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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14801 del 28 marzo 2003
«In tema di truffa contrattuale, la sussistenza dell'ingiusto profitto e del correlativo danno non sono esclusi dal fatto che il raggirato abbia corrisposto il prezzo del servizio fornito quando risulti che esso sia stato acquistato per effetto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9323 del 21 settembre 1988
«...nella fase di conclusione del contratto, ma anche in quella della esecuzione allorché una delle parti, nel contesto di un rapporto lecito, induca in errore l'altra parte con artifizi e raggiri, conseguendo un ingiusto profitto con altrui danno.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18762 del 29 aprile 2013
«Nel delitto di truffa, mentre il requisito del profitto ingiusto può comprendere in sé qualsiasi utilità, incremento o vantaggio patrimoniale, anche a carattere non strettamente economico, l'elemento del danno deve avere necessariamente contenuto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44125 del 14 novembre 2012
«...collettiva del risparmio, in violazione delle disposizioni regolanti i conflitti di interesse, ponga in essere con raggiri ed artifici operazioni che arrecano danno agli investitori, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44379 del 16 dicembre 2010
«In tema di truffa, l'ottenimento con generalità false dell'apertura di un conto corrente bancario può costituire ingiusto profitto con correlativo danno della banca costituito dalla sostanziale assenza della benché minima garanzia di affidabilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8443 del 17 luglio 1998
«Nel reato di truffa, il profitto dell'agente, che non assuma un attuale profilo di patrimonialità, ben può consistere in altra situazione di vantaggio, eventualmente propedeutica al conseguimento di un vantaggio economico, e il danno patrimoniale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17688 del 16 aprile 2004
«...l'assegno pensionistico, che si era procurato così l'ingiusto profitto, con pari danno dell'INPS, dei ratei di pensione che l'ente previdenziale, indotto in inganno sull'esistenza in vita della beneficiaria, aveva continuato a corrispondere).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10792 del 16 marzo 2001
«In tema di truffa, quando l'agente si è procurato, inducendo taluno in errore con artifici e raggiri, un ingiusto profitto in danno di altri, il delitto sussiste anche se il soggetto passivo abbia agito per una causa immorale, delittuosa o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1233 del 30 gennaio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di truffa in danno dello Stato, la scarsa diligenza o la mancanza di controllo e di verifica da parte dei pubblici funzionari dell'operato illegittimo del contribuente evasore, non escludono la idoneità dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5568 del 4 febbraio 2014
«...lavoro apparente sia gravato da oneri contributivi inferiori rispetto a quelli che graverebbero sul datore di lavoro effettivo o interponente, nel qual caso si configura un danno ingiusto a carico dell'INPS, costituito dal risparmio contributivo.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22170 del 6 giugno 2007
«In tale caso, infatti, la riscossione degli importi liquidati quale corrispettivo delle prestazioni costituisce ingiusto profitto, cui corrisponde, per l'ente pubblico, il danno consistente nell'esborso di pubblico denaro in cambio di servizi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17365 del 18 dicembre 1989
«...del reato di truffa, consiste nella circolazione abusiva del veicolo e nel perdurante mancato adempimento di tutte le conseguenti obbligazioni patrimoniali (soprattasse e sanzioni pecuniarie) cui è correlativo il danno che lo Stato patisce.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9331 del 5 luglio 1989
«Ne consegue che non commette il reato de quo colui il quale, iscrivendosi a due cooperative artigiane, contravvenendo così a quanto consentito dall'art. 8 del D.M. 12 maggio 1959, chieda ed ottenga due successivi mutui agevolati con relativo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 471 del 16 gennaio 1988
«Sussistono solo violazioni di natura edilizia, e non il delitto di truffa per falsa rappresentazione del tipo di costruzione da realizzare e conseguimento di un ingiusto profitto, con danno del comune, per omesso pagamento dei maggiori oneri di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11989 del 26 marzo 2010
«Il reato di violazione di domicilio può concorrere formalmente con quello di truffa, poiché incriminano condotte diverse, caratterizzate da eventi diversi (nella violazione di domicilio la condotta ingannatoria è strumentale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1862 del 18 gennaio 2006
