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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15721 del 27 luglio 2005
«L'art. 386 c.p.c. — in forza del quale la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda e, quando prosegue il giudizio, non pregiudica le questioni sulla pertinenza del diritto e sulla proponibilità della domanda — trova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18218 del 22 agosto 2006
«L'azione di nullità di una deliberazione dell'assemblea di una società è svincolata dai presupposti e dalle condizioni temporali di legittimazione stabilite dall'art. 2377 c.c. In particolare, detta nullità può essere rilevata d'ufficio dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19235 del 11 luglio 2008
«Con riguardo alla causa di ineleggibilità per i sindaci delle società per azioni, prevista dall'art. 2399 cod. civ. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore al d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6) e relativa all'esistenza con la società...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23269 del 17 novembre 2005
«Ai sensi dell'art. 2446 c.c., l'assemblea è tenuta a deliberare la riduzione del capitale per perdite in proporzione delle perdite accertate: e ciò sia nel senso che non può ritenersi consentita una riduzione che superi l'ammontare di queste,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5722 del 23 marzo 2004
«In tema di esclusione del socio da una società cooperativa, il termine di trenta giorni, stabilito dall'art. 2527 c.c. per l'opposizione avverso la relativa delibera, è frutto di una scelta del legislatore; e, non risultando quel termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11269 del 15 giugno 2004
«Gli estratti conto prodotti dalla banca non sono copie fotografiche o fotostatiche di scritture originali esistenti, ma costituiscono riproduzioni meccaniche di supporti magnetici, vale a dire della stampa di un'elaborazione computerizzata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6346 del 5 luglio 1994
«Quando in atto scritto di compravendita si affermi che il prezzo è stato pagato, il venditore non è ammesso a provare il contrario per testimoni o per presunzioni (artt. 2726 e 2722 c.c.), sicché tali prove restano escluse anche quando,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13212 del 6 giugno 2006
«In tema di prova civile, la confessione giudiziale o stragiudiziale richiede una esplicita dichiarazione della parte o del suo rappresentante in ordine alla verità di fatti ad essa sfavorevoli o favorevoli all'altra parte, e, pur potendo desumersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 631 del 22 gennaio 1997
«In materia di giuramento decisorio, le disposizioni dell'art. 2738, primo comma, c.c., sono indicative della volontà del legislatore di impedire, anche prima del passaggio in giudicato della sentenza, ogni possibilità di rimettere in discussione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8711 del 16 agosto 1993
«In tema di atti interruttivi della prescrizione, la circostanza che la costituzione in mora provenga non dal creditore personalmente, ma da soggetto che abbia agito nella dichiarata qualità di rappresentante o mandatario del titolare del diritto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4475 del 8 aprile 2000
«Nell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, il termine di prescrizione (di tre anni e centocinquanta giorni) del diritto alla rendita per inabilità permanente decorre dal momento stesso del verificarsi dell'infortunio, quando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4143 del 3 aprile 1998
«Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione prevista dall'art. 542 c.p. non si identifica nell'istituto processuale di cui all'art. 12 c.p.p., essendo sufficiente che tra il reato di violenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30172 del 17 luglio 2003
«L'irretrattabilità del c.d. foro commissorio stabilita dall'art. 627 c.p.p., secondo il quale nel giudizio di rinvio non è ammessa discussione sulla competenza attribuita con la sentenza di annullamento pronunciata dalla Corte di cassazione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13669 del 24 dicembre 1998
«La competenza è un concetto che presuppone la giurisdizione, della quale costituisce la suddivisione tra giudici diversi. Di conseguenza, quantunque dal richiamo, contenuto nell'art. 627 c.p.p., all'art. 25 stesso codice, non possa derivare in via...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3440 del 4 luglio 1995
«Poiché in sede di rinvio, ai sensi dell'art. 627 c.p.p., non è ammessa discussione sulla competenza attribuita con la sentenza di annullamento, la cui statuizione sul punto è espressamente definita come vincolante dall'art. 25 dello stesso codice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33519 del 5 ottobre 2006
«In tema di delitto di corruzione, l'accertamento dell'avvenuto pagamento degli eventuali intermediari non consente ex se l'individuazione del momento consumativo del reato, in mancanza di altri elementi che possano ragionevolmente indurre a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5659 del 13 febbraio 2002
«In tema di giudizio abbreviato (nella specie instaurato in base alla normativa transitoria di cui all'art. 4 ter della legge 5 giugno 2000 n. 144), il richiamo operato dall'art. 441, comma 1, c.p.p. alle «disposizioni previste per l'udienza...»
