-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14582 del 22 giugno 2007
«Di conseguenza, essendo il procacciatore di affari figura atipica, i cui connotati, effetti e compatibilità, vanno individuati di volta in volta, con riguardo alla singola fattispecie, occorre avere riguardo, in materia, al concreto atteggiarsi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6160 del 2 maggio 2001
«In tema di mediazione, la legge n. 39 del 1989 ha stabilito (art. 6, comma primo) che, per l'insorgenza del diritto alla provvigione, il mediatore debba risultare iscritto nell'apposito ruolo professionale (istituito, ex art. 2, presso la Camera...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15066 del 22 novembre 2000
«Tale principio trova applicazione non solo nella ipotesi — specificamente prevista dall'art. 278 c.p.c. — in cui, risultando accertata la sussistenza di un diritto, ma essendo controversa la quantità della prestazione dovuta, il giudice, su...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21396 del 4 novembre 2005
«Ai fini della corretta interpretazione delle clausole contrattuali concernenti un negozio fideiussorio non è sufficiente il ricorso al solo dato letterale che fissa l'operatività della fideiussione senza indagare circa l'effettivo intento del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2001
«Ai sensi dell'art. 1322, secondo comma, c.c., sono ammissibili sia il contratto di garanzia cosiddetta autonoma (performance bond) - con cui il garante si obbliga ad eseguire la prestazione oggetto della garanzia «a semplice o prima domanda» del...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3168 del 5 aprile 1996
«Una volta non impugnata la sentenza d'appello nella parte in cui la domanda di regresso del garante — proposta in via riconvenzionale e condizionatamente al rigetto della domanda del debitore principale di accertamento, nei confronti anche del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24377 del 16 novembre 2006
«Nell'ipotesi in cui un rapporto venga fatto oggetto di una transazione e questa non abbia carattere novativo, la mancata estinzione del rapporto originario discendente da quel carattere della transazione significa non già che la posizione delle...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6570 del 29 marzo 2005
«Non ogni domanda ha effetto interruttivo della prescrizione, ma soltanto quella con cui l'attore chiede il riconoscimento e la tutela giuridica del diritto del quale si eccepisca poi la prescrizione. Pertanto, la domanda proposta per chiedere...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5671 del 5 maggio 2000
«La responsabilità per colpevole ritardo dell'assicuratore nell'adempimento della sua obbligazione può essere fatta valere dal danneggiato nei confronti dell'assicuratore, per ottenere la cosiddetta «rivalutazione del massimale di polizza»,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4754 del 9 marzo 2004
«Ai fini della interpretazione della domanda giudiziale non sono utilizzabili i criteri di interpretazione del contratto dettati dall'art. 1362 e seguenti c.c., in quanto non esiste una comune intenzione delle parti da individuare, e può darsi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12326 del 27 maggio 2009
«In materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno cosiddetto "tanatologico", nel caso che la morte (nella specie, in esito ad un infortunio "in itinere") segua le lesioni dopo breve tempo,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9052 del 19 aprile 2006
«Il rapporto fra contratti collettivi — come è da qualificare anche il contratto aziendale — di diverso livello deve essere risolto in base non già al principio della subordinazione del contratto collettivo locale a quello nazionale (salva...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21021 del 28 settembre 2006
«In particolare, poi, il principio che, quando tra le mansioni tipiche della qualifica di appartenenza del lavoratore siano compresi compiti di sostituzione del dipendente di grado più elevato, la sostituzione di questo superiore dipendente non...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15419 del 4 dicembre 2000
«Infatti, per la disciplina antecedente alla legge n. 196 del 1997, tale legittimità presupponeva il rispetto continuo e costante — e cioè in riferimento ad ogni singola giornata di esecuzione dell'attività lavorativa e ad ogni periodo di sette...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11071 del 13 agosto 2001
«Ai fini della corresponsione al dipendente della maggiore retribuzione per lavoro notturno, la prestazione di attività in turni non avvicendati, cui la contrattazione collettiva ricolleghi una percentuale di maggiorazione più elevata rispetto a...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 486 del 20 gennaio 1994