«...e le induca in errore, procurandosi un ingiusto profitto con loro danno, facendo credere di poterle guarire o di poterle preservare con esorcismi o pratiche magiche o con la somministrazione e prescrizione di sostanze asseritamente terapeutiche.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1193 del 7 luglio 2000
«Tra il reato di frode fiscale e la truffa non esiste rapporto di specialità perché, anche se le modalità di commissione del primo, elencate nell'art. 4 legge 516 del 1982, costituiscono altrettante ipotesi di artifici e raggiri, non si richiede,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13657 del 23 dicembre 1998
«...millantato credito, consistente nelle vanterie di ingerenze o pressioni presso pubblici ufficiali, può accompagnarsi un atto diretto alla induzione in errore del soggetto passivo, al fine del conseguimento di un ingiusto profitto con altrui danno.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2689 del 13 marzo 1996
«Bene è ipotizzabile il concorso materiale dei reati di patrocinio infedele e di truffa nell'ipotesi in cui il patrocinatore, con la sua condotta infedele, occultando notizie o comunicando notizie false sul corso del processo, oltre a recare danno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5845 del 22 maggio 1995
«Il criterio distintivo tra i due reati di truffa commessa ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e di estorsione, va individuato nel diverso atteggiamento psicologico dei soggetti passivi nel sottomettersi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9271 del 15 settembre 1988
«Invero, diversi sono i fatti previsti e sanzionati nelle due fattispecie legali: l'art. 640 c.p. punisce l'induzione di altri in errore, mediante artifici o raggiri, dalla quale derivi il procacciamento di un ingiusto profitto con altrui danno,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5785 del 10 maggio 1988
«L'aggravante di cui all'art. 61, n. 7, c.p., si configura quando il danno patrimoniale di rilevante gravità viene cagionato alla persona offesa dal reato, sia che su di essa incida direttamente e immediatamente l'azione del soggetto attivo sia che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5584 del 7 maggio 1987
«...per aver l'agente ingenerato nella vittima il timore di un pericolo immaginario, risiede nelle modalità con cui viene prospettato alla vittima il danno, in guisa da indurla a quell'azione od omissione che determina il profitto dell'agente.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5562 del 13 giugno 1986
«Il reato di ricorso abusivo al credito, previsto dall'art. 218 della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267) si distingue dal reato di truffa previsto dall'art. 640 c.p., perché per la sua sussistenza non è richiesto né il fine specifico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7346 del 20 luglio 1996
«La cosiddetta truffa processuale consistente nel fatto di chi, inducendo in errore il giudice in un processo civile mediante artifici o raggiri, ottenga una decisione favorevole e, dunque, un profitto ingiusto in danno della controparte non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1910 del 21 gennaio 2005
«...e faccia credere alle stesse di poterle guarire e preservare e le induca in errore, compiendo asseriti esorcismi o pratiche magiche o somministrando o prescrivendo sostanze al fine di procurarsi un ingiusto profitto con danno delle stesse.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 289 del 20 gennaio 1997
«...di qualsiasi garanzia per la quota eccedente il prezzo e cagionando un danno patrimoniale al locatore il quale, a seguito della risoluzione del contratto per inadempimento, aveva potuto soddisfarsi solo sul valore di realizzo del bene restituito).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9520 del 16 settembre 1992
«La particolare condizione di un soggetto, quale determinata da una sua fragilità di fondo o da situazioni contingenti, non esclude la configurabilità in suo danno del reato di truffa, anzi ne rende più agevole l'esecuzione. (Nella specie alle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16362 del 3 maggio 2012
«In tema di appropriazione indebita in danno di una società, il dolo specifico consistente nella finalità di procurarsi un ingiusto profitto attraverso condotte dispositive "uti dominus" del patrimonio sociale è incompatibile con il perseguimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19651 del 21 maggio 2007
«In tema di delitti contro il patrimonio, la causa di non punibilità per fatti in danno dei congiunti non trova applicazione nei casi in cui siano commessi con violenza fisica, consistente in qualsiasi atteggiamento di coartazione della libertà...»