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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 8151 del 23 giugno 2003
«Ai fini dell'ammissibilità della richiesta di rimessione del processo a norma degli artt. 45 e ss. c.p.p. che sia fondata su elementi nuovi rispetto a quelli di altra già rigettata o dichiarata inammissibile, per «elementi nuovi» vanno intesi non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 22113 del 23 maggio 2013
«In tema di rimessione è da escludere che le parti private abbiano titolo per partecipare all'udienza camerale di discussione, atteso che il richiamo, contenuto nell'art. 48, comma 1, c.p.p., alla disciplina dettata dall'art. 127 c.p.p. non esclude...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9301 del 26 ottobre 1996
«Qualora la persona offesa si costituisca parte civile nella prima udienza dibattimentale e il difensore dell'imputato sollevi questione concernente tale costituzione, ove il giudice, al termine della discussione sull'eccezione proposta, rilevi una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9708 del 8 ottobre 1992
«In tema di legittima difesa, il disposto dell'art. 530, comma terzo, c.p.p. impone la pronuncia di sentenza assolutoria anche nel caso in cui vi sia una semiplena probatio in ordine alla sussistenza dell'esimente. (Fattispecie relativa ad un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6249 del 21 febbraio 2011
«Non determina revoca implicita della costituzione l'assenza della parte civile all'udienza di discussione nel giudizio abbreviato incondizionato, di cui abbia accettato gli effetti, se le conclusioni siano state in precedenza formulate in forma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41141 del 19 novembre 2001
«Non costituisce revoca implicita della costituzione di P.C. il fatto che le conclusioni orali, anziché precedere, la presentazione per iscritto, siano state formulate soltanto alla fine della discussione, dopo quelle dell'imputato, purché esse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46746 del 2 dicembre 2004
«La richiesta, da parte del responsabile civile non intervenuto volontariamente, di essere estromesso dal processo, ai sensi dell'art. 86, comma 2, c.p.p., non può essere respinta per il solo fatto che sia priva della motivazione prescritta dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3402 del 6 ottobre 1997
«Anche nel giudizio di rinvio conseguente all'annullamento da parte della Corte di cassazione di un'ordinanza del tribunale del riesame, non è più ammessa discussione sulla competenza esplicitamente o implicitamente attribuita con la sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17540 del 16 aprile 2004
«In tema di liquidazione di compensi ai difensori di soggetti ammessi al patrocinio a spese dello Stato, deve ritenersi che gli importi di cui al punto cinque della vigente tariffa penale, riguardante l'onorario «per la partecipazione e la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6124 del 22 maggio 1992
«Nel giudizio di cassazione (in base alle norme sia del vecchio che del nuovo codice di procedura penale) non sussiste la facoltà del difensore, nominato dalla corte o legittimato ex lege per la discussione, di disegnare un sostituto (art. 127...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5678 del 10 febbraio 1997
«Nel procedimento di camera di consiglio disciplinato dall'art. 127 c.p.p., pur non prevedendosi espressamente l'obbligo di deposito dei relativi atti, prima dell'udienza di discussione (come invece previsto, ad esempio, dagli artt. 309, comma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 22 febbraio 1993
«Il procedimento in camera di consiglio innanzi alla Cassazione relativamente ai ricorsi in materia di sequestri deve svolgersi nelle forme di cui all'art. 127 c.p.p. e non in quelle di cui all'art. 611 dello stesso codice. (A sostegno del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12482 del 28 marzo 2011
«La disciplina prevista per lo svolgimento della discussione in dibattimento dall'art. 523 c.p.p., secondo il quale è possibile la replica ed in ogni caso l'imputato e il difensore devono avere la parola per ultimi se la domandano non trova...»