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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7644 del 4 agosto 1998
«Il rapporto di lavoro subordinato costituito con patto di prova è sottratto, per il periodo massimo di sei mesi, alla disciplina dei licenziamenti individuali, ed è caratterizzato dal potere di recesso da parte del datore di lavoro senza obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14468 del 7 novembre 2000
«Nel rapporto di lavoro subordinato, l'onere di provare la durata della prestazione, nonché, al suo interno, la misura dell'effettivo impegno lavorativo in termini di giorni e ore, grava sul lavoratore che agisca per il riconoscimento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5519 del 18 marzo 2004
«In tema di adeguamento della retribuzione ai sensi dell'art. 36 Cost., il giudice del merito, anche se il datore di lavoro non aderisca ad una delle organizzazioni sindacali firmatane, ben può assumere a parametro il contratto collettivo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19750 del 17 luglio 2008
«Il cosiddetto superminimo, ossia l'eccedenza della retribuzione rispetto ai minimi tabellari, che sia stato individualmente pattuito, è normalmente soggetto al principio generale dell'assorbimento nei miglioramenti contemplati dalla disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17564 del 2 agosto 2006
«Il lavoratore — cui l'art. 2103 c.c. (nel testo sostituito dall'art. 13 della legge 20 maggio 1970, n. 300), con norma applicabile anche ai dirigenti, riconosce esplicitamente il diritto a svolgere le mansioni per le quali è stato assunto ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16792 del 8 novembre 2003
«L'assegnazione dei dipendenti a mansioni inferiori rispetto a quelle proprie del loro livello contrattuale non determina di per sé un danno risarcibile ulteriore rispetto a quello costituito dal trattamento retributivo inferiore cui provvede, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11727 del 18 ottobre 1999
«Il demansionamento professionale di un lavoratore non solo viola lo specifico divieto di cui all'art. 2103 c.c. ma ridonda in lesione del diritto fondamentale, da riconoscere al lavoratore anche in quanto cittadino, alla libera esplicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11984 del 17 maggio 2010
«In tema di mutamento della sede di lavoro del lavoratore, sebbene il provvedimento di trasferimento non sia soggetto ad alcun onere di forma e non debba necessariamente contenere l'indicazione dei motivi, né il datore di lavoro abbia l'obbligo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8268 del 29 aprile 2004
«Ai fini dell'efficacia del provvedimento di trasferimento del lavoratore, non è necessario che vengano contestualmente enunciate le ragioni del trasferimento stesso, atteso che l'art. 2103 c.c., nella parte in cui dispone che le ragioni tecniche,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7440 del 3 giugno 2000
«La collocazione e il successivo spostamento del personale nei vari reparti dell'azienda è un momento essenziale del potere autorganizzativo del datore di lavoro, di per sé sottratto ai limiti relativi ai trasferimenti, e quindi non sindacabile in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7350 del 26 marzo 2010
«In tema di trasferimento nullo, il lavoratore, ove non abbia assolto l'onere probatorio in ordine al danno, patrimoniale o non patrimoniale, cagionato dal trasferimento illegittimo, non può richiedere un risarcimento corrispondente all'indennità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9056 del 19 aprile 2006
«Il dovere di fedeltà, sancito dall'art. 2105 c.c., si sostanzia nell'obbligo del lavoratore di tenere un comportamento leale verso il datore di lavoro e di tutelarne in ogni modo gli interessi; pertanto, rientra nella sfera di tale dovere il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2033 del 23 febbraio 2000
«Il rapporto di lavoro subordinato, in assenza della prova di un rapporto part-time, nascente da atto scritto, si presume a tempo pieno ed è onere del datore di lavoro, che alleghi invece la durata limitata dell'orario di lavoro ordinario, fornire...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8271 del 17 giugno 2000
«Nel giudizio avente ad oggetto il diritto del lavoratore al compenso per lavoro straordinario qualora questi, assolvendo l'onere probatorio posto a suo carico, abbia dimostrato di aver lavorato oltre l'orario normale di lavoro è consentito al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4435 del 4 marzo 2004
«Ove la contrattazione collettiva preveda, quale ipotesi di giusta causa di licenziamento, l'omessa o tardiva presentazione del certificato medico in caso di assenza per malattia oppure l'inadempimento di altri obblighi contrattuali specifici da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1769 del 17 febbraio 2000
