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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2448 del 28 febbraio 2000
«Attesa la distinzione che deve operarsi fra l'istituto del giudicato e quello della preclusione processuale legata al principio di devoluzione (di cui è principale espressione l'art. 597, comma 1, c.p.p.), nel mentre deve riconoscersi il fenomeno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2697 del 3 marzo 2000
«Integra il reato di cui all'art. 633 c.p. l'occupazione abusiva di alloggio popolare da parte di chi sia già assegnatario dell'alloggio stesso. A norma dell'art. 11 del D.P.R. n. 1035 del 1972, infatti, il rapporto che si instaura tra l'Istituto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 313 del 14 gennaio 2000
«In tema di incompatibilità del giudice, poiché le cause di incompatibilità devono essere eccepite con dichiarazione di ricusazione, ove il giudice di primo grado, in mancanza di tale dichiarazione, abbia dichiarato manifestamente infondata una...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 369 del 5 giugno 2000
«Le attenuanti generiche previste dall'art. 62 bis c.p. sono state introdotte con la funzione di mitigare la rigidità dell'originario sistema di calcolo della pena nell'ipotesi di concorso di circostanze di specie diversa, e tale funzione, ridotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4146 del 6 ottobre 2000
«Quando con l'impugnazione si faccia questione unicamente della mancata applicazione di sanzioni amministrative accessorie al reato, gli aspetti penali della regiudicanda sono intangibili in quanto coperti dal giudicato ed è pertanto irrilevante...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4956 del 21 aprile 2000
«Allorché il giudice determina la pena sopra il minimo, il diniego della prevalenza delle attenuanti generiche diviene solo elemento di calcolo e non costituisce mezzo di determinazione della pena e non può, quindi, dar luogo né a violazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6972 del 8 febbraio 2000
«In sede di ricorso ex art. 311, secondo comma, c.p.p., la motivazione del provvedimento che dispone una misura coercitiva, è censurabile solo quando sia priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità al punto da risultare meramente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10936 del 20 marzo 2001
«In tema di reati contro la libertà sessuale l'ipotesi prevista dall'ultimo comma dell'art. 609 quater c.p., che punisce gli atti sessuali compiuti con persona minore degli anni dieci, non costituisce un'autonoma fattispecie criminosa, bensì una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17104 del 24 febbraio 2001
«In tema di stupefacenti, poiché la destinazione ad uso di terzi costituisce elemento essenziale del reato, la persona trovata in possesso di sostanza stupefacente va considerata, almeno fino a che nei suoi confronti non siano emersi concreti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21577 del 28 maggio 2001
«È configurabile il tentativo di violenza sessuale di cui all'art. 609 bis c.p. quando, pur in mancanza di atti di contatto fisico tra imputato e persona offesa, la condotta tenuta denoti il requisito soggettivo dell'intenzione di raggiungere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21580 del 28 maggio 2001
«In tema di impossessamento di beni archeologici o artistici, il reato previsto dall'art. 67 della legge 1 giugno 1939, n. 1089 è fattispecie autonoma e distinta dal reato di furto, richiamato solo per la determinazione della pena; pertanto, non si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 273 del 15 gennaio 2001
«Non integra una violazione di legge rilevante ai fini della configurabilità del reato di abuso d'ufficio l'emanazione del provvedimento sindacale con il quale sia stata pronunciata la decadenza dell'avente titolo di preferenza alla gestione di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33933 del 20 settembre 2001
«In caso di subordinazione del beneficio della sospensione condizionale della pena alla eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, la omissione della indicazione del termine entro il quale gli obblighi, ai quali il beneficio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42785 del 28 novembre 2001
«In tema di decorrenza di termini, qualora il termine per il deposito della sentenza sia stato autodeterminato dal giudice nei limiti consentiti dall'art. 544, comma 3, c.p.p., il termine per la proposizione dell'impugnazione decorre dalla scadenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8594 del 1 marzo 2001
