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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2109 del 29 settembre 1994
«L'art. 28, L. 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) attribuisce espressamente solo agli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria il potere di sequestro delle armi, della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5365 del 6 maggio 1992
«Tanto si desume dalla stessa lettera dell'art. 356, che, nel fare riferimento all'art. 354 (oltre che al precedente art. 352) prevede espressamente che il difensore dell'indagato ha la facoltà di assistere agli accertamenti urgenti sui luoghi,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2087 del 3 marzo 1993
«Poiché avverso il provvedimento con cui il giudice competente convalida l'arresto nella flagranza di reato è previsto specifico ricorso per cassazione da attivarsi nel termine prescritto dall'art. 391, comma quarto, c.p.p., la mancata proposizione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1687 del 23 febbraio 1993
«L'esercizio dell'attività di prostituta non integra quel «grave impedimento» del teste che giustifica l'incidente probatorio, non rappresentando una condizione di «irreperibilità permanente». (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, la S.C....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9943 del 8 marzo 2007
«Il meccanismo previsto dall'art. 405, comma 1 bis, c.p.p., introdotto dall'art. 3 della legge 20 febbraio 2006, n. 46, che collega la richiesta di archiviazione del pubblico ministero alla pronuncia della Corte di cassazione sulla sussistenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2491 del 21 gennaio 1994
«Ai fini della concessione della proroga dei termini di custodia cautelare, non è sufficiente l'implicito e generico riferimento alla richiesta avanzata dal pubblico ministero per ottenere dal giudice per le indagini preliminari altri sei mesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 828 del 16 marzo 1994
«Le parti non possono proporre ricorso per cassazione avverso il decreto del Gip che dispone il giudizio, giacché, una volta che il giudice per le indagini preliminari si sia spogliato del procedimento, disponendo il giudizio e il rinvio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7467 del 26 giugno 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti la Corte costituzionale ha stabilito, con sentenza 12 ottobre 1990, n. 443, che competono alla parte civile le spese processuali anche quando il giudice non decide sulla correlativa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1157 del 14 giugno 1994
«Tale norma, infatti, prevede che il giudice, con la sentenza di condanna, può alternativamente disporre la demolizione dell'opera costruita in difformità dalle prescrizioni di legge ovvero impartire le prescrizioni necessarie per rendere le opere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«La presenza dell'imputato e del pubblico ministero all'udienza nella quale è stata formulata oralmente la richiesta delle parti di applicazione della pena, ai sensi dell'art. 444 c.p.p, comporta l'attribuibilità ad entrambe le parti della loro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16510 del 18 dicembre 1990
«Correttamente è rigettata la richiesta di patteggiamento o del giudizio abbreviato nel caso in cui essa sia avanzata esclusivamente dal difensore e, quindi, in modo irrituale. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, la S.C. ha precisato che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9389 del 4 settembre 1992
«La norma non subordina l'esercizio di tale facoltà a condizioni o termini: la richiesta, pertanto, libera nella forma, può essere presentata in qualsiasi momento delle indagini preliminari, anche prima che il pubblico ministero abbia proceduto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36084 del 6 ottobre 2005
«In tema di conversione del ricorso per cassazione in appello, il presupposto della conversione è costituito dalla pertinenza dei due mezzi di impugnazione alla «stessa sentenza», da intendersi come unica statuizione del giudice, della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 167 del 10 gennaio 1992
«Nel caso in cui la persona arrestata in flagranza sia presentata all'udienza entro le quarantotto ore successive ed il suo arresto sia debitamente convalidato nella medesima udienza così da determinare la regolare costituzione del rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1665 del 23 settembre 1993
«Quando, invece, non si fa luogo all'udienza preliminare perché, su richiesta del pubblico ministero, è stato emesso il decreto di giudizio immediato, che contiene anche l'avviso che l'imputato può chiedere il giudizio abbreviato, questo deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2027 del 3 marzo 1993
