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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2869 del 2 marzo 1999
«In tema di titolarità del diritto di querela, e dunque di individuazione della persona offesa, cui tale diritto compete, deve intendersi tale il soggetto passivo del reato, ossia colui che subisce la lesione dell'interesse penalmente protetto....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 3 marzo 1999
«Chi si sia impossessato, mediante furto, di una carta di credito o analogo documento, non può rispondere, per il solo fatto dell'acquisito possesso, anche del reato di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv. con modif. in legge 5...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2960 del 15 ottobre 1999
«L'unicità del disegno criminoso costituente l'indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione richiede che le condotte integrative essenziali delle diverse violazioni siano state deliberate, almeno nelle loro componenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3298 del 12 marzo 1999
«In tema di estorsione, ai fini della configurabilità del reato sono indifferenti la forma o il modo della minaccia, potendo questa essere manifesta o implicita, palese o larvata, diretta o indiretta, reale o figurata, orale o scritta, determinata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3415 del 17 giugno 1999
«Le modifiche introdotte dalla legge n. 165 del 1998 (c.d. legge Simeone) hanno mantenuto inalterata la disciplina delle misure alternative per i tossicodipendenti prevista dal D.P.R. n. 309 del 1990. Pertanto, quando il condannato proponga istanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3499 del 25 novembre 1999
«Il delitto di abuso di ufficio, presenta un'alternativa di eventi (conseguimento di ingiusto vantaggio patrimoniale-realizzazione di danno ingiusto per altri) tale che soltanto il secondo consente di qualificare il reato come plurioffensivo, nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3632 del 4 febbraio 1999
«Le dichiarazioni indizianti rese da persona non imputata ovvero non indagata sono inutilizzabili soltanto nei suoi confronti, ma non nei confronti di terzi, rientrando nella sfera delle nullità riguardanti esclusivamente le persone nell'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3684 del 19 marzo 1999
«Ai fini della sussistenza del reato di abuso d'ufficio (art. 323 c.p.) come novellato dalla legge 16 luglio 1997, n. 234 risulta rilevante qualsiasi violazione di quelle norme di relazione che, prevedendo poteri coercitivi del pubblico ufficiale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3704 del 12 febbraio 1999
«Il primario di un ospedale è tenuto, quale pubblico dipendente, a prestare la sua opera in conformità delle leggi ed in modo da assicurare sempre l'interesse della pubblica amministrazione, in particolare ispirandosi nei rapporti con i colleghi,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3796 del 3 novembre 1999
«La configurabilità della rapina impropria, alla stregua del testuale tenore della norma incriminatrice (art. 628, comma secondo, c.p.) presuppone inderogabilmente l'avvenuta sottrazione della cosa. Mancando, quindi, tale presupposto — come si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4117 del 29 settembre 1999
«In tema di patteggiamento, la motivazione della sentenza in relazione alla mancanza dei presupposti per l'applicazione dell'art. 129 c.p.p. può anche essere meramente enunciativa. Invero, poiché la richiesta di applicazione della pena deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 467 del 30 marzo 1999
«Il reato di peculato e quello di furto sono strutturalmente diversi quanto ad elementi costitutivi. Infatti nel furto l'impossessamento della cosa altrui avviene invito domino, vale a dire, attraverso la sottrazione della res a chi la detiene; nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 474 del 4 giugno 1999
«Le dichiarazioni della persona che sin dall'inizio avrebbe dovuto essere sentita come indagata o imputata sono inutilizzabili, ex art. 63, comma 2 c.p.p., anche nei confronti dei terzi, sempre che provengano da soggetto a carico del quale già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5488 del 29 aprile 1999
«Non è idonea a determinare la violazione di legge rilevante ai fini della integrazione del reato di cui all'art. 323 c.p. la violazione di norme di legge aventi carattere procedurale. (Fattispecie in cui è stata esclusa la configurabilità del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5526 del 16 dicembre 1999
«L'acquisto di prodotti con segni falsi non è previsto dalla legge come reato, perché i prodotti, quali cose mobili, non hanno alcuna correlazione con il patrimonio del titolare dei segni, che non è perciò offeso dall'utilità di qualsiasi genere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5592 del 11 novembre 1999
