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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3618 del 25 maggio 1983
«Al fine della prova dell'inadempimento che preclude al debitore la facoltà di chiedere, a norma dell'art. 1467 c.c., la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, non si richiede la costituzione in mora mediante l'intimazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12401 del 28 maggio 2007
«Gli interessi legali previsti dall'art. 1499 c.c. prescindendo sia dalla mora che dalla liquidità, vanno ricondotti nella categoria (residuale rispetto a quelle degli interessi moratori e corrispettivi) degli interessi compensativi, preordinati ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16110 del 9 luglio 2009
«La costituzione in mora del conduttore - necessaria (art. 1219 c.c.) per gli obblighi risarcitori previsti dall'art. 1591 c.c. - si determina, sia nel caso di risoluzione giudiziale del contratto (art. 1458, primo comma c.c.), sia nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17844 del 22 agosto 2007
«In caso di risoluzione del contratto di locazione per impossibilità sopravvenuta (nella specie a seguito dei danni causati da evento sismico e della conseguente emanazione di ordinanze sindacali di sgombero e di inagibilità relative agli immobili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3103 del 4 marzo 2002
«Lo svolgimento delle sole trattative in vista della conclusione di un contratto può essere oggetto di mandato con rappresentanza, in quanto la prestazione del mandatario non deve consistere necessariamente nella conclusione di negozi giuridici, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8850 del 28 giugno 2001
«In tal caso, peraltro, debitore della provvigione resta pur sempre la parte originaria (essendo costei la persona con cui il mediatore ha avuto rapporti), con la conseguenza che nessuna efficacia interruttiva della prescrizione del diritto alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3807 del 23 ottobre 1976
«Qualora sia stato concluso un contratto di conto corrente a norma degli artt. 1823 e seggi c.c., il saldo, risultante a favore di una delle parti, costituisce un credito pecuniario che, in mancanza di patto contrario, produce interessi legali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1754 del 28 gennaio 2005
«Ne consegue che, laddove in aggiunta ai compiti di gestione della polizza non risulti attribuita anche la rappresentanza in ordine a tutte le comunicazioni contrattuali, la prescrizione del diritto all'indennizzo nei confronti del coassicuratore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1642 del 14 febbraio 2000
«Tale funzione non esclude che l'avviso scritto di sinistro dato all'assicuratore costituisca anche manifestazione della volontà dell'assicurato di esercitare il diritto all'indennità e consista dunque in un atto di costituzione in mora idoneo ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15859 del 15 dicembre 2000
«Nella nozione di danno biologico (che trova la sua fonte di tutela nell'art. 32 della Costituzione e nell'art. 2043 c.c., accanto al danno patrimoniale vero e proprio ed al danno morale, che sono tipiche figure di «danno-conseguenza») rientrano...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7586 del 1 aprile 2011
«In tema di ripetizione d'indebito oggettivo, l'espressione "domanda" di cui all'art. 2033 c.c. non va intesa come riferita esclusivamente alla domanda giudiziale ma ha valore di atto di costituzione in mora, che, ai sensi dell'art. 1219 c.c., può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4745 del 4 marzo 2005
«Nell'ipotesi d'azione di ripetizione d'indebito oggettivo, ex art. 2033 .c.c., il debito dell' accipiens ; a meno che egli, non sia in mala fede, produce interessi solo a seguito della proposizione di un'apposita domanda giudiziale, non essendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1581 del 28 gennaio 2004
«Nell'ipotesi di azione di ripetizione di indebito oggettivo, ex art. 2033 c.c., in parziale deroga rispetto a quanto previsto sia dall'art. 1282 che all'art: 1224 c.c., il debito dell'accipiens, pur avendo ad oggetto una somma di denaro liquida...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11969 del 4 novembre 1992
«La natura degli interessi dovuti in sede di ripetizione di indebito di una somma di denaro non esclude l'applicabilità dell'art. 1224 c.c., ancorché ad essi deve attribuirsi natura corrispettiva, atteso che la messa in mora dell'accipiens, in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26972 del 11 novembre 2008
«Il danno non patrimoniale, quando ricorrano le ipotesi espressamente previste dalla legge, o sia stato leso in modo grave un diritto della persona tutelato dalla Costituzione, è risarcibile sia quando derivi da un fatto illecito, sia quando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11761 del 19 maggio 2006
