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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1982 del 7 giugno 1997
«Le modifiche apportate dalla legge 8 agosto 1995 n. 335 all'art. 292 c.p.p., che hanno ampliato l'obbligo di motivazione delle ordinanze cautelari ed esteso la rilevabilità d'ufficio dei relativi vizi, non hanno inciso sulle modalità —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2355 del 12 marzo 1997
«L'art. 659 c.p. prevede la contravvenzione di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. Il bene giuridico tutelato da tale norma si identifica con il turbamento della tranquillità pubblica o privata che per sua intrinseca natura...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2428 del 9 luglio 1997
«Ai sensi dell'art. 355, comma 3, c.p.p., la richiesta di riesame del decreto di convalida del sequestro probatorio deve essere proposta entro dieci giorni dalla data di notifica del provvedimento ovvero dalla diversa data in cui l'interessato ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 275 del 17 gennaio 1997
«Il diritto alla controprova riconosciuto all'imputato dall'art. 495 comma secondo c.p.p. non può avere ad oggetto l'espletamento di una perizia, mezzo di prova non classificabile né a carico né a discarico dell'accusato e rimesso essenzialmente al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3650 del 24 ottobre 1997
«Ai fini della configurabilità della continuazione dei reati — venuto meno con la riforma del 1974 il requisito dell'omogeneità delle violazioni — ha acquistato rilevanza decisiva l'identità del disegno criminoso, inteso come ideazione e volizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3928 del 4 novembre 1997
«Può ammettersi un interesse giuridicamente apprezzabile dell'imputato al ricorso avverso provvedimento in materia di misure interdittive anche dopo la cessazione dell'esecuzione di tali misure (nella specie trattavasi di sospensione dall'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5386 del 7 giugno 1997
«L'assenza del difensore di fiducia in dibattimento per altro impegno professionale in una diversa sede giudiziaria, specie se tempestivamente comunicato, impone al giudice del processo di cui si chiede il rinvio di effettuare sempre e comunque un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6074 del 21 giugno 1997
«Se l'art. 495, secondo comma, c.p.p., espressamente richiamato dall'art. 606, lett. d) dello stesso codice, sancisce il diritto dell'imputato all'ammissione delle prove da lui dedotte «a discarico» sui fatti costituenti oggetto della prova «a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6351 del 30 dicembre 1997
«In tema di inosservanza di provvedimenti dell'autorità, atteso il principio secondo cui la contravvenzione prevista dall'art. 650 c.p. non è configurabile quando l'inosservanza riguardi provvedimenti dotati di propri meccanismi sanzionatori, deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6453 del 3 luglio 1997
«La contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. — inosservanza dei provvedimenti di polizia — è reato non necessariamente ma solo eventualmente permanente: lo è sicuramente quando la condotta omissiva (in presenza o meno di un termine) protraendosi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6898 del 25 gennaio 1997
«In tema di patteggiamento, una volta esclusa con adeguato apparato argomentativo la sussistenza di ipotesi di proscioglimento ex art. 129 c.p.p., tutte le statuizioni non illegittime, concordate dalle parti e recepite dal giudice precludono la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7901 del 12 agosto 1997
«In tema di impugnazioni, l'art. 571 comma terzo del codice di rito attualmente in vigore riconosce al difensore al momento del deposito del provvedimento, senza specificarne la qualità, a differenza dell'art. 192 del codice abrogato, la facoltà di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9172 del 9 ottobre 1997
«In tema di disturbo del riposo o delle occupazioni delle persone, la contravvenzione di cui al primo comma dell'art. 659 c.p. è ipotizzabile non solo quando nell'ambito di un'attività lavorativa siano prodotti rumori estranei o comunque...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9553 del 24 ottobre 1997
«L'effetto estintivo della prescrizione che maturi nella pendenza del ricorso per cassazione produce i suoi effetti anche con riferimento agli imputati non ricorrenti indipendentemente dalla fondatezza dei motivi prospettati dal ricorrente, purché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13086 del 14 dicembre 1998
«Deve negarsi che l'accertamento peritale possa ricondursi al concetto di prova decisiva, la cui mancata assunzione costituisce motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 606, comma primo lett. d) c.p.p. Infatti il ricorso o meno ad una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13528 del 22 dicembre 1998
