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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21326 del 3 novembre 2005
«Il principio di unitarietà delle procedure concorsuali — fondato sul rilievo che presupposto comune delle stesse è l'insolvenza, anche quando, come nell'amministrazione controllata, essa si traduca in una temporanea difficoltà che solo ex post...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15596 del 11 dicembre 2000
«Presupposti dell'estensione del fallimento della società al socio receduto illimitatamente responsabile devono ritenersi l'esistenza dello stato di insolvenza della società all'epoca della dichiarazione di fallimento e l'esistenza di obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11288 del 8 ottobre 1999
«Il presupposto oggettivo dello stato di insolvenza non si differenzia nella procedura di concordato preventivo ed in quella di fallimento se non sotto il profilo che nel concordato l'insolvenza non deve essere tale da impedire una prognosi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 567 del 24 gennaio 1981
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 168 legge fall., in riferimento all'art. 24 Cost., nella parte in cui dispone che, dalla data della presentazione del ricorso per l'ammissione alla procedura di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9743 del 14 aprile 2008
«In tema di concordato preventivo, il decreto del tribunale che neghi ingresso alla procedura richiesta dal debitore è ricorribile per cassazione a norma dell'art. 111 Cost., essendo non reclamabile ai sensi dell'art. 162 legge fall., tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7942 del 31 marzo 2010
«Il dovere, imposto al tribunale dagli artt. 137 e 186 della legge fall., di ordinare la comparizione dei fideiussori nel procedimento di risoluzione del concordato preventivo, al fine di consentire loro l'esercizio del diritto di difesa, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18066 del 9 settembre 2005
«In tema di procedure concorsuali, nel caso in cui un'impresa in amministrazione controllata venga sottoposta a liquidazione coatta amministrativa, quest'ultima procedura, in quanto strumentale alla liquidazione dell'impresa, é incompatibile con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6076 del 20 maggio 1992
«Il decreto di ammissione alla procedura di amministrazione controllata integra un provvedimento giurisdizionale con contenuto decisorio su diritti soggettivi, sia dell'imprenditore che dei creditori e con carattere di definitività, così da...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12156 del 10 dicembre 1993
«Nell'espressione «cause relative alla dichiarazione ed alla revoca dei fallimenti», contenuta nell'art. 92 dell'ordinamento giudiziario di cui al R.D. 30 gennaio 1941, n. 12, richiamato dall'art. 3 della L. 7 ottobre 1969, n. 742, che indica gli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6178 del 9 dicembre 1985
«Qualora il tribunale, in relazione ad istanza di dichiarazione dello stato d'insolvenza a carico d'imprenditore che si assuma soggetto a liquidazione coatta amministrativa, convochi detto imprenditore in Camera di Consiglio, a norma dell'art. 195...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11848 del 30 ottobre 1992
«Appartengono, invece, ab origine al giudice ordinario, ai sensi degli artt. 195 e 202 l. fall. i procedimenti diretti alla dichiarazione giudiziale dello stato di insolvenza delle imprese suddette, anche quando la domanda sia stata proposta dal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11360 del 26 novembre 1990
«La giurisdizione del giudice ordinario, ai sensi degli artt. 195 e 202 della l. fall., con riguardo all'accertamento giudiziale dello stato d'insolvenza di impresa assoggettabile od assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2178 del 28 marzo 1985
«Con riguardo alle imprese soggette a liquidazione coatta amministrativa, ivi comprese quelle autorizzate all'esercizio dell'assicurazione della responsabilità civile a norma dell'art. 57 della L. 10 giugno 1978, n. 295, le attribuzioni del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12248 del 19 agosto 2002
«La questione relativa all'assoggettabilità o meno al fallimento di un imprenditore attiene al merito e non alla giurisdizione, non potendo essa implicare un ipotetico difetto di giurisdizione del tribunale fallimentare adito nemmeno nel caso in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5396 del 6 ottobre 1988
«Qualora una pluralità di creditori abbiano domandato il fallimento di una società assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, e le Sezioni unite della Suprema Corte, in sede di regolamento preventivo proposto in relazione all'istanza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1213 del 6 febbraio 1998
