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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47120 del 19 dicembre 2008
«Il potere del giudice del riesame di integrare le carenze motivazionali del provvedimento di sequestro ai sensi del combinato disposto degli artt. 324, settimo comma, e 309, nono comma, c.p.p. non è esercitabile allorquando il requisito della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1467 del 24 settembre 1994
«La censura di nullità del decreto di sequestro preventivo per difetto di motivazione è irrilevante quando il giudice del riesame abbia confermato la misura cautelare con motivazione autonoma. Infatti, la natura non devolutiva del procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3516 del 25 novembre 1997
«La richiesta di riesame avverso una misura cautelare reale — così come quella riguardante una misura personale — può essere presentata dalle parti private e dai difensori, ai sensi del secondo comma dell'art. 582 c.p.p., anche nella cancelleria...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2623 del 31 gennaio 1994
«In tema di riesame di misure cautelari, deve essere disatteso l'assunto secondo cui la collocazione sistematica dell'art. 324 c.p.p. nel capo terzo del libro quarto del codice di procedura penale, riguardante le impugnazioni, dovrebbe comportare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2879 del 9 giugno 1998
«Nel concetto di violazione di legge, quale si desume dagli artt. 111 Cost. e 606 lett. b) e c) c.p.p. non possono ricomprendersi la mancanza o la manifesta illogicità della motivazione, che sono separatamente previste ex art. 606 lett. e) come...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2863 del 9 settembre 1996
«In tema di sequestro preventivo, la motivazione del provvedimento e dell'ordinanza di riesame non possono consistere nella formulazione di frasi di stile, nella quale sia meramente affermata la sussistenza del reato in concreto e dell'astratta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5876 del 13 febbraio 2004
«Anche per le cose che costituiscono corpo di reato il decreto di sequestro a fini di prova deve essere sorretto, a pena di nullità, da idonea motivazione in ordine al presupposto della finalità perseguita, in concreto, per l'accertamento dei fatti.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6360 del 2 dicembre 1997
«Quando il ricorso per cassazione è consentito solo per violazione di legge (come è previsto, in materia di misure cautelari reali, dall'art. 325 c.p.p.), non possono essere dedotte come motivo a sostegno del medesimo la “mancanza” o la “manifesta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3803 del 19 giugno 1997
«Poiché, secondo il combinato disposto degli artt. 324, 325 e 355, comma terzo, c.p.p., il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza emessa in sede di riesame dei provvedimenti di sequestro preventivo e di sequestro probatorio è proponibile solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7387 del 25 febbraio 2005
«In tema di segreto professionale, l'ordinamento processuale comprende, tra coloro che non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione della propria professione, gli investigatori privati autorizzati, categoria nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2087 del 23 giugno 1999
«In tema di termini per impugnare, l'art. 585, comma primo, lett. a), c.p.p., pur formalmente riguardando i provvedimenti camerali e le sentenze accompagnate da contestuale motivazione, deve ritenersi applicabile anche alle ordinanze dibattimentali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10585 del 3 novembre 1992
«Poiché la querela è una manifestazione di volontà intesa a rimuovere un ostacolo alla perseguibilità di determinati reati, detto ostacolo non può ritenersi persistente, e quindi non può ritenersi precluso l'esercizio dell'azione penale dal fatto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 1 giugno 2000
«Poiché, in sede di incidente di esecuzione, l'accertamento del giudice di merito è limitato al controllo dell'esistenza e della legittimità del titolo esecutivo e poiché, dunque, rimane preclusa, per la avvenuta formazione del giudicato, ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4603 del 26 gennaio 1993
«La trasmissione del verbale di arresto al pubblico ministero entro il termine indicato dall'art. 386 c.p.p. può avvenire con qualsiasi mezzo idoneo, purché la stessa sia effettuata per l'intero contenuto dell'atto, e non mediante semplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13623 del 25 marzo 2003
