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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8418 del 17 luglio 1998
«Poiché l'art. 597, comma 5, c.p.p. consente al giudice d'appello di applicare d'ufficio le attenuanti generiche, l'omessa deduzione con i motivi di impugnazione di specifiche doglianze circa la mancata concessione in primo grado delle attenuanti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13281 del 17 novembre 1999
«...anche di aver guidato sprovvisto di valida patente di guida. Conseguentemente, risultando implicitamente investita anche in relazione alla contravvenzione, la Corte d'appello avrebbe dovuto dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2963 del 5 marzo 1999
«Il giudice d'appello, nel caso di accoglimento della richiesta delle parti ex art. 599 quarto comma c.p.p., non ha alcun potere in ordine alla determinazione della pena e all'applicazione di circostanze attenuanti, ma deve limitarsi a controllare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 493 del 16 gennaio 1999
«La disposizione di cui al quarto comma dell'art. 597 c.p.p., che rende effettivo il divieto di reformatio in peius, si applica anche al giudizio di rinvio, determinato dall'annullamento di una prima sentenza d'appello di accoglimento del ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36352 del 22 settembre 2003
«Rientra nei poteri del giudice d'appello accertare se sussistano i presupposti per l'applicazione della disciplina della continuazione anche in mancanza di una specifica doglianza nei motivi di impugnazione. Tale accertamento è peraltro doveroso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16542 del 3 maggio 2005
«...della continuazione, presuppone, tuttavia, che non venga meno, a seguito del giudizio d'appello, l'unità ontologica della ritenuta continuazione, nella sua struttura costituita dal reato già individuato come più grave e dai reati satelliti.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36919 del 26 settembre 2008
«Sussiste pertanto il tentativo di furto - e non l'ipotesi della desistenza volontaria - nel caso in cui la condotta si sia arrestata per cause indipendenti dalla determinazione dell'agente. (In applicazione di questo principio la S.C. ha ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43108 del 18 novembre 2008
«Al giudice d'appello, diversamente da quanto accade allorché vi sia stata condanna per un fatto diverso, non è consentito annullare la sentenza di primo grado rimettendo gli atti al pubblico ministero, in ragione dell'omessa considerazione di una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4209 del 29 gennaio 2009
«...violazione del divieto di "reformatio in peius" da parte del giudice d'appello che, nel calcolare l'aumento per i reati in continuazione, aveva frazionato l'aumento per ciascun reato satellite anziché determinarlo globalmente in maniera unitaria).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1513 del 15 gennaio 2014
«Il giudice d'appello non è tenuto a concedere d'ufficio la sospensione condizionale della pena né a motivare specificamente sul punto, quando l'interessato si limiti, nell'atto di impugnazione e in sede di discussione, ad un generico e assertivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37569 del 16 settembre 2015
«Il giudice d'appello può legittimamente riconoscere le attenuanti generiche anche "ex officio", ma il mancato esercizio di tale potere, eccezionalmente riconosciuto dall'art. 597, comma quinto, cod. proc. pen., non è censurabile in cassazione, nè...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42822 del 26 ottobre 2015
«In tema di divieto di "reformatio in peius", in assenza di impugnazione della parte civile diretta a contestare la quantificazione del risarcimento in relazione ai reati per i quali è stata affermata la responsabilità penale, il giudice d'appello...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 17 del 29 luglio 2013
«La questione di diritto riguardante l'attuale esistenza o meno - a seguito dell'entrata in vigore del testo unico sugli espropri - della regola secondo cui va intesa come abdicazione del diritto di proprietà la proposizione di una domanda...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2151 del 1 aprile 2019
«La disciplina dei rapporti tra giudice di primo grado e giudice d'appello ha natura indisponibile e comporta che, fermo restando l'onere di articolare specifici motivi di appello e il generale principio di conversione della nullità in motivi di...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 3 del 2 dicembre 2010
«In base all'art. 131, 2° comma, cod. proc. amm. - D.Lgs. n. 104/2010, che rinvia alle norme che regolano il giudizio d'appello al Consiglio di Stato, nel giudizio d'appello relativo a ricorsi in materia di operazioni elettorali di comuni, province...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1537 del 10 marzo 2011
