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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11360 del 10 novembre 1994
«In materia di reati concernenti sostanze stupefacenti, quanto alla possibilità di concorso fra le ipotesi di acquisto e di tentativo di importazione, l'art. 73, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 elenca una serie di condotte tipiche, con la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1180 del 26 aprile 1994
«In tema di conversione di pene pecuniarie, il titolo che dispone la misura in cui la pena è convertita e le modalità concrete di esecuzione della stessa sono concettualmente diversi, sicché il collegamento solo «funzionale» operato tra le relative...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1201 del 28 novembre 1994
«Il regime della ridotta utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato alla polizia giudiziaria senza l'assistenza del difensore — fissato dall'art. 350, settimo comma, c.p.p. — risponde alla specifica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1266 del 6 maggio 1994
«In tema di riesame dei provvedimenti applicativi dell'indulto, il ridimensionamento del detto beneficio, in sede esecutiva, è ammesso quando l'errore sia derivato da difetto di informazione e di conoscenza e non anche allorché esso sia dipeso da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1449 del 8 febbraio 1994
«Ai fini della sussistenza del delitto di corruzione, è sufficiente una generica competenza dell'agente, derivante dalla sua appartenenza all'ufficio pubblico, quando questa gli consenta in concreto una qualsiasi ingerenza (o incidenza) illecita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2704 del 13 settembre 1994
«Il provvedimento con il quale il giudice, ritenuta l'inammissibilità dell'opposizione proposta dalla persona offesa avverso la richiesta di archiviazione, accolga, ai sensi dell'art. 410, comma 2, c.p.p., detta ultima richiesta, è legittimamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2775 del 5 marzo 1994
«In tema di impugnazioni, il divieto della reformatio in peius sancito dall'art. 515, terzo comma, c.p.p. 1930 e dall'art. 597, terzo comma, c.p.p., pur essendo specificamente previsto in materia di appello, costituisce un principio generale, come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2918 del 22 agosto 1994
«Qualora sia stata proposta opposizione avverso la richiesta di archiviazione, il decreto che dispone quest'ultima, emesso senza l'osservanza del contraddittorio e senza che sia stata adottata neppure in forma implicita la pronuncia di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3261 del 18 marzo 1994
«Ricorrono gli estremi della contravvenzione di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) ogni qualvolta si verifichi un concreto pericolo di disturbo, che superi i limiti di normale tollerabilità, la cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3658 del 1 settembre 1994
«L'errore materiale, perché sia suscettibile di correzione ai sensi dell'art. 130 c.p.p., non dev'essere partecipe del processo volitivo del giudice, ma deve semplicemente consistere in una mancanza di corrispondenza tra il contenuto effettivo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3807 del 31 marzo 1994
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della riparazione del danno, di cui all'art. 62 n. 6 c.p., non è sufficiente, nel caso di offerta non accettata, che il colpevole metta a disposizione della persona offesa i suoi beni,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 395 del 11 marzo 1994
«La vicinanza e la lontananza temporale tra le violazioni che formano oggetto di esame, per stabilire se siano espressione di un medesimo disegno criminoso, non possono valutarsi sullo stesso piano. È evidente, infatti, che se un breve lasso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4556 del 7 gennaio 1994
«La perquisizione, che è mezzo di ricerca della prova, presuppone l'esistenza di un fondato motivo che consenta di ritenere che il corpo del reato o cose pertinenti al reato si trovino sulla persona di un determinato soggetto o in un determinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4891 del 8 marzo 1994
«Le cause estintive del reato, per amnistia impropria, o della pena, non incidono sulla persistenza dell'interesse del condannato a chiedere e ad ottenere l'applicazione, in sede di esecuzione, della disciplina del concorso formale o del reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5637 del 22 febbraio 1994
«Con l'espressione «in relazione alla pena» adoperata nell'art. 665 c.p.p. deve ritenersi tutto ciò che ha attinenza non solamente con la misura della pena, ma anche con la sua applicazione ed esecuzione (come è, ad esempio, per le statuizioni in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7749 del 11 luglio 1994