«Va, pertanto, respinta la doglianza di ultrapetizione mossa alla declaratoria dello stato di insolvenza di una società fiduciaria operata dal giudice di merito nonostante la proposizione della relativa domanda in termini dubitativi da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11085 del 10 ottobre 1992
«Il commissario liquidatore di un'impresa posta in liquidazione coatta amministrativa, che chieda la dichiarazione dello stato di insolvenza dell'impresa (artt. 195, 202 della legge fallimentare), non ha bisogno del ministero di un difensore,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2177 del 28 marzo 1985
«Nel procedimento, dinanzi al giudice ordinario, per la dichiarazione giudiziale dello stato d'insolvenza di un'impresa messa in liquidazione coatta amministrativa, ancorché con provvedimento reso in data anteriore al procedimento stesso, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10008 del 9 ottobre 1993
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, gli enti pubblici economici, i quali sono esclusi dall'accertamento preventivo dello stato d'insolvenza, ex art. 195, ultimo comma, legge fallimentare, non possono essere assoggettati nemmeno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3407 del 2 febbraio 2005
«È inammissibile la costituzione di parte civile del commissario liquidatore — nel procedimento per bancarotta a carico degli amministratori di una società dichiarata in stato di insolvenza — privo di autorizzazione da parte dell'autorità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44933 del 2 dicembre 2011
«Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione è reato di pericolo ed è pertanto irrilevante che al momento della consumazione l'agente non avesse consapevolezza dello stato d'insolvenza dell'impresa per non essersi lo stesso ancora...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43871 del 1 dicembre 2005
«In tema di bancarotta fraudolenta (art. 216 legge. fall.), è legittima l'ordinanza che applica la misura cautelare del sequestro preventivo prima della sentenza dichiarativa di fallimento, in quanto la previsione di cui all'art. 238 legge fall....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20076 del 5 maggio 2003
«Il commissario straordinario di grandi imprese in stato di insolvenza, ammesse all'amministrazione straordinaria ai sensi della legge n. 95 del 1979, non può essere soggetto attivo dei reati di cui agli artt. 216 e 223 del R.D. 16 marzo 1942, n....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24330 del 18 novembre 2011
«Lo stato di insolvenza, cui fa riferimento l'art. 1186 c.c. ai fini della decadenza del debitore dal beneficio del termine, è costituito da una situazione di dissesto economico, sia pure temporaneo, in cui il debitore venga a trovarsi, la quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26358 del 9 giugno 2005
«Presupposto della conversione delle pene pecuniarie è la verifica dell'effettiva insolvibilità del condannato, da intendersi come permanente impossibilità di adempiere, ed è distinta dalla situazione di insolvenza, che rappresenta invece uno stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4800 del 11 gennaio 1995
«La capacità del condannato di essere assoggettato a pena pecuniaria rimane integra anche dopo la sua dichiarazione di fallimento; in tale ipotesi si realizza una situazione di insolvenza — che rappresenta uno stato transitorio — e non di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30152 del 9 luglio 2004
«Commette il reato di rivelazione di segreti di ufficio (art. 326 c.p.) l'operatore amministrativo della cancelleria commerciale di un tribunale che fornisca ad un terzo estraneo informazioni su procedure pre-fallimentari in corso, prima ancora che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12126 del 14 maggio 2008
«Lo stato di insolvenza che rileva, ai sensi dell'art. 1186 c.c., ai fini della decadenza del debitore dal beneficio del termine non richiede una situazione di definitivo dissesto, ma soltanto il verificarsi di uno squilibrio nella capacità di fare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10952 del 27 maggio 2015
«Nel giudizio di reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento l'accertamento dello stato di insolvenza va compiuto con riferimento alla data della dichiarazione di fallimento, ma può fondarsi anche su fatti diversi da quelli in base ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7252 del 27 marzo 2014
«Lo stato di insolvenza richiesto ai fini della pronunzia dichiarativa del fallimento dell'imprenditore non è escluso dalla circostanza che l'attivo superi il passivo e che non esistano conclamati inadempimenti esteriormente apprezzabili. In...»