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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4467 del 15 maggio 1997
«Il delitto di truffa si perfeziona non nel momento in cui il soggetto passivo assume un'obbligazione per effetto degli artifici o raggiri subiti, bensì in quello in cui si verifica l'effettivo conseguimento del bene economico da parte dell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1221 del 6 luglio 1995
«Il reato di cui all'art. 12 della L. 5 luglio 1991, n. 197 (indebita utilizzazione di carte di credito o di pagamento) concorre materialmente con quello di truffa (art. 640 c.p.). L'elemento oggettivo del primo, infatti, è costituito dall'uso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 610 del 4 aprile 1995
«Le norme di cui all'art. 640 c.p. (truffa) e 12 della L. 5 luglio 1991, n. 197 (indebita utilizzazione o falsificazione di carte di credito o di pagamento) non costituiscono un'ipotesi di concorso apparente, né di reato complesso, bensì di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13352 del 29 novembre 1986
«Ai fini del delitto di truffa, la mera presentazione in banca di titoli di credito falsificati (cambiali) per ottenere lo sconto costituisce raggiro idoneo ad indurre in errore, poiché anche il silenzio sulla falsità dei titoli costituisce mezzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 810 del 16 gennaio 2014
«L'art. 704 cod. proc. civ., devolvendo la competenza per la domanda possessoria al giudice del giudizio petitorio, deroga alla regola generale della competenza in materia possessoria e non è applicabile, quindi, oltre i casi in esso considerati,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2263 del 3 febbraio 2014
«Il trasferimento di un immobile in favore del coniuge per effetto degli accordi intervenuti in sede di separazione consensuale è comunque riconducibile alla volontà del cedente, e non al provvedimento giudiziale di omologazione, sicché, qualora,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3665 del 17 febbraio 2014
«La clausola compromissoria contenuta nello statuto di una società di persone, che preveda la nomina di un arbitro unico ad opera dei soci e, nel caso di disaccordo, ad opera del presidente del tribunale su ricorso della parte più diligente, è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4808 del 28 febbraio 2014
«Nel procedimento arbitrale, ispirato al principio delle libertà delle forme, gli arbitri non sono tenuti all'osservanza delle norme del codice di procedura civile relative al giudizio ordinario di cognizione non espressamente richiamate all'atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3558 del 14 febbraio 2014
«Nel giudizio di impugnazione del lodo, ove le parti abbiano concordato sulla natura rituale dell'arbitrato e sull'applicazione ad esso delle regole processuali civili vigenti, vanno conseguentemente applicati anche i principi giurisprudenziali in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7346 del 20 luglio 1996
«La cosiddetta truffa processuale consistente nel fatto di chi, inducendo in errore il giudice in un processo civile mediante artifici o raggiri, ottenga una decisione favorevole e, dunque, un profitto ingiusto in danno della controparte non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12795 del 29 marzo 2011
«Il delitto di truffa si consuma nel momento del conseguimento, da parte dell'agente, del profitto della propria attività criminosa. (In applicazione del principio, la Corte, in fattispecie di truffa consistita nell'importazione, senza versamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40343 del 23 ottobre 2003
«Ai fini della sussistenza del delitto tentato, occorre che, sulla base di una valutazione ex ante, gli atti compiuti, anche se meramente preparatori o solo parziali, siano idonei ed univoci, ossia diretti in modo non equivoco a causare l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39077 del 15 ottobre 2003
«Integra gli estremi del delitto tentato di truffa (articoli 56 e 640 c.p.), la condotta del pubblico dipendente che attesti falsamente la propria presenza nel luogo di lavoro facendo timbrare da altri il proprio cartellino elettronico nel sistema...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28928 del 8 luglio 2003
«Il delitto di truffa si perfeziona non nel momento in cui il soggetto passivo assume un'obbligazione per effetto degli artifici o raggiri subiti, bensì in quello in cui si verifica l'effettivo conseguimento del bene economico da parte dell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 495 del 16 maggio 1998
«La simulazione dell'esistenza di un rapporto di lavoro integra il delitto di tentata truffa, in quanto costituisce atto idoneo diretto in modo non equivoco ad indurre in errore, con l'artificio delle false dichiarazioni, gli enti previdenziali ed...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40238 del 6 dicembre 2006
