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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5772 del 16 febbraio 2005
«Mentre nel delitto di occultamento di cadavere il celamento dello stesso deve essere temporaneo, ossia operato deliberatamente in modo che il cadavere sia in seguito necessariamente ritrovato e non occorrono particolari accorgimenti nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43524 del 8 novembre 2004
«Ai fini della configurazione del delitto di rissa è necessario che un gruppo di persone in numero superiore a tre venga alle mani con il proposito di ledersi reciprocamente; allorché invece un gruppo di persone assalga deliberatamente altre, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7459 del 14 aprile 2015
«Nell'ambito di un condominio, la trasformazione, in tutto o in parte, di un bene comune in bene esclusivo di una sola parte dei condomini, mediante esclusione di alcuni di essi dalla percezione dei frutti, può essere validamente deliberata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8561 del 26 febbraio 2015
«In tema di elemento soggettivo, sussiste il dolo eventuale e non la colpa cosciente, quando l'agente si sia rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento e si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di cagionarlo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5037 del 29 maggio 1997
«Di conseguenza, pur se non è necessario che si identifichi con la spontaneità, la desistenza deve essere deliberata in una situazione di libertà interiore indipendente da fattori esterni che influiscano sulla volontà dell'agente menomandone la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3441 del 18 gennaio 1988
«Pertanto ove le ipotesi criminose vengano commesse utilizzando lo schema delle aperture di credito o affidamenti bancari, il luogo del commesso delitto è quello in cui le somme sono state effettivamente erogate e utilizzate dal terzo e non quello,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 544 del 19 gennaio 1998
«Il delitto di concussione è configurabile anche quando sia il privato ad offrire al pubblico ufficiale denaro od altra utilità, quando il comportamento del privato, volto a recare vantaggio all'agente, rappresenti non già l'atto iniziale, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 756 del 26 gennaio 1996
«Ne consegue che, a carico del comandante e del motorista di un peschereccio, correttamente è stata ritenuta l'idoneità di una repentina e deliberata manovra di navigazione, velocità sostenuta e in rotta di collisione con un elicottero dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49782 del 10 dicembre 2013
«In tema di diffamazione a mezzo stampa addebitata ad un membro del Parlamento, una volta che sia stata deliberata dalla Camera di appartenenza l'insindacabilità delle opinioni espresse dal parlamentare, il giudice ordinario non può che prenderne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3121 del 2 aprile 1997
«La stessa individuazione del contesto comunicativo che contribuisce a definire il significato di un'affermazione, invero, comporta una selezione dei fatti e delle situazioni rilevanti, che è propria del giudizio di merito, e quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7072 del 24 marzo 2010
«È nulla la sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei termini dal medesimo fissati ai sensi dell'articolo 190 c.p.c. per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, risultando in tal modo impedito ai difensori...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13038 del 27 marzo 2015
«La sospensione dei termini di custodia cautelare per la particolare complessità del dibattimento può essere legittimamente disposta solo se non sono scaduti i termini di fase e, una volta deliberata, è immediatamente operativa, non potendone...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18844 del 26 settembre 2016
«In tema di società di persone, il ricorso all'autorità giudiziaria per ottenere una pronuncia di esclusione del socio è ammissibile, ex art. 2287, comma 3, c.c., esclusivamente ove la società sia composta soltanto da due soci, trovando altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 7805 del 27 marzo 2017
«La responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, di cui all'art. 2051 c.c., opera anche per la P.A. in relazione ai beni demaniali, con riguardo, tuttavia, alla causa concreta del danno, rimanendo l'amministrazione liberata dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8512 del 31 marzo 2017
«In tema di appello, la diserzione bilaterale delle parti ad un'udienza cui segua la comparizione delle stesse a quella successiva, anche al solo fine di rendere dichiarazione di adesione all'astensione collettiva deliberata dagli organismi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13191 del 25 maggio 2018
