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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11850 del 29 novembre 1993
«La compensazione giudiziale è ammessa solo se il giudice riconosca, con apprezzamento rimesso al suo potere discrezionale, non sindacabile in sede di legittimità, la facile e pronta liquidità del credito opposto, salvo che ad iniziativa del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10352 del 19 ottobre 1993
«Nel caso in cui ad una domanda di pagamento proposta in via principale venga contrapposta, in via riconvenzionale, una domanda produttiva anche di effetti estintivi dell'obbligazione di cui alla richiesta formulata in via principale, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1784 del 12 febbraio 1993
«La disciplina della compensazione giudiziale non è applicabile nella controversia in cui le parti facciano valere contrapposti crediti derivanti dal medesimo rapporto, anche se uno di essi trovi titolo nella legge e l'altro nel contratto, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6237 del 3 giugno 1991
«La compensazione giudiziale è inammissibile quando venga contestata l'esistenza del credito opposto in compensazione, salvo che il giudice del merito — con apprezzamento insindacabile in sede di legittimità, ove correttamente motivato — ritenga la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 431 del 22 gennaio 1982
«La compensazione giudiziale, prevista dall'art. 1243, secondo comma, c.c., presupponendo l'accertamento del controcredito da parte del giudice dinanzi al quale la compensazione è fatta valere, non può fondarsi su di un credito la cui esistenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 972 del 14 marzo 1975
«La compensazione giudiziale di una parte di un credito opera quale fatto estintivo del medesimo, sino a concorrenza del contrapposto credito accertato a favore dell'altra parte, senza potere incidere sulla decorrenza degli interessi che devono...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 775 del 16 novembre 1999
«Poiché l'art. 1246 c.c. si limita a prevedere che la compensazione si verifica quali che siano i titoli da cui nascano i contrapposti crediti e debiti senza espressamente restringerne l'applicabilità all'ipotesi di pluralità di rapporti, non può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5816 del 11 giugno 1998
«Il principio secondo il quale non è consentito al creditore trattenere in compensazione beni del debitore acquisiti sine titulo (art. 1246 c.c.) non conosce eccezioni fondate sulla asserita intenzionalità o particolare gravità dell'inadempimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12454 del 10 novembre 1999
«La disposizione dell'art. 1246, n. 2, c.c., laddove prevede l'esclusione della compensazione con riferimento ai crediti per la restituzione di cose depositate o date in comodato, postulando l'esistenza di un contratto di deposito o di comodato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4071 del 7 aprile 1995
«Ha natura di deposito regolare e non è suscettibile di compensazione, ex art. 1246, n. 2, c.c., il deposito di una somma di denaro presso un notaio, effettuato dal venditore di un immobile a garanzia dell'adempimento dell'obbligo, dallo stesso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1061 del 15 aprile 1971
«L'ostacolo al verificarsi della compensazione nell'ipotesi prevista dall'art. 1246, n. 3, c.c., di credito dichiarato impignorabile, si configura come divieto posto a carico di colui soltanto contro il quale opera la norma, la cui finalità (di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9912 del 24 aprile 2007
«Il titolare di un credito ammesso in via definitiva al passivo fallimentare convenuto in giudizio dal curatore per il pagamento di un credito dovuto all'imprenditore insolvente, può opporre in compensazione, fino a concorrenza, il proprio credito,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 15123 del 30 giugno 2006
«In tema di riscossione delle imposte sui redditi, l'art. 54, quinto comma, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, introdotto dall'art. 14, primo comma, lettera b) , della legge 29 dicembre 1990, n. 408, collegando il beneficio dell'applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 936 del 5 febbraio 1996
«Il credito del socio di una società di capitali nei confronti della società è compensabile con il debito relativo alla sottoscrizione di azioni emesse in sede di aumento del capitale sociale, non essendo ravvisabile un divieto implicito,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13095 del 10 dicembre 1992
«Il credito particolare del socio di una società di capitali nei confronti di questa non è compensabile con il debito del socio stesso, verso la società, per sottoscrizioni di azioni nuove, emesse in sede di aumento del capitale, non potendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11040 del 22 dicembre 1994
