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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19142 del 6 settembre 2006
«In tema di vendita coattiva di beni mobili in sede di liquidazione dell'attivo fallimentare, ove il soggetto che abbia proposto l'offerta più vantaggiosa, con il quale il curatore sia stato autorizzato a concludere la vendita, non rispetti la sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3581 del 14 febbraio 2011
«I crediti nascenti da obbligazioni contratte nel corso della procedura di concordato preventivo, cui segua la risoluzione per inadempimento, non possono, nel successivo fallimento, essere soddisfatti in prededuzione e gli atti solutori degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 157 del 10 gennaio 1996
«Nel giudizio di risoluzione del concordato fallimentare per inadempimento degli obblighi concordatari, il tribunale non ha altro compito né altro potere che quello di accertare se il concordato sia stato eseguito, o meno, nei termini e con le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2961 del 27 febbraio 2003
«Le garanzie offerte dal debitore, ai sensi dell'art. 160, secondo comma, n. 1, legge fall., come condizione per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo non sono equiparabili alle fideiussioni di diritto comune, in quanto sono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2152 del 31 gennaio 2006
«Nel concordato preventivo, in applicazione analogica dell'art. 79 L. fall., il debitore concordatario è tenuto all'obbligo di restituzione dei beni appartenenti a terzi di cui si trovi in possesso alla data di apertura del concordato. Ove...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7942 del 31 marzo 2010
«Il concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, deve essere risolto per inadempimento ai sensi dell'art. 186 della legge fall., con la conseguente apertura della procedura fallimentare, quando, anche prima della liquidazione di tutti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1482 del 18 febbraio 1997
«Le garanzie offerte dal debitore, ai sensi dell'art. 160, secondo comma, n. 1, legge fall. come condizione per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo non sono equiparabili alle fideiussioni di diritto comune, in quanto sono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4015 del 1 febbraio 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta semplice per inadempimento degli obblighi assunti in un precedente concordato (art. 217, primo comma, n. 5 legge fall.) viene in rilievo il concordato relativo ad una precedente e distinta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4727 del 17 aprile 2000
«In tema di bancarotta semplice documentale, è punito il comportamento omissivo del fallito che non ha tenuto le scritture contabili. Trattasi di reato di pericolo presunto che, mirando ad evitare che sussistano ostacoli alla attività di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21081 del 5 maggio 2004
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 232, comma terzo, n. 1, legge fallimentare (ricettazione post-fallimentare), la condotta consistita in distrazione di merci e danaro, di una società dichiarata fallita, dei quali si abbia la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7891 del 14 luglio 1995
«In tema di distrazione senza concorso col fallito (art. 232 legge fallimentare), la condotta consiste essenzialmente nello stornare beni dal patrimonio tutelato, impedendone l'apprensione da parte degli organi fallimentari e presuppone, quindi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2960 del 14 aprile 1988
«Qualora il venditore, con patto di riservato dominio, chieda ed ottenga il sequestro giudiziario della cosa, e poi agisca per la convalida e per il merito, domandando la risoluzione per inadempimento del contratto e la restituzione della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1234 del 4 febbraio 2000
«In tema di locazione di immobili urbani, l’art. 5 della legge n. 392 del 1978, sulla «predeterminazione» della gravità dell’inadempimento al fine della risoluzione del rapporto, non è direttamente applicabile alle locazioni di immobili destinati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1952 del 10 febbraio 2003
«Nell'ipotesi di versamento di una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria, la parte adempiente che abbia agito per la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno, in secondo grado, in sostituzione di dette pretese, può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11760 del 6 settembre 2000
«Nell'ipotesi di versamento di una somma di danaro a titolo di caparra confirmatoria, la parte adempiente che abbia agito per l'esecuzione o risoluzione del contratto e per la condanna al risarcimento del danno ai sensi dell'art. 1453 c.c., può, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8095 del 14 giugno 2000
