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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16022 del 6 aprile 2004
«In tema di sospensione della prescrizione, sono cause della stessa la sospensione del procedimento ed il rinvio o la sospensione del dibattimento disposti per impedimento dell'imputato o del suo difensore, ovvero su loro richiesta (sempre che non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2867 del 18 gennaio 2008
«L'atto di fissazione della data di udienza dibattimentale da parte del giudice non ha efficacia interruttiva della prescrizione, poiché esso non è compreso nell'elenco degli atti espressamente previsti dall'art. 160, comma secondo, c.p., da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7531 del 27 giugno 2000
«Atteso il carattere tassativo dell'elencazione degli atti interruttivi della prescrizione, contenuto nell'art. 160 c.p., nel quale, a proposito dell'interrogatorio, si fa riferimento solo a quello reso davanti al pubblico ministero o al giudice, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18307 del 14 maggio 2010
«In tema di oblazione facoltativa, è richiesta una specifica motivazione sulle ragioni della ritenuta gravità del fatto solo nel caso in cui la relativa domanda venga per tale motivo respinta, risultando altrimenti sufficiente che il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17421 del 14 aprile 2003
«A seguito dell'entrata in vigore del D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274, che ha reso possibile l'oblazione di cui all'art. 162 bis c.p. anche per il reato di guida in stato di ebbrezza (art. 186, comma 1 e 2 cod. strada), nel periodo transitorio è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21730 del 7 maggio 2004
«Il divieto di applicazione della sospensione condizionale della pena per più di due volte, non ricorre nel caso in cui l'imputato abbia in precedenza riportato due condanne, a pena sospesa per reato depenalizzato da una legge successiva, giacché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47512 del 21 dicembre 2011
«La reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena è possibile se, nel periodo compreso tra la precedente condanna sospesa e quella per la quale esso viene invocato, sia stata pronunciata condanna (cosiddetta intermedia) a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 222 del 13 gennaio 1994
«In relazione al divieto di applicazione della sospensione condizionale della pena per più di due volte, non possono incidere sfavorevolmente per l'imputato condanne precedenti per le quali sia stato accordato il predetto beneficio qualora, per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1718 del 28 febbraio 1984
«Il beneficio della sospensione ex art. 163 c.p., che costituisce un'eccezione al principio dell'inderogabilità della sanzione, ha trovato, per ragioni di politica criminale, sempre maggiori spazi nei nuovi orientamenti normativi ed in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32706 del 27 luglio 2004
«In tema di costruzioni edilizie abusive, grava sul soggetto condannato la prova della impossibilità di adempimento, per cause allo stesso non imputabili, della demolizione del manufatto abusivo ordinata con la sentenza di condanna ed alla quale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6940 del 15 luglio 1981
«La tutela penale predisposta dall'art. 491 c.p. in relazione alla falsità in titoli di credito, ha per oggetto anzitutto la fede pubblica, che rispetto alla norma si pone come interesse primario, ed ha anche per oggetto il diritto di credito che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8713 del 29 aprile 2015
«Ai sensi dell'art. 151 c.c. la separazione dei coniugi deve trovare causa e giustificazione in una situazione di intollerabilità della convivenza, intesa come fatto psicologico squisitamente individuale, riferibile alla formazione culturale, alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18075 del 25 luglio 2013
«La legittimazione del genitore a richiedere "iure proprio" all'ex coniuge separato o divorziato la revisione del contributo per il mantenimento del figlio maggiorenne, non ancora autosufficiente economicamente, va esclusa in difetto del requisito...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22699 del 4 ottobre 2013
«Per i termini mensili o annuali, fra i quali è compreso quello di decadenza dall'impugnazione ex art. 327 c.p.c., si osserva, a norma degli artt. 155, secondo comma, c.p.c. e 2963, quarto comma, c.c., il sistema della computazione civile, non "ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10216 del 19 maggio 2015
«In tema di divisione, quando nella comunione ereditaria sia compreso un immobile non comodamente divisibile e vi siano coeredi titolari di quote identiche, la scelta tra coloro che ne richiedano l'attribuzione è rimessa, ai sensi dell'art. 720...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6619 del 1 aprile 2015