«Sono inutilizzazibili le dichiarazioni “provocate” da un operatore della polizia giudiziaria il quale, dissimulando tale sua qualifica e funzione, rivolga domande inerenti ai fatti criminosi oggetto di indagine a chi appaia fin dall'inizio in tali...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 183 del 19 febbraio 1992
«Nel caso in cui, nell'ambito di procedimento condotto nell'osservanza del codice di rito previgente, il giudice abbia dato pubblica lettura oltre che del dispositivo, anche della motivazione della sentenza (così come è previsto solo dall'art. 545...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41178 del 10 dicembre 2002
«Ai fini della convalida del sequestro probatorio, il pubblico ministero deve motivare il relativo provvedimento solo ove si discosti dalle ragioni indicate dalla polizia giudiziaria; qualora, invece, dette ragioni siano ritenute, anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4112 del 20 gennaio 1997
«Il decreto dell'autorità giudiziaria che dispone il sequestro probatorio deve essere motivato e nella motivazione occorre dare conto delle ragioni per le quali la cosa sequestrata sia configurabile come corpo di reato ovvero, quando si tratti di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1881 del 20 agosto 1996
«Poiché, secondo il combinato disposto degli artt. 324, 325 e 355, terzo comma, c.p.p., il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza emessa in sede di riesame dei provvedimenti di sequestro preventivo e di sequestro probatorio è proponibile solo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6504 del 2 giugno 2000
«È abnorme, in quanto posto al di fuori dell'ordinamento processuale, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari - dopo la pronuncia del decreto di archiviazione a norma dell'art. 415 c.p.p. - respinga la richiesta del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1397 del 5 febbraio 1998
«In tema di impugnazioni, non viola l'obbligo di conformarsi al cd. giudicato interno il giudice di merito che, dopo l'annullamento per vizio di motivazione, pervenga nuovamente all'affermazione di responsabilità dell'imputato sulla scorta di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37147 del 9 ottobre 2007
«In tema di reati sessuali in danno di minori di età, la valutazione giudiziale delle dichiarazioni accusatorie rese dalle vittime degli abusi, che richiede specifiche cognizioni tecniche mediante il ricorso al sapere scientifico esterno, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 858 del 12 aprile 1994
«Successivamente all'emissione del decreto che dispone il giudizio, al pubblico ministero non è consentito il compimento né di atti di perquisizione, né di atti di sequestro. (In motivazione, la S.C. ha rilevato come l'ultrattività dei poteri di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ai fini della legge penale anche la Comunità economica europea (CEE), il cui strumento finanziario di attuazione della politica agricola è il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), deve essere considerata come un ente pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 888 del 22 aprile 1994
«È legittimo l'arresto in flagranza del delitto di maltrattamenti in famiglia, tutte le volte in cui il fatto risulti alla polizia giudiziaria non isolato, ma quale ultimo anello di una catena di comportamenti violenti. (Nel caso di specie, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7153 del 16 aprile 1998
«L'art. 381, quarto comma, c.p.p., con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero dalla pericolosità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28540 del 26 giugno 2004
«L'art. 381 c.p.p. richiede ai fini dell'arresto facoltativo in flagranza di reato la presenza disgiunta della gravità del fatto o della pericolosità del soggetto, per cui anche quando solo la motivazione su una di queste condizioni sia ritenuta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1350 del 13 luglio 1998
«Ai fini della sussistenza dello stato di flagranza previsto dall'art. 382 c.p.p., l'apprezzamento sul tempo decorso tra commissione del fatto ed arresto è affidato in via esclusiva al giudice di merito, come è dimostrato dal fatto che il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4942 del 18 novembre 1998
«La possibilità di disporre nuovamente la custodia cautelare in carcere dopo la perdita di efficacia per omesso interrogatorio dell'indagato è subordinata alla sua effettiva liberazione e al suo previo interrogatorio. Ne consegue che è illegittimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3299 del 17 settembre 1999
«Anche per il provvedimento di convalida dell'arresto o del fermo vale la regola generale, desumibile dall'art. 128 c.p.p., per cui può esservi un distacco temporale fra il momento della deliberazione e quello del deposito dell'ordinanza,...»