«In tema di appalti pubblici, qualora alla deliberazione di aggiudicazione non sia seguita la stipula della convenzione tra le parti, la controversia introdotta dall'aggiudicatario per ottenere l'accertamento del preteso inadempimento della P.A. ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12098 del 22 novembre 2005
«Poiché il testamento olografo può essere revocato dal testatore anche mediante distruzione o lacerazione (art. 684 c.c.), il suo mancato reperimento giustifica la presunzione che il de cuius lo abbia revocato, distruggendolo deliberatamente, con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 32364 del 13 dicembre 2018
«Le azioni possessorie nei confronti della pubblica amministrazione (e di chi agisca per conto di essa) sono esperibili davanti al giudice ordinario solo quando il comportamento della medesima non si ricolleghi ad un formale provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 55412 del 12 dicembre 2018
«Ai fini della configurabilità del reato di infedeltà patrimoniale ex art. 2634 cod. civ., è necessario un antagonismo di interessi effettivo, attuale e oggettivamente valutabile tra l'amministratore agente e la società, a causa del quale il primo,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41372 del 25 settembre 2018
«In tema di immutabilità del giudice, non è ravvisabile la nullità prevista dall'art. 525, comma 2, cod. proc. pen. per il caso di non corrispondenza fra i giudici che adottano la deliberazione e quelli che hanno partecipato al dibattimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4922 del 14 novembre 1977
«...condomini. Essa, pertanto, non può essere validamente deliberata dall'assemblea del condominio, con le maggioranze previste per le innovazioni utili (artt. 1120 primo comma e 1136 quinto comma c.c.), ma postula l'unanimità di tutti i condomini.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1037 del 19 febbraio 1981
«Quando la composizione del collegio giudicante è indicata in modo identico sia nel verbale di udienza, sia nell'intestazione del provvedimento denunciato, deve ritenersi, fino a prova contraria, per la presunzione di legittimità che assiste gli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3687 del 27 maggio 1983
«La mancanza di coincidenza temporale fra l'assegnazione della causa a sentenza e la lettura del dispositivo comporta la violazione del principio di concentrazione, che, nel nuovo rito del lavoro, garantisce l'immodificabilità della pronuncia,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3768 del 2 giugno 1983
«Il dolo di una delle parti in danno dell'altra in tanto può costituire motivo di revocazione della sentenza in quanto consista in un'attività deliberatamente fraudolenta, concretantesi in artifici o raggiri tali da paralizzare o sviare la difesa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4378 del 25 giugno 1983
«Quando la composizione del collegio giudicante — che nel rito del lavoro non deve risultare dal dispositivo letto in udienza (art. 429 c.p.c.), il quale assume autonoma rilevanza documentale limitatamente al contenuto volitivo della decisione, non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10575 del 5 novembre 1990
«La particolare struttura dell'attuale processo del lavoro, che assegna speciale ed autonoma rilevanza, anche ai fini esecutivi, alla lettura in udienza del dispositivo della sentenza, comporta che, in una controversia soggetta al rito anzidetto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3371 del 22 marzo 1993
«La decisione deliberata in camera di consiglio da un collegio diverso da quello che ha assistito alla discussione, in violazione dell'art. 278, primo comma, c.p.c., è causa di nullità insanabile della sentenza, rilevabile d'ufficio in ogni stato e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1115 del 1 febbraio 1995
«Pertanto, nella parte in cui attribuisce al parere del Consiglio dell'Ordine efficacia vincolante anche nei confronti del giudice chiamato a risolvere una controversia avente ad oggetto la riducibilità al di sotto dei minimi tabellari del compenso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12098 del 22 novembre 1995
«Poiché il testamento olografo può essere revocato dal testatore anche mediante distruzione o lacerazione (art. 684 c.c.), il suo mancato reperimento giustifica la presunzione che il de cuius lo abbia revocato, distruggendolo deliberatamente, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5068 del 10 maggio 1995
«Ad integrare il dolo revocatorio di cui all'art. 395 n. 1 c.p.c. non è sufficiente la sussistenza di un'attività deliberatamente fraudolenta della parte, ma è necessario anche che essa abbia determinato il convincimento del giudice e la...»