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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4504 del 15 maggio 1996
«Nel giudizio promosso da alcuni condomini contro altro condomino per ottenere, a seguito di denuncia di nuova opera, la sospensione dei lavori ed il ripristino della precedente situazione, l'intervento di altro condomino proprietario di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11404 del 17 ottobre 1992
«I due tipi di intervento adesivo, dipendente ed autonomo, sono tra loro inconciliabili, fondandosi su presupposti del tutto diversi e tra loro collidenti, atteso che col primo l'interveniente tende a sostenere, sulla base di un proprio interesse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25145 del 26 novembre 2014
«L'intervento adesivo dipendente del terzo è consentito ove l'interveniente sia titolare di un rapporto giuridico connesso con quello dedotto in lite da una delle parti o da esso dipendente e non di mero fatto, attesa la necessità che la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2928 del 14 marzo 1995
«L'interveniente adesivo ha un interesse di fatto all'esito a lui favorevole della controversia, determinato dalla necessità di impedire che nella propria sfera giuridica possano ripercuotersi le conseguenze dannose della decisione, ma detto...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 10057 del 15 maggio 2015
«Il principio di cui all'art. 111, primo comma, cod. proc. civ., secondo cui, se nel corso del processo si trasferisce il diritto controverso per atto tra vivi a titolo particolare, il processo prosegue tra le parti originarie, non opera qualora...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22503 del 23 ottobre 2014
«La successione per atto tra vivi a titolo particolare nel diritto controverso, disciplinata all'art. 111 cod. proc. civ., concerne la titolarità attiva e passiva dell'azione, e non già la capacità di agire applicata al processo, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15107 del 2 luglio 2014
«Il trasferimento "inter vivos" del diritto controverso determina, agli effetti dell'art. 111 cod. proc. civ., la prosecuzione del processo tra le parti originarie, non venendo meno la "legittimatio ad causam" della parte cedente, sicché, in caso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17328 del 31 agosto 2015
«La comparsa di intervento del successore a titolo particolare nel diritto controverso deve essere notificata al convenuto contumace anche se l'interventore si associ alle domande degli altri soggetti, già partecipi del giudizio, poiché il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10005 del 15 maggio 2015
«In forza dell'art. 2909 cod. civ., nel caso di azioni a difesa della proprietà come quella relativa al rispetto delle distanze legali, la sentenza pronunciata contro l'originaria parte processuale spiega i suoi effetti anche nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2737 del 12 febbraio 2015
«L'obbligo del giudice di ricercare le fonti del diritto applicabili alla fattispecie dedotta in giudizio non opera con riferimento alle norme giuridiche secondarie ed agli atti amministrativi. (La S.C. ha affermato, nella specie, che gli statuti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21835 del 14 ottobre 2009
«In tema di brevetto per invenzioni industriali, la mera nullità del brevetto non giustifica l'ordine di pubblicazione della sentenza, ai sensi della regola generale dell'art. 120 c.p.c., come pure della normativa speciale di cui agli artt. 85 del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20078 del 21 luglio 2008
«La notifica del ricorso ex art. 28 della legge n. 300 del 1970, e dell'unito decreto di convocazione delle parti, mediante utilizzo del fax previa autorizzazione del giudice ai sensi dell'art. 151 c.p.c., effettuato ad opera del procuratore del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13868 del 24 settembre 2002
«In tema di forme di notificazione autorizzate dal giudice, l'art. 151 c.p.c, applicabile, data la sua formulazione, anche alla notificazione degli atti di parte, lascia al giudice un'ampia libertà di apprezzamento in ordine alla individuazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1418 del 1 febbraio 2012
«Il termine di dieci giorni di cui all'art. 8, quarto comma, della legge 20 novembre 1982, n. 890 (nel testo di cui al d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modifiche, nella legge 14 maggio 2005, n. 80, applicabile alla fattispecie "ratione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5969 del 27 maggio 1995
«Per «anno solare» deve intendersi, propriamente, un periodo di 365 giorni, che può decorrere da qualsiasi giorno del calendario, e non già il periodo dall'1 gennaio al 31 dicembre, dato che il termine fa riferimento alla nozione astronomica di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7097 del 24 maggio 2001