«In tema di contravvenzioni per inosservanza all'ordine dato dall'autorità per motivi di giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico, o igiene, per la sussistenza del reato è necessario che il soggetto sia effettivamente venuto a conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 897 del 26 gennaio 1994
«Presupposto indefettibile per la concessione dell'attenuante del risarcimento del danno (art. 62 n. 6 c.p.) è che tale risarcimento avvenga «prima del giudizio», cioè in una fase antecedente alle formalità di apertura del dibattimento di primo grado.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1076 del 1 febbraio 1995
«Poiché le armi giocattolo non espellono proiettili di alcuna specie, provocando soltanto il rumore conseguente all'esplosione delle cartucce a salve e una trascurabile emissione di gas e di fumo dovuti alla combustione della polvere pirica, l'uso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11240 del 16 novembre 1995
«Nell'ipotesi di concorso formale tra il reato di corruzione e quello di finanziamento illecito dei partiti non è ipotizzabile una causa di esclusione della punibilità sotto il profilo dell'inesigibilità della condotta richiesta dalla norma di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11653 del 30 novembre 1995
«In sede di giudizio di rinvio la determinazione della pena, sia per il reato ritenuto più grave (e diverso da quello ritenuto tale nella sentenza annullata), sia per la continuazione, non è vincolata dalle valutazioni del giudice della pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11718 del 30 novembre 1995
«Venuto meno in appello alcuno dei reati unificati dal vincolo della continuazione in primo grado, ove detta continuazione ancora permanga, il giudice di appello deve procedere ad una nuova determinazione della pena; ma in tal caso, pur rispettando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1426 del 1 giugno 1995
«Gli effetti delle sentenze irrevocabili e dei decreti esecutivi, concernenti fatti rientranti nella previsione della L. 28 dicembre 1993, n. 561 — che ha trasformato in illeciti amministrativi alcuni reati minori, tra cui quello, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2398 del 11 marzo 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 650 c.p., per quel che concerne l'elemento psicologico, è sufficiente — come per tutte le contravvenzioni — la mera colpa; peraltro l'uso dell'avverbio «indebitamente» nel contesto normativo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 22 marzo 1995
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria previsto dall'art. 319 c.p. sono da considerare atti contrari ai doveri di ufficio sia quelli illeciti o illegittimi che siano cioè vietati da norme imperative o che si pongano in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3354 del 28 marzo 1995
«Sussiste ipotesi di concorso formale, ex art. 81, comma 1, c.p., fra il reato di resistenza a P.U., di cui all'art. 337 c.p. ed il reato di tentato omicidio, stante la diversità dei beni giuridici tutelati da tali norme, e le differenze...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4709 del 7 gennaio 1995
«Il giudice dell'esecuzione che riconosca l'esistenza del vincolo della continuazione tra una pluralità di condanne, può estendere la sospensione condizionale della pena al complesso delle sanzioni inflitte con le diverse sentenze di condanna,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5912 del 27 dicembre 1995
«L'eventuale inutilizzabilità dell'interrogatorio per inosservanza delle formalità di cui all'art. 141 bis c.p.p. (inserito dall'art. 2, L. 8 agosto 1995, n. 332), non implica il divieto di valutare come gravi indizi di colpevolezza, ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5978 del 23 maggio 1995
«Nei casi previsti dall'art. 597, comma quarto, c.p.p. (accoglimento dell'appello dell'imputato relativo a circostanze o a reati concorrenti), il giudice, oltre che essere vincolato dal generale divieto della reformatio in peius posto dal terzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6061 del 21 febbraio 1995
«Non è ammissibile l'impugnazione proposta avverso il solo dispositivo, letto in udienza (lettura, peraltro, non prevista dalla legge), di ordinanza adottata all'esito di procedura camerale, ai sensi dell'art. 127 c.p.p. (nella specie trattavasi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 798 del 24 gennaio 1995
«Nell'offesa arrecata con un unico atto ad un corpo amministrativo o politico e ai singoli membri del medesimo ricorre l'ipotesi del concorso formale, per cui in tal caso il soggetto agente deve rispondere sia del reato previsto dall'art. 341 sia...»