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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14188 del 15 dicembre 1999
«In tema di concorso di persone nel reato, la desistenza di uno dei concorrenti deve instaurare, perché si riverberi favorevolmente sulla posizione degli altri compartecipi, un processo causale che arresti l'azione di questi ultimi e impedisca...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29885 del 13 luglio 2015
«Qualora venga disposto un rinvio dell'udienza, in accoglimento di un'istanza difensiva di riunione ad altro processo pendente nello stesso stato e grado dinanzi al medesimo giudice, il corso della prescrizione è sospeso per tutta la durata del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13350 del 28 marzo 2008
«I limiti di durata della sospensione dei termini della prescrizione del reato, quali previsti per il caso di rinvio del procedimento o del processo dall'art. 159, comma primo, n. 3, c.p., nella formulazione introdotta dall'art. 6 della legge 5...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2156 del 6 marzo 1997
«Nel caso in cui il giudice abbia disatteso la richiesta di rinvio del dibattimento per l'adesione del difensore di fiducia all'astensione dalle udienze deliberata dalla classe forense ed abbia nominato all'imputato un difensore di ufficio per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 155 del 10 gennaio 1998
«Ai fini del calcolo della prescrizione, in materia di controllo dell'attività urbanistica edilizia, l'art. 44 della L. 28 febbraio 1985 n. 47 prevede una sospensione automatica del processo, finalizzata all'esercizio delle facoltà previste dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3281 del 9 giugno 2000
«L'estraneità, peraltro, non deriva in modo automatico dal fatto che il proprietario del mezzo non abbia subito condanna, dovendosi in realtà considerare estranei al reato, sempre secondo i principi generali elaborati con riguardo al citato art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9389 del 31 agosto 1994
«... Tale condizione, nel processo causale del reato, si pone come conseguenza dell'abuso del pubblico ufficiale e come premessa dell'atto dispositivo, costituito dalla dazione o dalla promessa del concusso. Nei casi in cui tale stato d'animo viene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5575 del 13 maggio 1998
«Ai sensi dell'art. 357 c.p., è pubblico ufficiale non solo colui il quale con la sua attività concorre a formare quella dello Stato o degli altri enti pubblici, ma anche chi è chiamato a svolgere attività avente carattere accessorio o sussidiario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53614 del 23 dicembre 2014
«Il giudizio nel procedimento per reato di calunnia è del tutto autonomo rispetto a quello concernente il reato ascritto al calunniato e, pertanto, la sentenza di proscioglimento, anche se irrevocabile, pronunciata nel processo eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6636 del 22 maggio 1987
«In tema di procedimento per reato di calunnia, il giudizio su questo reato è del tutto autonomo da quello concernente il reato ascritto al calunniato, tanto è che la sentenza, anche se irrevocabile, pronunciata nel processo eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 348 del 13 gennaio 1988
«Pertanto una volta stabilito che la condotta dell'agente possedeva la potenzialità di deviare in modo apprezzabile le ricerche o le investigazioni, non ha alcuna rilevanza che l'aiuto prestato si sia in concreto rivelato inefficace, perché anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2940 del 17 dicembre 1993
«Il provvedimento di reintegrazione del possesso pronunciato dal pretore a norma degli artt. 703 ss. c.p.c. costituisce misura cautelare a difesa del possesso, diretta, non soltanto a ripristinare il possesso a favore del soggetto che ne sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33648 del 14 settembre 2005
«Integra il reato di falsità materiale commessa dal privato (artt. 477 e 482 c.p.), la condotta di colui che sia trovato in possesso di una ricetta, apparentemente rilasciata da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1738 del 25 febbraio 1997
«Le regole di prudenza e le norme di prevenzione vincolano permanentemente i destinatari in ogni fase del lavoro, senza che sia possibile configurare vuoti normativi o di responsabilità in relazione a particolari operazioni da compiere in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 17654 del 19 luglio 2013
«In sede di ottemperanza, non possono avere ingresso questioni attinenti al difetto di giurisdizione del giudice amministrativo che ha emesso la decisione sulla cui esecuzione si controverte, non rilevando in senso contrario l'art. 37 c.p.c., che,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19256 del 9 settembre 2010