«In tema di appalto di opere pubbliche, la specialità della disciplina in materia di anticipazioni sul prezzo contrattuale alle imprese appaltatrici, dettata dall'art. 3 del D.P.R. 30 giugno 1972, n. 627 e dal decreto del Ministro del Tesoro 25...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2573 del 22 febbraio 2002
«L'opposizione al decreto ingiuntivo non è un'impugnazione del decreto, volta a farne valere vizi ovvero originarie ragioni di invalidità, ma dà luogo ad un ordinario giudizio di cognizione di merito, volto all'accertamento dell'esistenza del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9801 del 26 luglio 2000
«La clausola con la quale le parti abbiano espressamente previsto la possibilità per il creditore garantito di esigere dal garante il pagamento incondizionatamente e su semplice richiesta è incompatibile con l'eccezione fideiussoria di cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13661 del 24 dicembre 1992
«La fidejussione cauzionale (o cauzione fidejussoria o assicurazione cauzionale) costituisce una figura contrattuale atipica, intermedia fra il deposito cauzionale e la fideiussione, la quale pur avendo come parte un'impresa di assicurazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2096 del 31 gennaio 2007
«Il dato temporale cui fare riferimento per stabilire se ricorra o meno un'ipotesi di estinzione dell'obbligazione per compensazione, anche in caso di compensazione giudiziale, è quello dell'insorgenza e non quello dell'accertamento del credito,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5988 del 3 luglio 1997
«Per quanto, nelle ipotesi di «cessioni volontarie» del credito, il meccanismo della «compensazione» (naturalmente nella misura di un controcredito di «corrispondente» e non superiore importo vantato, dal «debitore ceduto», nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5629 del 16 novembre 1985
«La cessione ordinaria del credito (cui è equiparata — ex art. 24 R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669 — la girata della cambiale dopo il protesto per mancato pagamento) attua il trasferimento del credito, in capo al cessionario, nella sua identità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 849 del 15 marzo 1969
«La compensazione volontaria dà luogo ad una figura negoziale perfettamente autonoma e distinta rispetto alla transazione e, come tale, non soggetta all'onere della forma scritta prescritta ad probationem tantum dall'art. 1967 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 535 del 19 gennaio 2000
«Il pagamento di un assegno bancario da parte della banca trattaria sull'erroneo presupposto dell'esistenza di sufficiente provvista non può considerarsi indebito e non è, quindi, suscettibile di ripetizione, perché la banca solvente, che riveste...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4562 del 26 aprile 1991
«La disposizione dell'art. 1278 c.c., il quale dà facoltà al debitore di un'obbligazione pecuniaria in valuta estera di effettuare il pagamento in moneta legale al corso del cambio al momento della scadenza, è applicabile anche a forme diverse di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11956 del 2 dicembre 1993
«In forza del coordinato disposto degli artt. 1302 e 1273 c.c., l'accollante, nella sua qualità di condebitore in solido dell'accollato, è legittimato ad opporre in compensazione all'accollatario i crediti dell'accollato medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23022 del 26 ottobre 2006
«In tema di opzione per l'acquisto di titoli azionari, anche nel caso in cui il patto di opzione relativo alla vendita sia associato ad un pactum de compensando tra il prezzo della vendita e il credito del titolare del diritto di opzione per altro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11267 del 15 novembre 1993
«Nell'ipotesi di pattuizione di caparra confirmatoria, la richiesta di restituzione della caparra non può trovare giustificazione nel fatto che la parte non inadempiente abbia richiesto ai sensi dell'art. 1385 comma terzo c.c. la risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1805 del 20 maggio 1976
«Ai sensi dell'art. 1503 secondo comma c.c., il venditore riscattante, al fine di non decadere dal diritto di riscatto, nel caso di rifiuto del compratore di ricevere le somme dovutegli, deve effettuare offerta reale delle somme medesime, e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7266 del 28 giugno 1995
«Nella disposizione di cui al secondo comma dell'art. 1526 c.c. per la quale, qualora sia convenuto che le rate pagate restino acquisite al venditore a titolo di indennità, questa può essere ridotta dal giudice il ricorso al termine «indennità»,...»