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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2329 del 17 marzo 1997
«Il sistema delle fonti di prova, il contegno processuale delle parti che, a norma dell'art. 116 c.p.c., consente di desumere argomenti di prova non ha un rilievo gerarchicamente sovraordinato che possa consentire al giudice di utilizzarlo come...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 701 del 21 gennaio 1995
«Perché una presunzione sia giuridicamente valida e consenta di ritenere un fatto accertato nel giudizio, non è necessario che il fatto ignoto appaia come l'unica conseguenza possibile dei fatti noti, ma è sufficiente che sia da questi deducibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3253 del 2 marzo 2012
«Gli atti ed i certificati della P.A., essendo assistiti da una presunzione di legittimità, in difetto di prova contraria, possono essere posti a base della decisione anche quando la P.A. che li ha emessi sia parte in causa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10820 del 11 maggio 2007
«Non è preclusa la prova testimoniale contro le attestazioni, recepite nei verbali annessi al rapporto della polizia giudiziaria, le quali, assolvendo alla funzione — diversa da quella propria dell'atto pubblico — di informativa all'autorità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1391 del 18 febbraio 1985
«La copia fotostatica o fotografica di un documento (nella specie: di assegni bancari) ha la stessa efficacia probatoria dell'originale, quando non sia formalmente disconosciuta dalla parte contro la quale è prodotta. La volontà di disconoscere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 78 del 8 gennaio 2007
«Il fascicolo di parte che l'attore ed il convenuto debbono depositare nel costituirsi in giudizio dopo avervi inserito, tra l'altro, i documenti offerti in comunicazione, ai sensi degli artt. 165 primo comma e 166 c.p.c., applicabili anche in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7518 del 4 giugno 2001
«Se il giudice è libero di utilizzare, per la formazione del suo convincimento, anche prove raccolte in un diverso processo svoltosi tra le stesse od altre parti, tale prova può valere, come indizio idoneo a fornire elementi di giudizio, solo una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 623 del 20 gennaio 1995
«Il giudice può utilizzare, per la formazione del proprio convincimento, anche le prove raccolte in un diverso processo, svoltosi tra le stesse o altre parti, una volta che la relativa documentazione sia stata ritualmente prodotta dalla parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6047 del 16 aprile 2003
«La sentenza con la quale il giudice applica all'imputato la pena da lui richiesta e concordata con il pubblico ministero, pur essendo equiparata a una pronuncia di condanna ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 445, primo comma, c.p.p., non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16069 del 20 dicembre 2001
«Il giudice di merito, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, oltre che utilizzare prove raccolte in diverso giudizio fra le stesse o altre parti, può anche avvalersi delle risultanze derivanti da atti di indagini preliminari svolte in sede...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26550 del 12 dicembre 2011
«Il giudice del merito può porre a fondamento della propria decisione una perizia stragiudiziale, anche se contestata dalla controparte, purché fornisca adeguata motivazione di tale sua valutazione, attesa l'esistenza, nel vigente ordinamento, del...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 20324 del 4 settembre 2013
«È inammissibile il regolamento di competenza ad istanza di parte avverso la sentenza del giudice di pace che, ritenuta la propria incompetenza, determinata dall'accertata continenza tra il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo innanzi a lui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 15 settembre 1997
«La portata e il valore della pronuncia giurisdizionale vanno individuati tenendo conto non soltanto delle statuizioni finali formalmente contenute nel dispositivo, ma anche delle enunciazioni contenute nella motivazione, le quali incidono sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9019 del 30 aprile 2005
«Qualora sia denunziata la nullità di sentenza collegiale nella cui intestazione risulti il nominativo del magistrato relatore ed estensore con errata indicazione del prenome e che contenga il nominativo di altro magistrato diverso da quello che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6494 del 8 giugno 1995
«L'omessa indicazione, nell'intestazione della sentenza resa da un giudice collegiale e sottoscritta dal presidente e dall'estensore, del terzo giudice partecipante alla deliberazione, ogni qual volta tale partecipazione non sia desumibile, ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3268 del 22 marzo 1995
