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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9012 del 16 aprile 2009
«In tema simulazione di contratto di affitto di azienda, incidendo l'accordo simulatorio sulla volontà dei contraenti, colui che deduce che la simulazione è stata posta in essere in violazione di norme imperative può avvalersi di testimoni e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12644 del 28 agosto 2003
«Ove il ricorrente proponga mia domanda di risarcimento del danno per inadempimento contrattuale e alleghi fatti rilevanti ai fini sia di una pronuncia dichiarativa dell'avvenuta risoluzione automatica ai sensi dell'art. 1454 c.c., sia di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9926 del 11 maggio 2005
«La stipulazione di un contratto a prestazioni corrispettive e l'inadempimento di uno dei contraenti sono, ai sensi dell'art. 1453 c.c., i fatti costitutivi del diritto dell'altro contraente ad ottenere la risoluzione del contratto, ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6161 del 27 marzo 2004
«Il secondo comma dell'art. 1453 c.c. deroga alle norme processuali che vietano la mutatio libelli nel corso del processo nel senso di consentire la sostituzione della domanda di adempimento del contratto con quella di risoluzione per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4164 del 26 aprile 1999
«La previsione del secondo comma dell'art. 1453 c.c., in forza della quale è possibile, in deroga alle norme processuali che dispongono il divieto della mutatio libelli nel corso del processo, la sostituzione — anche in appello ed eventualmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18515 del 20 agosto 2009
«L'azione di risoluzione del contratto per inadempimento e la relativa azione risarcitoria hanno differenti presupposti applicativi, perché la prima esige che l'inadempimento di una delle parti non sia di scarsa importanza, avuto riguardo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5100 del 9 marzo 2006
«Ai sensi dell'art. 2935 c.c., il termine di prescrizione, in relazione al risarcimento di ogni danno da inadempimento, inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere, indipendentemente dalla data della pronuncia risolutiva.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7829 del 19 maggio 2003
«In tema di risoluzione del contratto per inadempimento, qualora la parte adempiente abbia proposto domanda di risoluzione e di risarcimento dei danni da inadempimento, non limitandosi a chiedere la condanna generica, il danno può essere liquidato...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 940 del 22 gennaio 2003
«Il divieto di premi in danaro in concorsi banditi da privati, posto dall'art. 51 del R.D.L. 19 ottobre 1938, n. 1933, convertito in legge 5 giugno 1939, n. 973, opera soltanto sul piano della necessaria autorizzazione amministrativa e non svolge...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14744 del 17 ottobre 2002
«In caso di inadempimento del contratto, la parte adempiente può chiedere, oltre alla risoluzione dello stesso, anche il risarcimento del danno, fermo rimanendo che, se lo scioglimento anticipato del rapporto è di per sé un evento potenzialmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2382 del 17 marzo 1999
«Lo scioglimento del contratto conseguente al legittimo esercizio della relativa facoltà da parte di uno dei contraenti ha efficacia soltanto "ex nunc", e produce, pertanto, la caducazione delle obbligazioni scaturenti dal contratto ormai non più...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3334 del 7 dicembre 1973
«Il risarcimento del danno presuppone un inadempimento imputabile, con la conseguenza che, allorquando sia da rigettare la domanda di risoluzione del contratto per mancanza di colposità nell'inadempimento o per la scarsa importanza di esso, viene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3678 del 16 dicembre 1971
«Se è vero che ogni richiesta di risarcimento di danni per inadempimento contrattuale ha il suo logico presupposto, ai sensi dell'art. 1453 c.c., in via alternativa o nella risoluzione del rapporto contrattuale o nella richiesta di adempimento,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1441 del 15 settembre 1970
«L'adempimento effettuato dopo la domanda di risoluzione del contratto non ha più efficacia al fine di impedire la risoluzione medesima. Ciò non toglie, peraltro, che l'inadempiente possa sempre eseguire la sua prestazione anche tardivamente, al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15363 del 28 giugno 2010
«In tema di contratti, il principio, sancito dall'art. 1455 c.c., secondo cui il contratto non può essere risolto se l'inadempimento ha scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra parte, va adeguato anche ad un criterio di proporzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14034 del 1 luglio 2005