«Qualora venga in discussione l'appartenenza di un determinato bene, nella sua attuale consistenza, al demanio naturale, il giudice ha il potere-dovere di controllare ed accertare con quali caratteri obiettivi esso si presenti al momento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17643 del 18 luglio 2013
«Il contratto in forza del quale il concessionario per l'occupazione di un'area demaniale e dello spazio d'acqua antistante ceda ad un terzo l'utilizzazione esclusiva, per un certo periodo di tempo e per un determinato corrispettivo, di un posto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21387 del 18 settembre 2013
«In materia di possesso, la buona fede costituisce oggetto di presunzione "iuris tantum", che può essere superata anche attraverso presunzioni contrarie e semplici indizi. (Nella specie, in applicazione dell'enunciato principio, la S.C. ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6983 del 14 giugno 2000
«È da considerare norma più favorevole sopravvenuta, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2, comma terzo, c.p., anche quella con la quale sia reso perseguibile a querela un reato precedentemente perseguibile d'ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14954 del 13 aprile 2015
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, il presupposto della sussistenza dei gravi indizi di reato, non va inteso in senso probatorio (ossia come valutazione del fondamento dell'accusa), ma come vaglio di particolare serietà...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6719 del 16 febbraio 2015
«La scriminante dell'uso legittimo delle armi è configurabile anche quando l'attività dell'agente è posta in essere nel corso della fuga dei malviventi, purché detta fuga non sia finalizzata esclusivamente alla conservazione dello stato di libertà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35423 del 24 settembre 2007
«È esclusa la configurabilità dell'esimente dello stato di necessità in relazione ad un addebito di omicidio colposo elevato a carico di soggetto il quale, nel darsi alla fuga alla guida di un'autovettura, onde sottrarsi ad una carica della polizia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37088 del 15 ottobre 2002
«In tema di operatività dello stato di necessità (art. 54 c.p.) con riferimento al reato di costruzione abusiva — premesso che per danno grave alla persona deve intendersi ogni danno grave ai suoi diritti fondamentali, ivi compreso quello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11030 del 2 dicembre 1997
«In tema di operatività dello stato di necessità (art. 54 c.p.) con riferimento al reato di costruzione abusiva — premesso che per danno grave alla persona deve intendersi ogni danno grave ai suoi diritti fondamentali, ivi compreso quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9887 del 16 ottobre 1992
«Il dolo eventuale è incompatibile con la direzione non equivoca degli atti compiuti e pertanto perché possa aversi tentativo possibile è necessario dimostrare la sussistenza del dolo diretto, od intenzionale, in relazione all'elemento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8148 del 22 luglio 1992
«In tema di ipotesi attenuata prevista dall'art. 56, terzo comma, c.p., si ha recesso volontario dall'azione delittuosa quando la prevalenza dei motivi di desistenza su quelli di persistenza nella condotta criminosa si sia verificata al di fuori di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13658 del 27 marzo 2009
«Il divieto di prevalenza, nel giudizio di comparazione, delle circostanze attenuanti nel caso di recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p., opera soltanto se il giudice in concreto ritenga di disporre l'aumento di pena per la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46243 del 11 dicembre 2007
«Il divieto di prevalenza, nel giudizio di comparazione, delle circostanze attenuanti nel caso di recidiva reiterata di cui all'art. 99, comma quarto, c.p. opera soltanto se il giudice in concreto ritenga di disporre l'aumento di pena per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25705 del 12 giugno 2003
«Ai fini della sussistenza del concorso di persone nel reato, se non occorre la prova di un previo concerto tra i concorrenti, è necessario, nondimeno, dimostrare che ciascuno di essi abbia agito per una finalità unitaria con la consapevolezza del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6247 del 30 aprile 1990
«La diminuzione obbligatoria della pena prevista dall'art. 116, cpv., c.p. per chi volle il reato meno grave configura una vera e propria circostanza attenuante, che come tale è soggetta alla disciplina generale delle circostanze, compreso il...»