«Pertanto, tale giudice, ancorché successivamente adito non può essere considerato quello dinanzi al quale, ai sensi del terzo comma dell'anzidetto art. 59, la "causa è riassunta", né in tal caso può parlarsi di "successivo processo" ai sensi del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3125 del 10 aprile 1997
«...cui esso sia stato instaurato in pendenza del processo di merito, ovvero contestualmente a questo, atteso che in ogni caso il provvedimento emesso all'esito del procedimento cautelare è soggetto a reclamo, ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 24153 del 25 ottobre 2013
«In presenza di una clausola compromissoria di arbitrato estero, l'eccezione di compromesso, attesa la natura giurisdizionale e sostitutiva della funzione del giudice ordinario da attribuirsi all'arbitrato rituale in conseguenza delle disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6530 del 10 febbraio 1981
«La questione del difetto di giurisdizione degli arbitri, per essere la domanda devoluta alla cognizione del giudice amministrativo, non è proponibile con istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, né in corso di giudizio arbitrale, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20105 del 7 ottobre 2015
«Il principio della "translatio iudicii" si applica anche in caso di impugnazione del lodo arbitrale, sicché, a seguito di declinatoria di giurisdizione del giudice adito, gli effetti sostanziali e processuali della domanda si conservano nel...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16627 del 22 luglio 2014
«Attesa la tassatività dei casi di ricusazione del giudice, soggetti a stretta interpretazione, la "inimicizia" del ricusato, ai sensi dell'art. 51, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., non può essere desunta dal contenuto di provvedimenti da lui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17523 del 23 agosto 2011
«In questa ipotesi, diversamente da quanto stabilito dal primo comma della citata norma processuale, è sufficiente il difetto della normale prudenza del creditore; pertanto, il giudice, investito della domanda di risarcimento del danno che si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10005 del 15 maggio 2015
«In forza dell'art. 2909 cod. civ., nel caso di azioni a difesa della proprietà come quella relativa al rispetto delle distanze legali, la sentenza pronunciata contro l'originaria parte processuale spiega i suoi effetti anche nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17352 del 24 luglio 2009
«In tema di notificazioni degli atti processuali, qualora la notificazione dell'atto, da effettuarsi entro un termine perentorio, non si concluda positivamente per circostanze non imputabili al richiedente, questi ha la facoltà e l'onere - anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13868 del 24 settembre 2002
«In tema di forme di notificazione autorizzate dal giudice, l'art. 151 c.p.c, applicabile, data la sua formulazione, anche alla notificazione degli atti di parte, lascia al giudice un'ampia libertà di apprezzamento in ordine alla individuazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12544 del 17 giugno 2015
«In tema di contenzioso tributario, l'istituto della rimessione in termini, previsto dall'art. 184 bis c.p.c. (abrogato dall'art. 46 della l. n. 69 del 2009, e sostituito dalla norma generale di cui all'art. 153, comma 2, c.p.c.), è applicabile al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5660 del 20 marzo 2015
«L'omessa indicazione, nell'intestazione della sentenza, del nome di una delle parti determina la nullità della sentenza stessa solo in quanto riveli che il contraddittorio non si è regolarmente costituito a norma dell'art. 101 cod. proc. civ., o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 260 del 10 gennaio 2001
«Conseguentemente, come contro il medesimo provvedimento è ammissibile l'impugnazione correlata alla sua natura di sentenza, così il giudice ad quem ha il potere-dovere di rilevare, anche d'ufficio, la nullità insanabile della sentenza impugnata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2435 del 21 marzo 1996
«Il principio, consacrato dall'art. 182 c.p.c., secondo cui al difetto di legittimazione processuale può ovviarsi in ogni stato e grado del processo, non può trovare applicazione ove si sia già verificata una decadenza; quando, cioè il giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 839 del 28 gennaio 1998
«La rimessione della causa al collegio da parte del giudice istruttore costituisce limite temporale entro il quale la parte ha facoltà di produrre nuovi documenti (art. 185 c.p.c. e 87 att. c.p.c.), con la conseguenza che i documenti prodotti...»