«In tema di impedimento dell'imputato a comparire, la disposizione prevista dal previgente art. 486, comma 3, c.p.p. (riprodotta nel vigente art. 420, comma 3 dello stesso codice) in virtù della quale il giudice deve sospendere o rinviare il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10796 del 14 marzo 2002
«L'alloggio realizzato dall'Istituto autonomo delle case popolari (Iacp), conserva la sua destinazione pubblicistica anche quando ne sia avvenuta la consegna all'assegnatario, cui non abbia ancora fatto seguito il definitivo trasferimento della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32001 del 26 settembre 2002
«Integra il reato di violenza privata la condotta del conducente di autoveicolo il quale compia deliberatamente manovre insidiose al fine di interferire con la condotta di guida di altro utente della strada, realizzando così una privazione della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35930 del 25 ottobre 2002
«In tema di concessione delle attenuanti generiche, il giudice può valutare la gravità del fatto e la personalità dell'imputato, già presi in considerazione ai fini della determinazione della pena ai sensi dell'art. 133 c.p., in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3608 del 30 gennaio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione dell'errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, perché, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6493 del 18 febbraio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione di un errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 972 del 31 maggio 2002
«La previsione di cui all'art. 625 n. 7 c.p. si fonda sul maggiore rispetto che va attribuito a determinate cose in ragione delle condizioni in cui le stesse si trovano o della loro destinazione cosicché l'operatività dell'aggravante dipende solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11869 del 13 marzo 2003
«Non è configurabile il delitto di falsa testimonianza in capo alla persona chiamata a testimoniare che non sia stata avvertita della facoltà di astenersi e abbia comunque deposto dinanzi all'autorità giudiziaria, senza che possa, a tal fine,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13710 del 26 marzo 2003
«Il giudice che decide sulla richiesta di applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p., una volta escluso, sulla base degli atti, che debba essere pronunciato proscioglimento a norma dell'art. 129 c.p.p., non può successivamente dichiarare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20688 del 9 maggio 2003
«In tema di abuso di ufficio nella formulazione introdotta dalla legge 14 luglio 1997, n. 234, l'elemento soggettivo del reato consiste nella consapevolezza dell'ingiustizia del vantaggio patrimoniale e nella volontà di agire per procurarlo, e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23251 del 27 maggio 2003
«L'estensione dell'impugnazione, ai sensi dell'art. 587 c.p.p., non preclude il formarsi ab initio del giudicato, con la conseguenza che l'operatività, in via di estensione, di una causa estintiva del reato derivante, come la prescrizione, dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25098 del 10 giugno 2003
«Non integra il reato di cui all'art. 650 c.p. ma l'illecito amministrativo previsto dall'art. 15 del T.U. leggi di pubblica sicurezza l'inottemperanza all'invito a presentarsi all'autorità di pubblica sicurezza quando detto invito non contenga la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25683 del 12 giugno 2003
«L'interesse ad impugnare richiesto dal quarto comma dell'art. 568 c.p.p. sussiste, nel caso di pronuncia asseritamente abnorme, quando la stessa produca effetti pregiudizievoli per l'interessato, in via primaria e diretta, e sussista dunque un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32277 del 31 luglio 2003
«Nell'ipotesi di continuazione tra più reati ritenuta in sede di esecuzione, il giudice è vincolato dal giudicato solo per quanto concerne l'individuazione del reato più grave, dovendo egli procedere alla determinazione della pena attraverso un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34409 del 14 agosto 2003
«La circostanza aggravante di cui all'art. 625 n. 7 c.p. — che concerne il furto commesso su cose esposte per necessità, per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede — non è integrata con riguardo alla sottrazione di un telefono cellulare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35554 del 16 settembre 2003
«Non è punibile, per il principio nemo tenetur se detegere di cui all'art. 384, cpv. c.p., la persona che sia stata costretta a rendere falsa testimonianza nel procedimento promosso su sua querela, così sostenendo l'accusa al fine di evitare...»