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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6228 del 13 marzo 2009
«In tema di pubblico impiego privatizzato, il principio generale di settore, secondo il quale le ferie si fruiscono nell'anno o, al più tardi, per esigenze di servizio, entro il primo semestre dell'anno successivo e, in caso di forza maggiore,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13258 del 5 ottobre 2000
«Spetta al datore di lavoro, nei limiti indicati dalla Costituzione, dalle leggi ordinarie e dalla contrattazione collettiva, definire l'anno di riferimento e le modalità di fruizione, nell'arco temporale dello stesso anno, delle ferie annuali che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13391 del 7 ottobre 2000
«Alla contrattazione collettiva (e, nel suo ambito, a quella individuale) compete di determinare i precisi criteri di computo della retribuzione spettante al lavoratore durante il periodo feriale, poiché né l'art. 36, terzo comma, Cost., né l'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2569 del 21 febbraio 2001
«Il diritto alla fruizione effettiva del periodo feriale — non goduto nell'anno di riferimento per fatto imputabile al datore di lavoro — trova il suo fondamento nell'art. 2058 c.c. (dettato per la responsabilità aquiliana ma che in materia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2981 del 7 febbraio 2011
«Poiché il superamento del periodo di comporto non implica la risoluzione automatica del rapporto, occorrendo che il datore di lavoro eserciti il suo diritto di recesso nelle forme di legge, la sussistenza delle condizioni legittimanti il potere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11092 del 26 maggio 2005
«Il licenziamento per superamento del periodo di comporto è assimilabile non già ad un licenziamento disciplinare, sebbene ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, causale di licenziamento a cui si fa riferimento anche per le ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7037 del 28 marzo 2011
«Mentre nel licenziamento disciplinare vi è l'esigenza della immediatezza del recesso, volta a garantire la pienezza del diritto di difesa all'incolpato, nel licenziamento per superamento del periodo di comporto per malattia l'interesse del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 716 del 24 gennaio 1997
«Con riferimento al licenziamento che trovi giustificazione nelle assenze per malattia del lavoratore, la disciplina speciale posta dall'art. 2110 c.c. trova applicazione in luogo di quella sui licenziamenti individuali dettata dalla legge n. 604...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28460 del 28 novembre 2008
«Nei casi in cui la contrattazione collettiva di categoria prevede nella lettera di alcune sue clausole un unico termine di comporto con riferimento sia alle assenze che all'infortunio, il giudice di merito deve accertare - all'esito di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14642 del 23 giugno 2006
«Ai sensi dell'art. 2112 c.c. (nel testo modificato dall'art. 47 della legge n. 428 del 1990) per la configurabilità del trasferimento di azienda, che può aver luogo anche in riferimento agli studi professionali tutte le volte in cui al profilo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19740 del 17 luglio 2008
«Mentre nell'ipotesi della cessione di ramo di azienda si realizza la successione legale nel rapporto di lavoro del cessionario senza bisogno di consenso dei contraenti ceduti, nel caso della mera esternalizzazione di servizi ricorre la fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2734 del 12 febbraio 2004
«Con riferimento alla disciplina dettata in tema di rinunce e transazioni, di cui all'art. 2113 c.c.,(disponente l'invalidità di tali atti quando hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3345 del 21 marzo 2000
«La mera accettazione del trattamento di fine rapporto ancorché non accompagnata da alcuna riserva non può essere interpretata, per assoluto difetto di concludenza, come tacita dichiarazione di rinuncia ai diritti derivanti dall'illegittimità del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3675 del 24 febbraio 2004
«L'importo della retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi previdenziali non può essere inferiore all'importo di quella che ai lavoratori di un determinato settore sarebbe dovuta in applicazione dei contratti collettivi stipulati...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14680 del 29 dicembre 1999
«In caso di prescrizione del credito dell'Inps nei confronti del datore di lavoro per contributi previdenziali e di successiva costituzione di rendita vitalizia a norma dell'art. 13 L. n. 1338 del 1962 con versamento della relativa riserva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 486 del 20 gennaio 1994