«Nell'accezione generica di danno esistenziale, che non costituisce una specifica categoria di pregiudizio autonomamente risarcibile, confluiscono ipotesi non necessariamente previste per legge ed assume rilievo la situazione di danno non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 729 del 15 gennaio 2005
«Il risarcimento del danno non patrimoniale non richiede che la responsabilità dell'autore del fatto illecito sia stata accertata in un procedimento penale, in quanto l'interpretazione conforme a Costituzione dell'art. 2059 c.c. (Corte cost.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29191 del 12 dicembre 2008
«Nella quantificazione del danno morale contestuale alla lesione del diritto alla salute, la valutazione di tale voce di danno, dotata di logica autonomia in relazione alla diversità del bene protetto, che pure attiene ad un diritto inviolabile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5154 del 29 aprile 1992
«La norma di cui all'ultimo comma dell'ari. 2344 c.c., secondo cui i soci in mora nei versamenti delle quote dovute non possono esercitare il diritto di voto, si riferisce esclusivamente ai versamenti iniziali necessari per la costituzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 611 del 26 gennaio 1996
«Il negozio di sottoscrizione dell'aumento di capitale di una società per azioni ha natura consensuale, e non reale, essendo il versamento dei tre decimi del valore nominale delle azioni sottoscritte, previsto dall'art. 2439 c.c., come quello da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3636 del 17 aprile 1996
«La spontaneità del pagamento che, ai sensi dell'art. 2940 c.c., impedisce di ripetere quanto è stato pagato in adempimento di un debito prescritto, è richiesta al fine di evitare che chi abbia pagato, pur non essendovi più tenuto, possa pentirsi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3873 del 22 febbraio 2006
«Ai fini della costituzione in mora del debitore e della interruzione del termine di prescrizione, è sufficiente che il mandatario sia investito, anche senza formalità, di un generico potere di rappresentanza, dimostrabile con ogni mezzo di prova,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12617 del 28 agosto 2003
«L'atto di costituzione in mora può avere efficacia interruttiva della prescrizione, ai sensi dell'art. 2943, quarto comma, c.c., anche qualora sia indirizzato al rappresentante del debitore, ovvero ad un soggetto che abbia agito in tale qualità,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8711 del 16 agosto 1993
«In tema di atti interruttivi della prescrizione, la circostanza che la costituzione in mora provenga non dal creditore personalmente, ma da soggetto che abbia agito nella dichiarata qualità di rappresentante o mandatario del titolare del diritto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5084 del 28 aprile 1992
«La notificazione di un atto introduttivo di giudizio promosso nei confronti di una società di capitali, ove il giudice abbia dovuto disporne la rinnovazione per mancata costituzione della convenuta, non è idonea a produrre — anteriormente a tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15766 del 12 luglio 2006
«In tema di prescrizione, con riferimento alla idoneità degli atti ad acquisire efficacia interruttiva, va affermato che l'atto di interruzione della prescrizione non deve necessariamente consistere «in una richiesta o intimazione» (essendo questa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10270 del 4 maggio 2006
«L'atto di costituzione in mora di cui all'art. 1219 c.c., idoneo ad integrare atto interruttivo della prescrizione ai sensi dell'art. 2943, ultimo comma c.c., non è soggetto a rigore di forme, all'infuori della scrittura, e quindi non richiede...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2445 del 5 marzo 1998
«La dichiarazione scritta del debitore di non voler eseguire l'obbligazione, non è equiparabile a costituzione in mora, pur rendendola superflua, e non vale quindi a interrompere la prescrizione a norma dell'art. 2943 ultimo comma c.c.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11016 del 14 luglio 2003
«In caso di estinzione del processo, di norma solo l'atto introduttivo del giudizio ha efficacia interruttiva istantanea della prescrizione, che ricomincia a decorrere dalla data di tale atto, non avendo efficacia interruttiva le attività...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2417 del 17 marzo 1999
«La prescrizione di un diritto non corre per tutta la durata del processo, necessaria per farlo valere, ma soltanto se questo è definito con sentenza, mentre, se si estingue, l'atto introduttivo ha soltanto efficacia interruttiva istantanea, e la...»