«Anche nel caso in cui il mancato godimento del riposo settimanale dopo sei giorni consecutivi di lavoro dipenda da una legittima deroga alla regola generale e sia seguito — come in ogni caso è imposto dai principi costituzionali in materia — dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11092 del 26 maggio 2005
«Il licenziamento per superamento del periodo di comporto è assimilabile non già ad un licenziamento disciplinare, sebbene ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, causale di licenziamento a cui si fa riferimento anche per le ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5413 del 7 aprile 2003
«La fattispecie di recesso del datore di lavoro, per l'ipotesi di assenze determinate da malattia del lavoratore, tanto nel caso di una sola affezione continuata, quanto in quello del succedersi di diversi episodi morbosi (cosiddetta eccessiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9032 del 6 luglio 2000
«In ipotesi di avvenuto superamento del periodo di comporto, l'accettazione, da parte del datore di lavoro, della ripresa della attività lavorativa del dipendente non equivale di per sé a rinuncia al diritto di recedere dal rapporto, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7730 del 23 aprile 2004
«Nell'ipotesi di rapporto di lavoro con invalido assunto obbligatoriamente ai sensi della legge 12 aprile 1968, n. 482, le assenze dovute a malattie collegate con lo stato di invalidità non possono essere computate nel periodo di comporto, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13816 del 18 ottobre 2000
«Ai fini di licenziamento per superamento del periodo di comporto, ove la disciplina contrattuale non contenga esplicite previsioni di diverso tenore, devono essere inclusi nel calcolo del periodo di comporto anche i giorni festivi o comunque non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10218 del 18 aprile 2008
«L'accordo transattivo sottoscritto dal lavoratore, che contenga una dichiarazione di rinuncia «all'eventuale risarcimento danni per qualsiasi titolo» può assumere il valore di rinuncia o di transazione, che il lavoratore ha l'onere di impugnare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3345 del 21 marzo 2000
«La mera accettazione del trattamento di fine rapporto ancorché non accompagnata da alcuna riserva non può essere interpretata, per assoluto difetto di concludenza, come tacita dichiarazione di rinuncia ai diritti derivanti dall'illegittimità del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9407 del 11 luglio 2001
«La quietanza a saldo sottoscritta dal lavoratore, che contenga una dichiarazione di rinuncia a maggiori somme riferita, in termini generici, ad una serie di titoli di pretese in astratto ipotizzabili in relazione alla prestazione di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13466 del 20 luglio 2004
«L'impugnazione di una rinuncia o transazione ex art. 2113 c.c. da parte del lavoratore ne determina l'automatica caducazione anche se proposta oltre il termine di sei mesi prescritto dalla citata disposizione, essendo onere del datore di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7139 del 9 maggio 2003
«Colui che intende far accertare la natura subordinata del proprio rapporto di lavoro, al fine di poter usufruire delle relative prestazioni previdenziali e assicurative, ha l'onere di provare in modo certo l'elemento tipico qualificante del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 486 del 20 gennaio 1994
«Con riguardo a lavoratore il quale, essendosi prescritti i contributi non versati dal datore di lavoro, abbia proposto contro il medesimo azione di risarcimento dei danni ai sensi dell'ari. 2116 c.c. facendo riferimento all'art. 13 della legge 12...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3267 del 10 febbraio 2009
«In materia di pubblico impiego privatizzato, le dimissioni del lavoratore - a cui equivale la rinuncia alla concessa proroga a rimanere in servizio fino al sessantacinquesimo anno di età a seguito di superamento della massima anzianità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4391 del 26 febbraio 2007
«Le dimissioni del lavoratore costituiscono un atto unilaterale recettizio idoneo a determinare la risoluzione del rapporto nel momento in cui pervengono a conoscenza del datore di lavoro, indipendentemente dalla volontà di quest'ultimo, con la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7839 del 8 giugno 2000
«Qualora il lavoratore deduca di essere stato licenziato oralmente e faccia valere in giudizio la inefficacia o invalidità di tale licenziamento, chiedendo la condanna del datore di lavoro al pagamento delle retribuzioni fino alla riammissione in...»