«Pertanto, la richiesta di giudizio abbreviato che l'imputato detenuto formuli a norma dell'art. 458, comma primo, stesso codice, deve ritenersi virtualmente notificata al P.M. attraverso la semplice traditio al direttore dell'istituto, sempre che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2019 del 24 settembre 1994
«Infatti, la particolare qualifica del domiciliatario impone un'interpretazione rigorosa in ordine alla prova della non conoscenza dell'atto da parte del rappresentato. (Fattispecie relativa a rigetto di ricorso avverso ordinanza nella quale il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2542 del 17 marzo 1997
«Pertanto, il mancato adempimento dell'onere di formulare la richiesta dei mezzi di prova nei modi e nei termini di legge non comporta l'impossibilità assoluta della loro assunzione, ma fa sì che la parte sia esposta alla decisione discrezionale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Può farsi ricorso al procedimento di correzione degli errori materiali di cui all'art. 130 c.p.p. quando l'intervento correttivo sia imposto dalla necessità di armonizzare l'estrinsecazione formale della decisione con il suo reale e intangibile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1458 del 25 giugno 1993
«L'art. 569 c.p.p., quindi, nel prevedere il ricorso immediato per cassazione contro tutte le sentenze appellabili di primo grado — sempre che non sia stato proposto appello da altre parti o queste non vi rinuncino — attiene alla sola fase della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3096 del 2 aprile 1997
«Il disposto dell'art. 573 c.p.p., quando prevede che l'impugnazione per i soli interessi civili sia — tra l'altro — trattata «con le forme ordinarie del processo penale», ha per referente ogni rituale modalità di trattazione del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21641 del 6 maggio 2004
«Avverso quest'ultima ordinanza, uno dei coindagati proponeva istanza di riesame, e successivamente ricorso per cassazione, in esito al quale la Corte annullava senza rinvio l'ordinanza del tribunale e dichiarava, conseguentemente, l'inefficacia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3621 del 2 dicembre 1997
«...di gravame, opera a vantaggio dei soggetti non ricorrenti. L'unica condizione preclusiva all'effetto estensivo dell'impugnazione è costituita dalla natura strettamente personale del motivo di ricorso. (Fattispecie in ipotesi di prescrizione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1 del 24 febbraio 1998
«In tema di procedimento di estradizione per l'estero, nel caso di rigetto del ricorso per cassazione della parte privata avverso la sentenza della corte di appello favorevole alla estradizione, non deve essere pronunciata condanna del ricorrente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2693 del 1 settembre 1994
«Ai sensi degli artt. 592, comma primo e 616 c.p.p. il rigetto o la declaratoria di inammissibilità dell'impugnazione proposta dalla parte privata comportano la condanna di quest'ultima al pagamento delle spese del procedimento. Tale principio...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 3279 del 1 luglio 1995
«La procedura di correzione degli errori materiali inficianti provvedimenti giurisdizionali non è consentita allorché determini la modifica essenziale del provvedimento ovvero si risolva addirittura nella sostituzione della decisione assunta; ne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6779 del 28 maggio 1999
«L'art. 29 del D.L.vo 28 luglio 1989 n. 272, interpretato secondo quella che deve ritenersi essere stata l'intenzione del legislatore, importa che anche nel caso di ricorso per cassazione il rigetto o la declaratoria di inammissibilità del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1875 del 15 ottobre 1993
«Il disposto dell'art. 633, comma terzo, c.p.p. postula l'intervento di una pronuncia irrevocabile di condanna per il reato o i reati in conseguenza dei quali si assume essere stata emessa la sentenza di cui si domanda la revisione. (Nella specie,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1610 del 25 agosto 1993
«Il provvedimento impositivo del pagamento delle somme devolute alla Cassa delle ammende, in conseguenza della dichiarazione di inammissibilità del ricorso per cassazione, al pari di quello conseguente al rigetto, non è revocabile. L'istanza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6624 del 17 febbraio 2012
«Nelle ipotesi in cui il ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di cassazione non può enunciare d'ufficio il principio di diritto nell'interesse della legge, anche quando tale pronuncia non abbia alcun effetto sul provvedimento del giudice di...»