«Al termine dilatorio di cinque giorni previsto dall'art. 7, comma quarto, della legge n. 300 del 1970 per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari a seguito di contestazione delle mancanze al lavoratore si applica la regola della computabilità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16303 del 3 agosto 2015
«La disciplina del computo dei termini di cui all'art. 155, comma 4, c.p.c., che proroga di diritto, al primo giorno seguente non festivo, il termine che scade in un giorno festivo, si applica, per il suo carattere generale, a tutti i termini,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24375 del 1 dicembre 2010
«Il principio fissato dall'art. 155 c.p.c., per cui, se il giorno di scadenza di un termine è festivo, la scadenza stessa è prorogata di diritto al primo giorno seguente non festivo, ha carattere generale e trova applicazione non soltanto per gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2621 del 20 aprile 1985
«Il disposto dell'art. 155, ultimo comma, c.p.c., secondo cui la scadenza di un termine, se cade in un giorno festivo, è prorogata di diritto al primo giorno seguente non festivo, è di applicazione generale, riferendosi non solo ai termini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1896 del 20 aprile 1978
«L'art. 155 c.p.c., secondo cui, se il giorno di scadenza di un termine è festivo, la scadenza è prorogata di diritto al giorno seguente non festivo, trova applicazione non soltanto per i termini ordinatori, ma anche per i termini perentori, quali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21557 del 13 ottobre 2014
«La ripartizione degli affari tra la sede centrale del tribunale e le sezioni distaccate ha carattere interno e non può mai dare luogo a questioni di competenza territoriale, sicché ove ne siano violati i criteri va disposta la trasmissione degli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17703 del 29 agosto 2011
«In tema di inadempimento contrattuale, mentre nella proposizione di una domanda di risoluzione di diritto per l'inosservanza di una diffida ad adempiere, (nella specie, nell'ambito di un contratto d'appalto, ai sensi dell'art. 1662, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7115 del 21 marzo 2013
«Quando le allegazioni poste a fondamento di una domanda giudiziale - nella specie, di risarcimento del danno da attività provvedimentale illegittima della P.A. - non consentono di includere alcuni fatti tra quelli costitutivi del diritto azionato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7037 del 7 luglio 1999
«In caso di discordanza tra la copia e l'originale dell'atto di citazione, la prima prevale sul secondo, senza che sia necessario impugnare di falso la relata di notifica apposta su quest'ultimo, dovendosi garantire l'affidamento del destinatario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9863 del 27 luglio 2000
«Il procuratore costituito è, ai sensi dell'articolo 170 c.p.c., il destinatario di tutte le comunicazioni e notificazioni dirette alla parte rappresentata; le stesse devono eseguirsi al domicilio eletto anche quando la relativa elezione sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10397 del 4 ottobre 1991
«La circostanza che, mancata la comparizione di entrambe le parti all'udienza, il giudice, anziché applicare gli artt. 181 e 309 c.p.c., si limiti a differire la trattazione del processo ad altra udienza non lede, in sé, alcun interesse della parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7682 del 23 giugno 1992
«La mancanza al momento della decisione in grado di appello dei documenti attestanti l'autorizzazione al sindaco a stare in giudizio per il comune, che abbia proposto l'impugnazione, impone al giudice del gravame di dichiararne l'inammissibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13767 del 3 luglio 2015
«L'azione revocatoria fallimentare avente ad oggetto un pagamento, ai sensi dell'art. 67 della legge fall., mira ad ottenere la reintegrazione della garanzia patrimoniale del debitore fallito, che si realizza qualora il corrispondente importo sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20236 del 18 settembre 2009
«La conciliazione giudiziale è atto che esula dai poteri del difensore (salvo espresso conferimento del potere medesimo) e, incidendo direttamente sul diritto controverso, può validamente essere compiuto dalla parte senza il ministero del difensore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 890 del 29 gennaio 1992
«La rimessione della causa al collegio, disposta dal giudice istruttore, nella prima udienza o in altra successiva, in assenza di una parte costituita, dopo avere invitate le parti presenti a precisare le conclusioni, non è causa di nullità della...»