad un unico procedimento),...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6133 del 19 giugno 1998
«In tema di provvedimenti cautelari, l'art. 669 septies c.p.c., introdotto dalla legge n. 352 del 1990, prevedendo espressamente l'opponibilità, ai sensi degli artt. 645 e seguenti c.p.c., della condanna alle spese contenuta nell'ordinanza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12702 del 30 agosto 2002
«...causa di merito innanzi a sè, va qualificato come ordinanza interdittale, posto che, rispetto alla sua possibile qualificazione in termini di sentenza concludente l'intero processo, si rende inconciliabile l'avvenuta fissazione di un tal termine.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2213 del 29 ottobre 1970
«Il sequestro giudiziario, regolato dall'art. 670 n. 2 c.p.c., ha lo scopo di provvedere alla custodia di cose certe e determinate (libri, registri, documenti, modelli, campioni etc.) per essere impiegati nel futuro processo di merito come mezzi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1336 del 9 febbraio 1994
«Le ordinanze del giudice istruttore (come pure del presidente del tribunale) in materia di sequestro (concessione, cauzione, revoca: artt. 672-687 c.p.c.) pur non potendo essere assimilate a quelle istruttorie a causa della loro incidenza su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11693 del 5 dicembre 1990
«Nell'azione di denuncia di nuova opera, qualora il ripristino della situazione di fatto anteriore debba essere attuato mediante la demolizione di un'opera appartenente a più proprietari, l'azione deve essere diretta contro tutti i comproprietari,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1435 del 16 aprile 1975
«Le risposte date dai coniugi nella fase presidenziale del procedimento di separazione personale, non hanno valore di confessione e da esse il giudice può trarre solo elementi presuntivi che corroborino le altre prove acquisite al processo. Esse,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11029 del 5 ottobre 1999
«...quale, nel disporre che il provvedimento presidenziale conserva i suoi effetti pure nel caso di estinzione del processo, implicitamente stabilisce che questi possono essere modificati solo da un provvedimento di carattere sostanziale e definitivo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 986 del 7 febbraio 1996
«...trattandosi di procedimenti caratterizzati da particolare celerità e semplicità di forme, ad essi non sono applicabili le disposizioni proprie del processo di cognizione ordinaria e, segnatamente, quelle di cui agli artt. 189 e 190 c.p.c.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2640 del 11 marzo 1996
«La regola posta al comma 2 dell'art. 6 c.p., secondo la quale, in applicazione del principio della territorialità della legge penale, il reato si considera commesso nel territorio dello Stato quando l'azione o l'omissione che lo costituisce è ivi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28564 del 29 luglio 2005
«In tema di rapporto di causalità, una volta che sia stata accertata una condotta colposa inseritasi nel processo determinativo dell'evento va in particolare verificato che proprio quella violazione della regola cautelare abbia cagionato (o abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6547 del 26 giugno 1996
«In tema di reato colposo, poiché nel processo penale l'unico rapporto civilistico che viene in considerazione è quello tra la parte civile e l'imputato (e l'eventuale responsabile civile) è preclusa al giudice la valutazione quantificatoria delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15499 del 1 aprile 2004
«Allorché sia riconosciuta la continuazione tra più delitti alcuni dei quali punibili con l'ergastolo, una volta individuato l'ergastolo come pena base per la violazione ritenuta più grave, non è consentito infliggere, per quelle ritenute meno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31753 del 28 luglio 2003
«Pertanto, specifiche condizioni socio-ambientali e familiari nelle quali il minore sia eventualmente vissuto, particolarmente dolorose e laceranti, se pure possono aver avuto influenza negativa sul soggetto, inficiando le potenzialità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35122 del 4 settembre 2003
«...sufficiente alla dimostrazione della piena conoscenza del fatto da parte del titolare del diritto di querela l'acquisizione al processo dei tabulati Telecom relativi a telefonate che lo avrebbero reso edotto del reato consumato in suo danno).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2776 del 26 gennaio 2011
«...tacito della remissione. Ne consegue che, in assenza di altri elementi, anche la contumacia dell'imputato può essere apprezzata quale indice dell'assenza della volontà di coltivare il processo per giungere alla rilevazione della propria innocenza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4696 del 3 febbraio 2009
«...tacito della remissione. Ne consegue che, in assenza di altri elementi, anche la contumacia dell'imputato può essere apprezzata quale indice dell'assenza della volontà di coltivare il processo per giungere alla rilevazione della propria innocenza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30614 del 22 luglio 2008
«...remissione. Ne consegue che, in assenza di altri elementi, anche la contumacia dell'imputato può essere apprezzata quale indice dell'assenza della volontà di costui di coltivare il processo per giungere alla rilevazione della propria innocenza.»
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Corte costituzionale, sentenza n. 98 del 6 aprile 1998
«È costituzionalmente illegittimo l'art. 188, secondo comma, c.p., nella parte in cui non prevede la non trasmissibilità agli eredi dell'obbligo di rimborsare le spese del processo penale; è illegittimo costituzionalmente l'art. 273, primo periodo,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 marzo 1970
«Il delitto di attentato contro l'integrità dello Stato, enunciato dalla legge nella ipotesi astratta di «un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero» (art. 241 c.p.), si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 25 gennaio 2008
«Un simile controllo deve, poi, svilupparsi per tutto il successivo corso del processo alla stregua delle risultanze probatorie via via acquisite, nel senso che il giudice deve costantemente verificare, anche ex officio i presupposti fattuali e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11794 del 24 agosto 1990
«La condotta esecutiva del delitto di cui all'art. 348 c.p. consiste nel compimento di atti di esercizio di una professione per la quale sia richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato. La norma tutela esclusivamente gli atti propri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10973 del 15 ottobre 1986
«Il difensore, allorché esercita il proprio ministero nel processo penale, non riveste né la qualifica di pubblico ufficiale né quella di incaricato di pubblico servizio, bensì quello di esercente un servizio di pubblica necessità, atteso che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17000 del 24 aprile 2008
«Il reato di rifiuto di uffici legalmente dovuti di cui all'art. 366 c.p. sanziona comportamenti prodromici all'assunzione di funzioni pubbliche, con l'esclusione pertanto di quelli riguardanti la fase dell'esecuzione dell'incarico, i quali possono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15096 del 31 marzo 2003
«Una volta ammesso il giuramento decisorio da parte del giudice civile sono irreversibilmente realizzati i presupposti per la commissione del delitto di cui all'art. 371 c.p. e lo spergiuro consumato non può essere messo nel nulla dalle successive...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4299 del 29 gennaio 2013
«Ai fini della configurabilità del delitto di falsa testimonianza, la valutazione sulla pertinenza (da intendersi come riferibilità o afferenza dell'oggetto della testimonianza ai fatti che il processo è destinato ad accertare) e sulla rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3923 del 23 marzo 1976
«...il teste, pur rifiutandosi di prestarsi all'esame, lo rende inutile in tutto o in parte e, tacendo, mentre potrebbe parlare, o affermando di nulla sapere, viene meno al dovere di riferire tutto quello di cui è a conoscenza intorno al processo.»