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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4974 del 13 settembre 1999
«Nel giudizio di Corte d'Assise l'eventuale presenza in camera di consiglio dei giudici supplenti nelle fasi precedenti la chiusura del dibattimento è giustificata dalla necessità che essi, in ragione della decisione interlocutoria da adottare, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5104 del 4 novembre 1996
«Le norme che disciplinano la competenza territoriale trovano applicazione nel procedimento, in mancanza di diversa previsione transitoria, secondo il principio del tempus regit actum, ma non determinano lo spostamento della competenza che si sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1720 del 5 agosto 1999
«L'inosservanza dei termini stabiliti per lo svolgimento e la conclusione del procedimento di riesame, se non dedotta o rilevata prima che la decisione adottata all'esito di detto procedimento sia divenuta definitiva, non può essere più dedotta o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2 del 5 gennaio 1993
«È configurabile la condotta del reato di truffa allorquando taluno dia falsamente assicurazione circa la sussistenza della licenza edilizia e della conformità ad essa delle opere realizzate, inducendo così la controparte a stipulare un contratto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 19 gennaio 1999
«In tema di misure cautelari reali, il controllo del giudice del riesame non può investire la concreta fondatezza dell'accusa, ma deve esser limitato alla verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito ad un soggetto in una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«Al fine dell'individuazione del giudice per le indagini preliminari territorialmente competente ai sensi dell'art. 328, primo comma bis, c.p.p., il criterio per stabilire quando e come si debba ritenere che un delitto sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6728 del 22 febbraio 2006
«Nel procedimento conseguente all'appello proposto dall'indagato contro l'ordinanza reiettiva della richiesta di revoca della misura cautelare personale, è legittima, in applicazione dei principi del favor libertatis e della ragionevole durata del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36779 del 25 settembre 2008
«È inammissibile l'appello tardivamente proposto contro una sentenza pronunciata in contumacia, sul presupposto del mancato decorso dei termini d'impugnazione in ragione del vizio di notifica dell'estratto contumaciale. (La Corte ha chiarito che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 261 del 7 febbraio 1996
«Il provvedimento col quale il giudice adotta altra misura cautelare nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, ai sensi dell'art. 307, primo comma, c.p.p. trova l'unica ragione giustificativa nella persistenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2490 del 21 agosto 1995
«Anche per le impugnazioni riguardanti i procedimenti de libertate vale il principio della unicità del diritto di impugnazione per cui l'esaurimento del mezzo per primo scelto dalla parte o dal suo difensore elimina il diritto all'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 13 maggio 1996
«La nullità dell'interrogatorio previsto dall'art. 294 c.p.p., come atto successivo alla adozione di un provvedimento cautelare — derivi essa dalla omissione del prescritto avviso al difensore o da qualsiasi altra ragione — non incide sulla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3418 del 21 luglio 1999
«In tema di procedimento di appello de libertate, in ragione della natura pienamente devolutiva del giudizio la cognizione del giudice è circoscritta entro il limite segnato non solo dai motivi dedotti dalla parte impugnante, ma anche dal decisum...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 945 del 18 maggio 1993
«L'art. 310 c.p.p., che contiene le norme sull'appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, richiama il primo, secondo, terzo, quarto e settimo comma dell'art. 309 c.p.p., che riguarda il riesame e non il quinto comma, che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20300 del 27 maggio 2010
«In tema di riesame, l'illegittima compressione del diritto di difesa, derivante dal rifiuto o dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al difensore, prima del loro deposito ai sensi del quarto comma dell'art. 268 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3076 del 28 gennaio 2004
«In materia di applicazione provvisoria di misura di sicurezza, l'interrogatorio della persona cui la misura è applicata è preordinato a quelle stesse funzioni di garanzia che svolge con riguardo all'intero sistema delle misure cautelari: ne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37037 del 29 settembre 2008