«In assenza di prova certa circa l'effettiva nocività (in senso omnicomprensivo rispetto alla previsione di legge), di campi elettromagnetici superiori a valori limite fissati dalla normativa regionale, deve escludersi la configurabilità del reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5597 del 5 maggio 1999
«Integra il reato di abuso di ufficio la condotta di un assessore all'urbanistica di un Comune che rilascia a un privato, già beneficiario di una autorizzazione in precario per un manufatto sito in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, infisso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5755 del 7 maggio 1999
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 650 c.p. è necessario che: a) l'inosservanza riguardi un ordine specifico impartito ad un soggetto determinato, in occasione di eventi o circostanze tali da far ritenere necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6024 del 13 maggio 1999
«In tema di abuso d'ufficio, finalizzato ad arrecare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, il soggetto destinatario della situazione di ingiusto profitto, conseguente alla violazione di norme di legge o di regolamento commessa dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6274 del 18 maggio 1999
«In tema di abuso di ufficio, secondo la configurazione del reato di cui all'art. 323 c.p. prevista dalla L. 16 luglio 1997, n. 234, la finalità di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale a più persone operanti nel settore produttivo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6650 del 27 maggio 1999
«Poiché, ai sensi dell'art. 120 c.p., il diritto di querela spetta alla persona offesa dal reato e cioè a colui che patisce la lesione dell'interesse protetto dalla norma, deve escludersi la legittimazione a proporre l'istanza di punizione in capo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7018 del 3 giugno 1999
«Nel giudizio di legittimità non può essere dichiarata la prescrizione di un reato laddove in punto di responsabilità, ritenuta ed accertata, si sia determinato il giudicato prima del maturarsi del termine di prescrizione, sussistendo il limite del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 737 del 1 giugno 1999
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 270 bis c.p. (ferma restando l'eventuale sussumibilità del fatto sotto altre ipotesi di reato, con particolare riguardo a quella di cui all'art. 416 c.p.), qualora le finalità di eversione e terrorismo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7582 del 11 giugno 1999
«In tema di sospensione condizionale della pena, appare congruamente motivato il provvedimento che neghi la concessione di tale beneficio, evidenziando i precedenti penali relativi a reati della stessa specie e della stessa indole, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 84 del 18 febbraio 1999
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, pur dovendosi ammettere che un'adeguata comprensione dei fenomeni associativi di stampo mafioso non può prescindere dai risultati di serie ed accreditate indagini di ordine socio-criminale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8784 del 8 luglio 1999
«Il soggetto attivo del reato di cui all'articolo 650 c.p. è il destinatario del provvedimento legalmente dato dall'autorità che potendo ottemperarvi non vi abbia adempiuto. Nel caso in cui l'ordine venga dato ad una società, il responsabile del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9387 del 22 luglio 1999
«Atteso il permanente carattere sussidiario del reato di abuso di ufficio previsto dall'art. 323 c.p. anche dopo la riforma effettuata con L. 16 luglio 1997, n. 234, deve escludersi il concorso formale di tale reato con quello, più grave, di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9574 del 27 luglio 1999
«Il Ministro della giustizia non è legittimato ad agire in giudizio per chiedere ed ottenere il risarcimento dei danni, cagionati dal reato di corruzione commesso da un magistrato, in quanto organo estraneo all'esercizio della funzione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1018 del 31 gennaio 2000
«In tema di prescrizione, pur in presenza di più atti interruttivi, perché possa ritenersi non verificata la estinzione del reato, è necessario, non solo che non sia superato il termine massimo previsto dall'ultima parte del terzo comma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1044 del 30 marzo 2000
«In tema di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.), poiché il concetto di «invasione» va ricondotto ad una qualunque introduzione dall'esterno con modalità violente — sicché non può essere in alcun modo omologato a quello, rilevante nel...»