«Ai sensi dell'art. 9, c.p.a., se in primo grado il difetto di giurisdizione è rilevato anche d'ufficio, nei giudizi di impugnazione non è più rilevabile d'ufficio, ma deve formare oggetto di uno specifico motivo d'appello: anche nel processo...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 8925 del 15 dicembre 2010
«Diverso è il caso in cui l'eccezione di difetto di giurisdizione non risultasse in alcun modo proposta (neanche con semplice memoria): in questo caso, lo stesso principio tempus regit actum impedirebbe al giudice d'appello, anche con riferimento...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 6812 del 31 dicembre 2007
«...un lodo arbitrale, la cui cognizione, anche nel caso di controversie riconducibili nella sfera dell'art. 6 comma 2, cit. L. n. 205 del 2000, resta riservata ex art. 828 c.p.c. alla Corte d'appello nella cui circoscrizione è la sede dell'arbitrato.»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 11 del 7 maggio 2013
«Non è consentito al Consiglio di Stato pronunciarsi in grado d'appello su una misura cautelare disposta dal giudice che sia stato riconosciuto incompetente.»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 2849 del 2 maggio 2019
«Il ricorso elettorale d'appello proposto dalla parte personalmente è inammissibile perché, ai sensi dell'alt. 95, comma 6, D.Lgs. n. 104/2010, ai giudizi di impugnazione non si estende la possibilità, prevista dal combinato disposto dagli artt....»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 15 del 28 settembre 2018
«È sempre possibile, in linea di principio, riconoscere al Giudice d'appello il potere di sindacare il contenuto della motivazione dell'impugnata sentenza, affinché si possa riqualificare il dispositivo delle sentenze in rito ex art. 35, co. 1,...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1871 del 21 marzo 2019
«La disciplina dei rapporti tra giudice di primo grado e giudice d'appello ha natura indisponibile, il che implica che, fermo restando l'onere di articolare specifici motivi di appello e il generale principio di conversione della nullità in motivi...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2463 del 19 maggio 2007
«La L. 21 luglio 2000, n. 205, nell'estendere all'esecuzione delle misure cautelari (art. 1) "i poteri inerenti al giudizio di ottemperanza al giudicato, di cui all'art. 27, primo comma, numero 4) del testo unico delle leggi sul Consiglio di...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1004 del 3 marzo 2017
«Nel processo amministrativo d'appello è inammissibile l'impugnativa da parte del privato, con un unico atto, di più sentenze emesse in procedimenti formalmente e sostanzialmente distinti, ancorché pronunciate tra le stesse parti, atteso che l'art....»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 5104 del 6 novembre 2017
«Nell'ipotesi in cui uno dei soggetti soccombenti in primo grado impugna la sentenza, non tutti gli altri soccombenti sono parti necessarie nel giudizio d'appello. Quando l'amministrazione impugna la sentenza che ha annullato un proprio atto non è...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2179 del 7 aprile 2011
«Il giudice d'appello può accertare, anche d'ufficio, l'irricevibilità per tardività di notifica del ricorso introduttivo del giudizio, perché il procedere alla verifica d'ufficio dei presupposti di rito del ricorso di primo grado - e, di...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 11 del 30 luglio 2018
«La disciplina dei rapporti tra giudice di primo grado e giudice d'appello ha natura indisponibile, il che implica che, fermo restando l'onere di articolari specifici motivi di appello e il generale principio di conversione della nullità in motivi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10362 del 6 maggio 2009
«...n. 327 del 2001, avanti alla Corte d'appello funzionalmente competente (art. 50 D.P.R. cit.) ovvero, per espropriazioni connesse ad opere idrauliche, avanti ai tribunali regionali delle acque pubbliche (art. 140 lett. d), R.D. n. 1775 del 1933).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35960 del 17 aprile 2019
«La morte dell'imputato intervenuta prima della decisione del giudice d'appello e non rilevata da quest'ultimo, richiede che la relativa sentenza sia emendata da parte del giudice che l'ha pronunciata con la procedura di cui all'art. 130 cod. proc....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20506 del 14 gennaio 2019
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena, già concesso in primo grado, deve ritenersi implicitamente confermato dal giudice d'appello ove questi, su impugnazione del solo imputato, ridetermini la pena senza ulteriori specificazioni...»