«Con riguardo a lavoratore il quale, essendosi prescritti i contributi non versati dal datore di lavoro, abbia proposto contro il medesimo azione di risarcimento dei danni ai sensi dell'ari. 2116 c.c. facendo riferimento all'art. 13 della legge 12...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7692 del 31 marzo 2006
«Fermo restando che è a carico dell'attore l'onere di fornire la prova del titolo posto a fondamento della domanda, stabilire se, in concreto, un determinato versamento tragga origine da un mutuo, o se invece sia stato effettuato quale apporto del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26842 del 7 novembre 2008
«L'azione di annullamento delle delibere di una società per azioni, disciplinata dall'art. 2377 c.c., presuppone, quale requisito di legittimazione, la sussistenza della qualità di socio dell'attore non solo al momento della proposizione della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2637 del 21 febbraio 2003
«...la qualificazione del tipo di domanda proposta, ne quindi il regime di decadenza che, a seconda del tipo di domanda, risulta applicabile, dovendosi distinguere i requisiti di ammissibilità della domanda dalla fondatezza di essa nel merito.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4259 del 14 maggio 1997
«La struttura e la base contrattuale delle società cooperative comportano, di regola, e salvo specifiche norme di eccezione, l'insussistenza in capo all'aspirante socio, in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge o dall'atto costitutivo, di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8802 del 25 luglio 1992
«In presenza di una clausola dello statuto di una società cooperativa che attribuisca al socio il diritto di recesso, ma che condizioni l'efficacia del recesso stesso all'apprezzamento da parte del consiglio d'amministrazione della cooperativa...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2063 del 20 gennaio 2009
«...artificioso, ossia posto in essere con modalità dell'azione tali, per ragioni di modo, di tempo e di luogo, da alterare il normale gioco della domanda e dell'offerta, non essendo sufficiente che esso sia diretto al fine di turbare il mercato.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8222 del 11 aprile 2011
«...la prestazione professionale conclusasi prima della dichiarazione di fallimento resta l'evento generatore anche del credito di rivalsa IVA, autonomo rispetto al credito per la prestazione, ma ad esso soggettivamente e funzionalmente connesso.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8583 del 23 giugno 2000
«L'efficacia preclusiva del giudicato, operando nei limiti dell'accertamento che ha formato oggetto di un determinato giudizio, non si estende ad altri accertamenti della stessa natura riguardanti diversi periodi di tempo. (Nella specie in...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4059 del 22 febbraio 2010
«Essa, pertanto, non può essere riconosciuta al capo decisorio relativo al trasferimento dell'immobile contenuto nella sentenza di primo grado, né alla condanna implicita al rilascio dell'immobile in danno del promittente venditore, poiché...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10436 del 18 maggio 2005
«...contemplata dall'art. 72, quarto comma, legge fall. che è espressione di un potere discrezionale del curatore, per la tutela degli interessi della massa dei creditori è esercitabile in ogni sede in piena libertà di forme e senza limiti temporali.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11919 del 7 agosto 2003
«La disposizione dettata dal secondo comma dell'art. 2945 c.c., intesa a non far correre la prescrizione nel tempo richiesto per la realizzazione del diritto in via giurisdizionale, non può trovare applicazione quando lo stesso creditore, dopo aver...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7270 del 1 giugno 2000
«Infatti in tal caso l'effetto interruttivo costituisce un effetto ex lege della domanda e del successivo giudizio, con la conseguenza che è la parte che eccepisce la prescrizione che deve provare l'avvenuto decorso del tempo senza calcolare a...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27183 del 28 dicembre 2007
«Tuttavia la parte può provvedere alla riassunzione, anziché con comparsa o ricorso al giudice per la fissazione dell'udienza di prosecuzione, con citazione ad udienza fissa, purchè la stessa possieda tutti i requisiti formali previsti dall'art....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2813 del 9 marzo 1993
«Allorché l'atto richiesto per impedire la decadenza consista nell'esercizio di un'azione la tempestiva proposizione della domanda giudiziale non è idonea a conseguire tale effetto nel caso che il processo sia dichiarato estinto, perché...»