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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2660 del 5 febbraio 2013
«...il custode, per escludere la sua responsabilità, ha l'onere di provare il caso fortuito, ossia l'esistenza di un fattore estraneo che, per il suo carattere di imprevedibilità e di eccezionalità, sia idoneo ad interrompere il nesso causale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6101 del 12 marzo 2013
«...la rovinosa caduta di un motociclista) la quale imponga di qualificare come fortuito il fattore di pericolo, avendo esso esplicato la sua potenzialità offensiva prima che fosse ragionevolmente esigibile l'intervento riparatore dell'ente custode.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35922 del 19 settembre 2012
«...del caso concreto, se tale inosservanza sia stata determinante nella causazione dell'evento lesivo o se questo, avuto riguardo alla complessiva condizione del paziente, fosse, comunque, inevitabile e, pertanto, ascrivibile al caso fortuito.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14610 del 23 dicembre 1986
«L'ubriachezza accidentale rappresenta un'ipotesi eccezionale, rispetto all'ubriachezza volontaria o colposa, sicché la prova del caso fortuito o della forza maggiore deve essere certa come, in genere, per tutte le cause idonee ad escludere o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6065 del 28 giugno 1984
«L'ubriachezza accidentale, derivante cioè da caso fortuito o da forza maggiore, rappresenta un'ipotesi del tutto eccezionale, e la relativa prova deve essere sicuramente acquisita al processo, come in genere per tutte le cause idonee ad escludere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8918 del 11 ottobre 1985
«Non influisce sull'imputabilità, ad eccezione del caso fortuito della forza maggiore, lo stato di intossicazione temporanea da assunzione di stupefacenti, che altera la capacità di intendere e di volere soltanto correlativamente all'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10218 del 12 luglio 1989
«In tema di reati colposi connessi alla circolazione stradale, poichè il malore improvviso incide sull'imputabilità, non rientrando nella categoria giuridica del caso fortuito, deve essere accertato d'ufficio dal giudice e non provato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5012 del 23 aprile 1988
«Il codice penale vigente detta una disciplina dell'uso di sostanze stupefacenti distinguendo tre situazioni tra loro diverse: l'intossicazione «acuta» la quale provoca alterazioni transitorie delle facoltà intellettive e volitive dell'agente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 999 del 20 gennaio 2014
«Il principio secondo cui, ricorrendo la fattispecie della responsabilità da cosa in custodia, il comportamento colposo del danneggiato può - in base ad un ordine crescente di gravità - o atteggiarsi a concorso causale colposo (valutabile ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2075 del 22 gennaio 2004
«In tema di furto d'uso, la riconsegna (salve le ipotesi di caso fortuito o di forza maggiore) della cosa sottratta allo scopo di farne uso temporaneo e con intento di successiva restituzione immediata rimane, pur dopo la sentenza della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3104 del 3 marzo 1990
«Elemento costitutivo del delitto di furto d'uso, previsto dall'art. 626, comma primo, n. 1, c.p., è la restituzione immediata dopo l'uso (cui va equiparata la mancata restituzione dovuta a caso fortuito o a forza maggiore) della cosa al suo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18749 del 29 aprile 2013
«L'acquisizione del possesso di un cane che si sia "smarrito" può essere fatta rientrare fra le ipotesi di "caso fortuito" di cui all'art. 647 c.p., dovendo tale ultima disposizione essere coordinata con l'art. 925 c.c. che prevede l'acquisto della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6951 del 20 febbraio 2001
«Il reato di appropriazione di «cose» avute per errore o per caso fortuito (art. 647, comma 1, n. 3, c.p.) è configurabile anche con riguardo all'appropriazione di denaro conformemente a quanto previsto dall'art. 646 c.p., rispetto al quale la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9866 del 20 novembre 1996
«L'obbligo giuridico del proprietario di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di parti comuni di un edificio — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — è del tutto indipendente dalla causa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8898 del 11 ottobre 1985
«...ed alla vigilanza, è del tutto indipendente dalla causa che ha determinato il pericolo, sicché questa è irrilevante, anche se non sia attribuibile a colpa dell'obbligato o di altri e derivi da caso fortuito o forza maggiore, quale un terremoto.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4105 del 6 aprile 1993