«La sentenza nella cui intestazione risulti il nominativo di un magistrato non tenuto alla sottoscrizione, diverso da quello indicato nel verbale dell'udienza collegiale di discussione, deve presumersi affetta da errore materiale, come tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 10 marzo 1995
«La nullità della sentenza deliberata da giudici diversi da quelli che hanno assistito alla discussione, che è insanabile e rilevabile d'ufficio ai sensi dell'art. 158 c.p.c., può essere dichiarata solo quando vi sia la prova della non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16535 del 28 settembre 2012
«L'omessa indicazione nell'epigrafe della sentenza del nome di una delle parti rende nulla la sentenza quando né dallo "svolgimento del processo", né dai "motivi della decisione", sia dato desumere la sua effettiva partecipazione al giudizio, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23670 del 11 novembre 2011
«La mancata indicazione espressa della parte nella sentenza - non prescritta a pena di nullità dall'art. 132, secondo comma, n. 2, c.p.c. - non ne determina la nullità per inidoneità al raggiungimento dello scopo ove l'atto abbia indicato un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7343 del 31 marzo 2010
«L'omessa o inesatta indicazione del nome di una delle parti nell'intestazione della sentenza va considerata un mero errore materiale, emendabile con la procedura di cui agli artt. 287 e 288 c.p.c., quando dal contesto della sentenza risulti con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17957 del 24 agosto 2007
«Poiché l'art. 132, secondo comma, n. 2 c.p.c. non prevede il requisito della indicazione delle parti a pena di nullità, la mancanza della indicazione espressa di una delle parti o di tutte nella sentenza (e precisamente tanto nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10793 del 23 luglio 2002
«L'omessa, incompleta o inesatta indicazione, in sentenza, di tutte le parti in causa (nella specie, omessa indicazione degli eredi di una delle parti, deceduta, nonché omessa indicazione della qualità di erede di altra parte costituita) non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8364 del 20 giugno 2000
«La mancata indicazione della parte contumace nell'epigrafe della sentenza, e la mancata dichiarazione di contumacia della stessa, non incidono sulla regolarità del contraddittorio ove risulti che la parte sia stata regolarmente citata in giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 913 del 26 gennaio 1995
«La mancata indicazione del nome di una parte nell'epigrafe o nel dispositivo della sentenza, ovvero in entrambi, non integra una causa di nullità della sentenza stessa, ma un mero errore materiale emendabile con la procedura prevista dagli artt....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16999 del 2 agosto 2007
«L'erronea trascrizione nella sentenza delle conclusioni delle parti, mentre costituisce, di norma, una semplice irregolarità formale irrilevante ai fini della validità della sentenza, determina un effetto invalidante della medesima allorché abbia...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22845 del 10 novembre 2010
«In tema di contenuto della sentenza, la concisa esposizione dello svolgimento del processo e dei motivi in fatto della decisione, richiesta dall'art. 132, comma 2, n. 4, c.p.c. nella versione anteriore alla modifica da parte dell'art. 45, comma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13292 del 5 ottobre 2000
«L'esposizione in sentenza dei fatti di causa non deve necessariamente tradursi nella narrazione completa ed analitica dello svolgimento del processo ed in un particolareggiato resoconto delle deduzioni delle parti, essendo sufficiente che essa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10045 del 15 novembre 1996
«L'assenza della concisa esposizione dello svolgimento del processo e dei fatti rilevanti della causa vale ad integrare un motivo di nullità della sentenza solo se tale omissione impedisca totalmente, non risultando richiamati in alcun modo i...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 12123 del 17 maggio 2013
«L'obbligo di motivazione del giudice è ottemperato mediante l'indicazione delle ragioni della sua decisione, ossia del ragionamento da lui svolto con riferimento a ciascuna delle domande o eccezioni (nel giudizio di primo grado) o a ciascuno dei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3340 del 12 febbraio 2013
«La motivazione "per relationem" di una sentenza, in linea di principio ammissibile, deve permettere tuttavia un agevole reperimento della sentenza citata mediante riproduzione dei suoi contenuti, oggetto di autonoma valutazione critica, così da...»