«Con riguardo a lavoratore il quale, essendosi prescritti i contributi non versati dal datore di lavoro, abbia proposto contro il medesimo azione di risarcimento dei danni ai sensi dell'ari. 2116 c.c. facendo riferimento all'art. 13 della legge 12...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3630 del 12 marzo 2002
«Con riferimento ai fondi speciali di previdenza costituiti ai sensi dell'art. 2117 c.c., il vincolo di destinazione previsto da tale norma spiega effetti anche nei confronti del datore di lavoro, al quale — senza necessità di una specifica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8256 del 29 luglio 1999
«Il preavviso di licenziamento comporta la prosecuzione del rapporto di lavoro e di tutte le connesse obbligazioni fino alla scadenza del termine di preavviso solo nell'ipotesi in cui il lavoratore continui nella prestazione della sua attività,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5596 del 9 giugno 1994
«Ove venga rispettato il termine minimo di preavviso stabilito dalle fonti richiamate dall'art. 2118 c.c. - a norma di carattere inderogabile, in base alla quale, nel difetto di una causa impeditiva della prosecuzione, anche provvisoria, del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13839 del 8 novembre 2001
«A differenza dell'esonero del datore di lavoro dal pagamento dell'indennità supplementare, generalmente prevista per i dirigenti di azienda dalla contrattazione collettiva, che presuppone la giustificatezza del licenziamento, l'esonero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 897 del 17 gennaio 2011
«Le garanzie procedimentali dettate dall'art. 7, secondo e terzo comma, legge n. 300 del 1970, devono trovare applicazione nell'ipotesi di licenziamento di un dirigente - a prescindere dalla specifica collocazione che lo stesso assume nell'impresa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25145 del 13 dicembre 2010
«La disciplina limitativa del potere di licenziamento di cui alle leggi n. 604 del 1966 e n. 300 del 1970 non è applicabile, ai sensi dell'art. 10 della legge n. 604 del 1966, ai dirigenti convenzionali, quelli cioè da ritenere tali alla stregua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 322 del 13 gennaio 2003
«Ai fini della legittimità del licenziamento di un dirigente, la legge richiede che esso appaia giustificato, non richiedendo invece l'esistenza di una giusta causa o di un giustificato motivo, come previsto in riferimento agli altri lavoratori...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5943 del 23 aprile 2002
«Per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento e se è stata rispettata la regola codicistica della proporzionalità della sanzione occorre accertare in concreto se —, in relazione alla qualità del singolo rapporto intercorso tra le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8313 del 19 giugno 2000
«Ai fini della valutazione dell'importanza dell'inadempimento del lavoratore, che può dar luogo a recesso del datore di lavoro per giusta causa (art. 2119 c.c.) o per giustificato motivo oggettivo (art. 3 legge 15 luglio 1966 n. 604), il giudice —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12759 del 13 dicembre 1995
«Anche nel licenziamento che richieda per legge l'esistenza di una giustificazione, una volta accertata l'obiettiva esistenza dei fatti necessari per radicare il potere di recesso, restano irrilevanti eventuali profili di arbitrarietà e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5742 del 25 maggio 1995
«L'art. 2719 c.c., che esige l'espresso disconoscimento della conformità con l'originale delle copie fotografiche non autenticate di scritture, si applica anche alle copie fotostatiche ed il suddetto disconoscimento, in mancanza del quale la copia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13633 del 11 giugno 2007
«Con riferimento ad una controversia promossa da un lavoratore per l'impugnazione di un licenziamento irrogato ai sensi dell'art. 34 del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dell'Ente Poste Italiane 26 novembre 1994,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12804 del 18 novembre 1999
«La sentenza pronunciata a norma dell'art. 444 c.p.p., che disciplina l'applicazione della pena su richiesta dell'imputato, non è tecnicamente configurabile come una sentenza di condanna, anche se è a questa equiparata a determinati fini; tuttavia,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5832 del 16 giugno 1994
«In tema di organizzazioni di tendenza il licenziamento ideologico, collegato cioè all'esercizio, da parte del prestatore di lavoro, di diritti costituzionalmente garantiti, quali la libertà di opinione, la libertà di religione e, nel campo...»