«Ne consegue che la possibilità che il convenuto non abbia avuto conoscenza della citazione o non sia potuto comparire per caso fortuito o forza maggiore (così come invece disposto con norma di carattere eccezionale dall'art. 663, primo comma,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 25 maggio 1996
«...proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p. non potuta produrre nel giudizio di merito senza colpa, perché posteriore alla decisione ovvero per cause di forza maggiore o caso fortuito o per una nullità assoluta tale da impedirne la produzione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15959 del 19 dicembre 2000
«...non configura né una causa di forza maggiore (da intendere come forza esterna ostativa in assoluto), né un caso fortuito (da intendere come fattore meramente oggettivo, avulso dalla volontà umana, non voluto, né prevedibile o comunque evitabile).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1251 del 17 maggio 1966
«...c.p.c.), l'altra, la tardiva, da proporre anche scaduto il termine fissato nel decreto se l'intimato prova di non averne avuto tempestiva conoscenza per irregolarità della notificazione o per caso fortuito o per forza maggiore (art. 650 c.p.c.).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25737 del 24 ottobre 2008
«Ai fini dell'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo, ai sensi dell'art. 650 c.p.c., la forza maggiore ed il caso fortuito si identificano, rispettivamente, in una forza esterna ostativa in modo assoluto ed in un fatto di carattere oggettivo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5220 del 26 maggio 1998
«Consente l'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo (art. 650 c.p.c.) per caso fortuito — ipotesi alternativa all'irregolarità della notifica — un impedimento oggettivo della tempestiva conoscenza del provvedimento monitorio, causa non voluta (nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7830 del 3 agosto 1990
«L'art. 650 primo comma c.p.c., nel testo fissato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 1976, il quale, ammette l'opposizione tardiva avverso il decreto ingiuntivo, quando l'intimato, pur avendo avuto conoscenza del decreto stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4949 del 20 agosto 1981
«Ai fini dell'opposizione tardiva al decreto ingiuntivo, ai sensi dell'art. 650 c.p.c., la forza maggiore ed il caso fortuito si identificano, rispettivamente, in una forza esterna ostativa in assoluto ed in un fatto di carattere meramente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2720 del 29 maggio 1978
«Alla stregua della sentenza n. 120 del 1976 della Corte costituzionale — che ha dichiarato incostituzionale l'art. 650 c.p.c. nella parte in cui non consente l'opposizione tardiva dell'intimato che, pur avendo avuto conoscenza del decreto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2660 del 23 giugno 1977
«La sentenza n. 120 del 1976 della Corte costituzionale — secondo cui è incostituzionale l'art. 650 c.p.c. nella parte in cui non consente l'opposizione tardiva dell'intimato che, pur avendo avuto conoscenza del decreto ingiuntivo, non abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9375 del 6 settembre 1995
«...esclusivamente, nel primo caso, l'opposizione tardiva di cui all'art. 668 dello stesso codice, allorché l'intimato provi di non aver avuto piena conoscenza dell'intimazione per irregolarità della notifica, per caso fortuito o forza maggiore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8582 del 14 giugno 2002
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 668, comma primo, c.p.c., in riferimento agli artt. 3 e 24 Cost., nella parte in cui non ammette una incondizionata proponibilità della opposizione tardiva alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3357 del 18 aprile 1997
«...dell'intimato per ferie, senza la predisposizione di cautele per essere informato di eventuali notifiche che lo riguardino, non può considerarsi derivante da caso fortuito ai fini della ammissibilità della tardiva opposizione alla convalida.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4788 del 13 novembre 1989
«L'opposizione dopo la convalida è ammessa, ai sensi dell'art. 668 c.p.c. (interpretato alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 89 del 1972) soltanto nel caso in cui l'intimato non abbia avuto tempestiva conoscenza della citazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4794 del 13 luglio 1983
«Ai fini dell'opposizione tardiva a convalida di sfratto, prevista dall'art. 668 c.p.c., il caso fortuito va individuato in quelle circostanze obiettive escludenti l'imputabilità all'intimato, a titolo di colpa o dolo, della mancata comparizione....»