«Il principio sancito dall'art. 1455 c.c., secondo cui il contratto non può essere risolto se l'inadempimento ha scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra parte, va adeguato anche ad un criterio di proporzione fondato sulla buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5407 del 13 marzo 2006
«Anche ai fini dell'accertamento della risoluzione di diritto, conseguente a diffida ad adempiere senza esito, intimata dalla parte adempiente, il giudice è tenuto comunque a valutare la sussistenza degli estremi, soggettivi e oggettivi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1029 del 28 gennaio 1993
«Quando la risoluzione del contratto si verifica di diritto a seguito della dichiarazione del creditore di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa (art. 1456 c.c.), la valutazione dell'incidenza dell'inadempimento sull'intero contratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2135 del 24 febbraio 1995
«Nei contratti a prestazioni corrispettive, la retroattività (art. 1458, comma 1, c.c.) della pronuncia costitutiva di risoluzione per inadempimento, collegata al venir meno della causa giustificatrice delle attribuzioni patrimoniali già eseguite,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 639 del 27 gennaio 1996
«La parte adempiente che chiede la risoluzione del contratto preliminare di compravendita per inadempimento del promittente venditore ha diritto sia alla restituzione della somma pagata in conto prezzo, in virtù dell'efficacia retroattiva della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5391 del 17 maggio 1995
«L'obbligo di restituzione di una somma di denaro conseguente alla risoluzione del contratto configura un debito di valuta, sia quando grava sulla parte incolpevole, sia allorché obbligata alla restituzione è la parte che, con la propria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 447 del 18 gennaio 1991
«La sentenza che, pronunciando la risoluzione per inadempimento di un contratto, condanna una parte alla restituzione della somma di denaro versata dall'altro contraente in esecuzione del contratto, dà diritto a questo ultimo alla corresponsione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7052 del 5 luglio 1990
«A seguito della risoluzione del contratto le somme spettanti a titolo di restituzione del prezzo pagato dalla parte inadempiente producono soltanto gli interessi compensativi, ma non possono essere rivalutate in caso di sopravvenuta svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5426 del 16 ottobre 1981
«L'obbligazione del venditore di restituire al compratore la somma ricevuta a titolo di prezzo, in conseguenza della risoluzione giudiziale del contratto per inadempimento del venditore stesso, diventa esigibile solo con l'esecutività della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3471 del 15 ottobre 1976
«La disposizione dell'art. 1460 c.c., che concerne l'eccezione di inadempimento, è del tutto distinta ed autonoma rispetto a quelle relative al concorso di cause nella produzione del danno. Dato che l'eccezione di inadempimento deve portare a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 672 del 1 marzo 1976
«In materia contrattuale il dovere del creditore di cooperare al fine di eliminare o attenuare il danno provocato dall'altrui inadempimento, ai sensi dell'art. 1226, secondo comma, c.c., va coordinato col diritto di autodifesa riconosciuto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5938 del 17 marzo 2006
«L'eccezione di inadempimento prevista dall'art. 1460 c.c., attenendo al momento funzionale di ogni contratto a prestazioni corrispettive, trae fondamento dal nesso di interdipendenza che lega tra loro le opposte prestazioni, cioè dall'esigenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3005 del 13 maggio 1982
«Il rimedio della risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, essendo diretto ad impedire che, a causa di questa, si verifichi una notevole alterazione dell'originario equilibrio tra le prestazioni corrispettive, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2386 del 4 marzo 1998
«Il risarcimento del danno in tema di compravendita è disciplinato, in deroga ai principi generali di cui agli artt. 1223 ss. c.c., dalla norma (dall'evidente carattere eccezionale) di cui all'art. 1518 c.c., la quale, con riguardo alle cose aventi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3694 del 23 giugno 1984
«Anche al di fuori dei contratti tipicamente aleatori la previsione da parte dei contraenti del rischio di un evento comporta l'assunzione dell'alea in relazione ad ogni fatto incidente su di esso, con la conseguenza che le norme sulla sopravvenuta...»