«Avuto riguardo ai diversi presupposti e finalità che contraddistinguono rispettivamente le azioni di risoluzione del contratto per mutuo consenso e per inadempimento, costituisce domanda nuova, inammissibile in appello, la richiesta di risoluzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8070 del 4 settembre 1996
«L'art. 1453 c.c. contiene una deroga al divieto generale di mutamento della domanda nel corso del processo, limitatamente al petitum e non anche alla causa petendi. Pertanto, la risoluzione di un contratto preliminare di vendita non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7668 del 6 settembre 1994
«L'azione di risoluzione del contratto in applicazione dell'art. 1456 c.c. tende ad una pronuncia dichiarativa dell'avvenuta risoluzione di diritto a seguito dell'inadempimento di una delle parti previsto come determinante per la sorte del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13746 del 20 settembre 2002
«È inammissibile, ai sensi dell'art. 345 c.p.c., nel testo novellato dalla legge 26 novembre 1990, n. 353, applicabile ai giudizi iniziati successivamente al 30 aprile 1995, la proposizione per la prima volta in appello dell'eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1997
«Spettano in via esclusiva alla competenza giurisdizionale della Corte dei conti, a norma degli artt. 13 e 62 R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, tutte le controversie concernenti la sussistenza del diritto, la misura e la decorrenza della pensione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16484 del 15 luglio 2009
«In materia di prestazioni previdenziali, la rivalutabilità dei crediti, avendo quale unico presupposto l'inadempimento colposo del debitore, costituisce una proprietà intrinseca del credito stesso, in relazione alla quale opera il principio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12386 del 19 settembre 2000
«Con riguardo a fattispecie non soggette, ratione temporis alla disposizione dell'art. 16, sesto comma, della L. n. 412 del 1991 e tenendo conto degli effetti delle sentenze costituzionali n. 156 del 1991 e n. 196 del 1993, anche ai crediti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5895 del 26 giugno 1996
«Dal rapporto assistenziale e da quello previdenziale non scaturisce una singola e complessiva obbligazione avente ad oggetto una prestazione unitaria da assolvere ratealmente, ma deriva una serie di obbligazioni a cadenza periodica, ciascuna delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11534 del 6 novembre 1995
«Per i crediti previdenziali, nonché per quelli inerenti (come nella specie) a prestazioni di assistenza sociale obbligatoria, equiparati ai primi ai fini in esame per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 196 del 1993, gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9050 del 26 agosto 1993
«In tema di controversie in materia di previdenza e di assistenza obbligatorie, la norma dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. (secondo cui, «per le controversie relative agli obblighi dei datori di lavoro e all'applicazione delle sanzioni civili per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11671 del 5 dicembre 1990
«La disposizione dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. — che, per le controversie in materia di previdenza ed assistenza obbligatoria, relative agli obblighi dei datori di lavoro ed all'applicazione delle sanzioni civili per l'inadempimento di tali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 550 del 21 gennaio 1987
«La competenza territoriale a conoscere del giudizio avente ad oggetto l'azione di regresso esercitata dall'Inail (ex art. 11 D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124) nei confronti del datore di lavoro, responsabile dell'infortunio sul lavoro patito dal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5290 del 28 maggio 1998
«L'emissione del certificato di credito di cui agli artt. 44 e 45 del R.D. n. 272 del 1913 da parte del Comitato degli agenti di cambio (certificato emesso a seguito del ricorso a detto Comitato da parte dello stipulante un contratto di borsa — con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28627 del 2 dicembre 2008
«In tema di spese inerenti la notificazione del titolo esecutivo e le attività di redazione e notificazione del precetto, costituendo esse un accessorio delle spese processuali riferibili al titolo esecutivo giudiziale (secondo un'interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8464 del 6 agosto 1999
«Il ricorso per cassazione avverso la sentenza che decide sull'opposizione agli atti esecutivi deve esser notificato (art. 485 c.p.c.) anche al creditore procedente ed ai creditori intervenuti nel processo esecutivo, sì che la Corte, rilevato,...»