«La specificità della disposizione di cui all'art. 606 lett. e) c.p.p., dettata in tema di ricorso per cassazione al fine di definire l'ammissibilità per ragioni connesse alla motivazione, esclude che la norma possa essere dilatata per effetto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13561 del 22 dicembre 1998
«Le questioni già dedotte con l'atto di appello ed in quella sede investite da motivi cui l'appellante abbia definitivamente rinunziato concludendo l'accordo previsto dall'art. 599 quarto comma c.p.p., sono improponibili con il ricorso per cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1379 del 19 maggio 1998
«In tema di ricusazione, qualora il giudice di merito abbia ritenuto la manifesta infondatezza dell'istanza ed abbia, conseguentemente, dichiarato l'inammissibilità con provvedimento adottato de plano, non sussiste l'interesse a proporre ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1602 del 4 giugno 1998
«A norma dell'art. 666, comma 6, c.p.p. al procedimento di esecuzione sono applicabili le disposizioni sull'impugnazione, ed in particolare quella di cui all'art. 597, comma primo, in tema di appello, ripetuta al comma primo dell'art. 609 per il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2368 del 24 febbraio 1998
«La indebita celebrazione del giudizio d'appello nelle forme di cui all'art. 599 c.p.p. anziché in quello dell'udienza pubblica dà luogo, per il combinato disposto di cui agli artt. 598 e 471, comma 1, c.p.p., ad una nullità da qualificarsi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2788 del 4 marzo 1998
«La procedura della definizione concordata della pena, di cui all'art. 599, comma quarto, c.p.p. presuppone che l'imputato, nel concordare con il pubblico ministero la nuova determinazione della pena, rinunzi contestualmente a tutti gli altri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4089 del 2 aprile 1998
«La disposizione di cui all'art. 603 c.p.p. è fondata sulla presunzione di completezza dell'indagine probatoria esperita in primo grado e subordina la rinnovazione del dibattimento, da una parte alla condizione di una sua necessità, che il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4171 del 6 aprile 1998
«La mancanza, nell'atto di impugnazione, dei requisiti prescritti dall'art. 581 c.p.p., compreso quello della specificità dei motivi, rende l'atto medesimo inidoneo ad introdurre il nuovo grado di giudizio ed a produrre, quindi, quegli effetti cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5337 del 12 ottobre 1998
«Qualora un componente del collegio che ha dichiarato l'inammissibilità della richiesta di revisione abbia in precedenza partecipato al giudizio di merito, non sussiste alcuna causa di nullità ma si configura un'ipotesi di incompatibilità la quale,...»
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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 563 del 3 aprile 1998
«L'operatività di preclusioni processuali quali previste, in materia di impugnazioni, dagli artt. 597, comma 1, 606, comma 3, e 609, comma 1, c.p.p., a differenza di quanto si verifica con riguardo alla formazione progressiva del giudicato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6558 del 4 giugno 1998
«Nel caso in cui, nel procedimento di appello, uno dei coimputati scelga il rito cui all'art. 599, comma quarto (cosiddetto patteggiamento in appello), raggiungendo l'accordo sull'accoglimento in tutto o in parte dei motivi di ricorso, con rinuncia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6563 del 4 giugno 1998
«Per la consumazione del reato di abuso d'ufficio nella formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla L. 16 luglio 1997, n. 234, nel caso in cui il risultato dell'azione delittuosa consista nel cagionare ad altri un danno ingiusto, non basta che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 706 del 21 gennaio 1998
«Non costituisce vizio di manifesta illogicità della motivazione di un provvedimento giurisdizionale l'indicazione errata, nel testo del provvedimento, di una data di notificazione, in conseguenza di indubbio errore materiale che risulti dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10379 del 1 settembre 1999
«In tema di impugnazioni, poiché l'obbligo di immediata declaratoria delle cause di non punibilità di cui all'art. 129 c.p.p. presuppone che il giudice del gravame sia stato effettivamente investito della cognizione del processo, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10791 del 22 settembre 1999
«La concessione della sospensione condizionale, ai sensi dell'art. 163 c.p.p., costituisce esercizio di un potere attribuito dalla legge esclusivamente al giudice in vista della finalità rieducativa della pena, con la conseguenza che non sono...»