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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1346 del 7 febbraio 1992
«Nel procedimento di concordato preventivo i provvedimenti del giudice delegato, emessi ai sensi dell'art. 164, comma 1, legge fallimentare, e soggetti al reclamo davanti al tribunale ai sensi dell'art. 26 della stessa legge, hanno natura e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4670 del 26 maggio 1997
«Pertanto, l'atto amministrativo può essere legittimamente disapplicato dal giudice ordinario per dedotta violazione dell'art. 3 Cost., che, costituendo un principio generale di diritto condizionante l'intero ordinamento nella sua obiettiva...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7942 del 31 marzo 2010
«Il dovere, imposto al tribunale dagli artt. 137 e 186 della legge fall., di ordinare la comparizione dei fideiussori nel procedimento di risoluzione del concordato preventivo, al fine di consentire loro l'esercizio del diritto di difesa, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19293 del 3 ottobre 2005
«Ne consegue che, qualora avverso un provvedimento di messa in liquidazione coatta amministrativa penda avanti all'A.G.O. (dopo positivo regolamento di giurisdizione) un giudizio di accertamento della sua giuridica inesistenza (promosso dall'ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6544 del 11 maggio 2001
«La natura costitutiva della revocatoria fallimentare non esclude il collegamento dell'azione ai diritti di obbligazione, in sostanza domandandosi con la revoca del versamento la restituzione della somma corrispondente al quantum pagato, né osta a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22013 del 19 ottobre 2007
«La domanda avente ad oggetto la prededucibilità di un credito può essere dedotta per la prima volta con lo strumento dell'insinuazione tardiva al passivo, laddove i necessari presupposti fattuali siano maturati solo successivamente al decreto con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 28 agosto 1998
«L'art. 101 legge fallimentare nel prevedere che i creditori possono chiedere l'ammissione al passivo fino a che non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, pone solo un limite cronologico all'esercizio di tale diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12684 del 9 luglio 2004
«Di conseguenza il terzo, il quale rivendichi la proprietà o altro diritto reale sui beni compresi nell'attivo fallimentare, deve dimostrare, con atto di data certa anteriore alla dichiarazione di fallimento, di avere acquistato in passato la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12253 del 19 maggio 2010
«In tema di servizi pubblici locali, la scissione di un'azienda speciale con la destinazione di un ramo aziendale ad una società di capitali di nuova costituzione, disposta da un consorzio nell'esercizio della facoltà prevista dall'art. 115 del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7660 del 28 marzo 2007
«L'art. 328, ultimo comma. c.p.c., che prevede la proroga del termine annuale di cui all'art. 327 dello stesso codice per impugnare la sentenza qualora dopo sei mesi dalla sua pubblicazione sopravvenga alcuno degli eventi previsti dall'art. 299 del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18153 del 9 settembre 2004
«La proroga del termine annuale di impugnazione della sentenza, disposta dall'art. 328, terzo comma, c.p.c. con riguardo ai casi di morte o perdita della capacità della parte (o del suo legale rappresentante) previsti dal richiamato art. 299, non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12753 del 28 novembre 1992
«Nel sistema di riserva facoltativa di impugnazione contro sentenza non definitiva, la mancata dichiarazione di riserva nella prima udienza istruttoria successiva alla comunicazione della sentenza o l'irritualità della riserva stessa producono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 212 del 9 gennaio 2007
«Nel sistema di riserva facoltativa d'impugnazione contro sentenza non definitiva, la mancata dichiarazione di riserva o la sua irritualità o tardività producono la decadenza del diritto oggetto della riserva, ma non precludono l'esercizio del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3325 del 4 giugno 1985
«Non è consentito alla parte che abbia proposto riserva di appello avverso una sentenza non definitiva proporre, revocando la riserva medesima, immediato gravame, il quale va dichiarato inammissibile, come prematuro esercizio del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22925 del 9 ottobre 2013
«È inammissibile l'intervento in appello ex art. 344 c.p.c. della curatela fallimentare che, avendo esercitato vittoriosamente l'azione di risarcimento di danni a tutela della massa in un separato giudizio, intende contestare il diritto dei soci...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10590 del 25 giugno 2012