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la colpa grave che osta alla riparazione non è integrata dalla mera condizione di tossicodipendente, ma ben può essere ravvisata nel comportamento del tossicodipendente che detenga sostanze...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43302 del 19 novembre 2008
«Il diritto alla riparazione per l'ingiusta detenzione non spetta se l'interessato ha tenuto consapevolmente e volontariamente una condotta tale da creare una situazione di doveroso intervento dell'autorità giudiziaria o se ha tenuto una condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36907 del 8 ottobre 2007
«Non è causa ostativa alla riparazione per ingiusta detenzione la circostanza che la ridefinizione dell'imputazione in altra sia avvenuta in sede di merito, per effetto di elementi emersi soltanto nell'istruzione dibattimentale, e non già nel corso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2815 del 24 agosto 2000
«Il sindacato di legittimità in tema di regolamento delle spese processuali, derivanti da procedimento per la riparazione per l'ingiusta detenzione, è limitato alla violazione del principio per cui le spese non possono essere poste a carico della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 43 del 9 febbraio 1996
«In tema di presupposti per la riparazione dell'ingiusta detenzione, deve intendersi dolosa — e conseguentemente idonea ad escludere la sussistenza del diritto all'indennizzo, ai sensi dell'art. 314, comma 1, c.p.p. — non solo la condotta volta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1296 del 13 maggio 1995
«Quale presupposto per il diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione ha rilievo l'avvenuto proscioglimento con una delle formule indicate dall'art. 314 c.p.p., con riferimento alla contestazione che aveva dato luogo alla detenzione e non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1529 del 18 marzo 1993
«Tra i presupposti del diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione è da annoverare il proscioglimento dell'istante, con pronuncia irrevocabile, mediante l'adozione di una delle formule catalogate dall'art. 314, primo comma del codice di rito.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1614 del 4 giugno 1996
«In materia di riparazione per l'ingiusta detenzione, in ragione della tassativa formulazione del comma 2 dell'art. 314 c.p.p. non sono idonee a fondare il diritto alla riparazione né la violazione dell'art. 274 c.p.p., relativo alle esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 738 del 22 aprile 1996
«La «colpa grave che, ai sensi dell'art. 314, comma 1, c.p.p., esclude il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, può consistere anche nell'aver posto in essere una condotta consapevole e volontaria tale da aver creato una situazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2128 del 24 aprile 1996
«Ai sensi dell'art. 316 c.p.p., presupposto indispensabile del sequestro conservativo è il periculum in mora, che ricorre quando esiste una fondata ragione che lasci desumere la mancanza o la dispersione delle garanzie del credito. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1467 del 7 luglio 1995
«Per l'applicazione del sequestro conservativo (art. 316 c.p.p.) è richiesta la «fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie per il pagamento» dei crediti indicati. La norma affida la legittimità dell'esercizio del relativo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2033 del 29 luglio 1997
«In tema di sequestro conservativo delle somme dovute a titolo di retribuzione è ammissibile la richiesta di riesame motivata dalla insequestrabilità dei quattro quinti delle somme dovute a tale titolo non potendosi ritenere che il limite posto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5472 del 21 dicembre 1999
«In tema di condizioni generali di applicabilità, le misure cautelari personali, vanno distinte da quelle reali, e ciò in quanto: 1) l'inviolabilità della libertà personale e la libera disponibilità dei beni sono valori di divesa essenza, sì che la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2038 del 16 maggio 1995
«In tema di sequestro preventivo la circostanza che la titolarità di un'azienda che sia stata utilizzata per la consumazione di reati di truffa ai danni della CEE sia passata ad altra società può non avere alcuna rilevanza ai fini della legittimità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 630 del 11 aprile 1994
«Il testo dell'art. 321 c.p.p., che disciplina il sequestro preventivo, non fornisce parametri tipizzati per l'emanazione del provvedimento, ma consente di poter affermare che due sono i presupposti richiesti: la pertinenza della cosa al reato e la...»