«In tema di delitto di truffa, costituisce raggiro il comportamento del soggetto, che, nella qualità di amministratore di una società, ne venda alcune quote omettendo di riferire all'acquirente, determinatosi all'affare per le prospettive di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1539 del 16 gennaio 2006
«Integra il delitto di truffa, fuori dall'ipotesi dell'amministratore unico di una società per azioni che ne sia anche unico azionista, il compimento da parte dell'amministratore di una S.p.A., in accordo col soggetto estraneo alla società, di un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25649 del 12 giugno 2003
«La particolare condizione di un soggetto, quale determinata da una sua fragilità di fondo o da situazioni contingenti, non esclude la configurabilità in suo danno del reato di truffa, anzi ne rende più agevole l'esecuzione. (Nel caso in esame da...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7738 del 31 luglio 1997
«Poiché l'art. 176, comma 17, del codice stradale - che punisce con la sanzione pecuniaria chiunque ponga in essere qualsiasi atto al fine di eludere in tutto o in parte il pagamento del pedaggio autostradale - espressamente ed inequivocabilmente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 289 del 20 gennaio 1997
«Nel contratto di locazione finanziaria (o leasing) commette il reato di truffa l'utilizzatore-locatario che, in concorso con il venditore, indica al concedente un valore del bene da acquistare notevolmente superiore a quello di mercato, allo scopo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 24 luglio 1991
«Il giuoco delle tre carte (come quelli similari delle tre tavolette, delle tre piastrelle e dei tre campanelli) non costituisce giuoco d'azzardo perché è soprattutto un giuoco d'abilità e l'incidenza della sorte riveste un ruolo di minimo rilievo.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6241 del 30 aprile 1990
«È configurabile il delitto di truffa anche in caso di inosservanza, da parte dell'assicurato, dell'obbligo di dare avviso all'assicuratore del sinistro verificatosi, in quanto tale omissione — a meno che non sia dolosa — non comporta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4839 del 4 febbraio 2010
«Il delitto di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche si consuma già nel momento del versamento da parte dell'ente erogante dei finanziamenti richiesti attraverso la presentazione di un preventivo di spesa artatamente "gonfiato", anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11831 del 15 ottobre 1999
«In materia di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), l'elemento specializzante rispetto al reato di truffa è costituito dall'oggetto materiale della frode, cioè da ogni attribuzione economica agevolata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9605 del 27 febbraio 2014
«Il conflitto di competenza è configurabile solo tra organi giurisdizionali e, pertanto, una situazione di conflittualità tra il pubblico ministero, che è una parte anche se pubblica del processo e il giudice, non è inquadrabile neppure sotto il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29 del 2 gennaio 2014
«La contestualità della vidimazione per autentica non costituisce requisito essenziale di affidabilità dell'atto, se il professionista sia in grado autonomamente di attestare la genuinità della sottoscrizione e la sua riconducibilità al proprio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2952 del 22 gennaio 2014
«Gli autonomi diritti all'impugnazione, attribuiti all'imputato e al difensore, trovano precisi limiti, al loro collegato esercizio, da una parte nell'attualità di decorrenza del termine, dall'altra nell'intervento del provvedimento sollecitato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6662 del 12 febbraio 2014
«In tema di procedimento a carico di imputati appartenenti a minoranze linguistiche, l'utilizzo della lingua madre è consentito, ai sensi del d.P.R. n. 574 del 1988, esclusivamente nei rapporti con gli organi giudiziari situati nella provincia di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11953 del 13 marzo 2014
«Nel corso del giudizio abbreviato non condizionato, il riconoscimento di una circostanza aggravante oggetto di una contestazione suppletiva, effettuata in violazione del divieto di cui all'art. 441, comma primo cod. proc. pen., determina una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4731 del 31 gennaio 2000
«In tema di condizioni per la riabilitazione, mentre, da un lato, la impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato non va intesa in senso restrittivo e cioè come conseguenza della sola impossidenza economica (ma ricomprende...»