«Nei casi di intervento in appello, a norma dell'art. 344 c.p.c., da parte di chi prospetti che la situazione giuridica accertata o costituita dalla sentenza di primo grado possa pregiudicare un proprio autonomo diritto, legittimazione e merito si...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28327 del 31 dicembre 2009
«L'esercizio del potere officioso della Corte di Cassazione di pronunciare, ai sensi dell'art. 363, terzo comma, c.p.c., il principio di diritto quando il ricorso è inammissibile non si concilia con il rito camerale di cui agli artt. 375 e 380 bis...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11470 del 21 giugno 2004
«Il principio generale dell'esclusione dello ius novorum nel giudizio di appello comporta la preclusione del mutamento in secondo grado degli elementi materiali del fatto costitutivo della pretesa e non della diversa qualificazione giuridica del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24446 del 23 novembre 2007
«Infatti, tale mutamento interessa non già o non solo il titolo, quanto direttamente il contenuto del diritto fatto valere, giacché la comunione di beni (articolo 1102 c.c.,) consiste nella contitolarità del diritto reale, caratterizzata proprio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8564 del 29 maggio 2012
«Costituisce mutamento inammissibile della domanda invocare in primo grado l'esistenza d'un contratto preliminare e chiederne l'esecuzione in forma specifica, e qualificare, invece, in appello quel contratto non come preliminare, ma come patto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22494 del 26 ottobre 2007
«È nuova, come tale inammissibile in appello, la domanda — nella specie in tale grado proposta con la formula «anche o alternativamente» — di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere il contratto preliminare di compravendita di un immobile...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10531 del 7 maggio 2013
«L'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario integra una eccezione in senso lato, in quanto il legislatore non ne ha espressamente escluso la rilevabilità d'ufficio e tale condizione non corrisponde all'esercizio di un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14338 del 19 giugno 2009
«I documenti prodotti nel corso di un procedimento per sequestro conservativo, introdotto in pendenza del giudizio di merito, sono utilizzabili anche in quest'ultimo processo, alla sola condizione che la produzione sia avvenuta prima che nel...»
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Cassazione civile, sentenza n. 17 del 3 gennaio 1966
«...ex art. 369 c.p.c. — ha carattere preliminare e prevalente rispetto a quella relativa alla rinuncia all'impugnazione. In quanto non si può rinunciare ad un diritto processuale, quando siano venute meno le condizioni necessarie al suo esercizio.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15616 del 26 luglio 2005
«A seguito delle decisioni della Corte costituzionale n. 477 del 2002 e n. 28 del 2004 ed in particolare della generalizzazione che quest'ultima ha fatto del principio della scissione fra il momento di perfezionamento della notificazione per il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 477 del 13 gennaio 2006
«Nel giudizio di cassazione, la morte dell'unico difensore, avvenuta dopo il deposito del ricorso e prima dell'udienza di discussione, ed attestata dalla relata di notifica dell'avviso di udienza, determina la necessità di rinviare a nuovo ruolo la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16577 del 5 agosto 2005
«La mancata segnalazione, da parte del giudice, di una questione sollevata d'ufficio che comporti nuovi sviluppi della lite non presi in considerazione dalle parti, modificando il quadro fattuale, determina nullità della sentenza per violazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 53 del 5 gennaio 2000
«Poiché non si può rinunciare ad un diritto processuale se non esistono le condizioni per il suo esercizio, non è possibile una rinuncia all'impugnazione quando il contraddittorio in ordine alla sua introduzione non sia stato instaurato, anche a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1093 del 19 gennaio 2005
«Pertanto, nel caso in cui sia notificato il solo avviso di fissazione dell'udienza, senza il ricorso — che introduce una autonoma fase del giudizio, soggetta alle norme concernenti il corrispondente procedimento, e deve contenere gli elementi per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 967 del 21 gennaio 2004
«Premesso che le disposizioni che prevedono condizioni di procedibilità, costituendo deroga all'esercizio del diritto di agire in giudizio, garantito dall'art. 24 Cost., non possono essere interpretate in senso estensivo, deve ritenersi che, ai...»