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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25525 del 21 giugno 2001
«In tema di domanda di riabilitazione proposta ai sensi dell'art. 179, comma 4, n. 2, c.p., dal condannato che intende dimostrare l'impossibilità di adempiere alle obbligazioni civili derivanti dal reato, non è consentito al Presidente del collegio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3372 del 13 giugno 2000
«Tra le condizioni essenziali per il conseguimento della riabilitazione deve farsi rientrare non solo l'adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, ma anche il pagamento delle spese di giustizia, il cui inadempimento è sintomatico —...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 685 del 31 marzo 2000
«In tema di condizioni per la riabilitazione, l'impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato ricomprende tutte le situazioni non addebitabili al condannato che gli impediscano l'adempimento cui è tenuto per conseguire il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3002 del 11 giugno 1999
«In tema di riabilitazione, qualora il condannato non abbia adempiuto alle obbligazioni civili derivanti dal reato, spetta a lui dimostrare di essersi trovato nell'impossibilità di farlo. Tale dimostrazione deve basarsi su elementi oggettivi, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6400 del 23 dicembre 1996
«La dimostrazione, da parte del condannato, di non aver potuto adempiere le obbligazioni civili nascenti dal reato, idonea a prevalere sull'onere all'adempimento indicato dall'art. 179, ultimo comma, n. 2, c.p., come presupposto necessario per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 640 del 6 maggio 1994
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti da reato non osta alla concessione della riabilitazione quando esso derivi, come risulta dal quarto comma n. 2 dell'art. 179 c.p., dall'impossibilità di adempiere, ossia quando il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4737 del 8 marzo 1994
«In tema di condizioni per la riabilitazione, l'impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato, di cui all'art. 179, quarto comma, n. 2 c.p., ricomprende tutte le situazioni non addebitabili al condannato che gli impediscono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4362 del 19 gennaio 1994
«In tema di riabilitazione, non vale a dimostrare l'impossibilità economica del condannato di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato la mera produzione del verbale di udienza del giudizio di sfratto per morosità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3588 del 27 ottobre 1993
«L'effetto dell'estinzione della pena — previsto dall'ultimo comma dell'art. 47 dell'ordinamento penitenziario quale conseguenza dell'effetto positivo del periodo di affidamento in prova al servizio sociale — deve essere rapportato alla sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3162 del 22 settembre 1993
«La riabilitazione non può essere concessa quando il condannato non abbia adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato, salvo che dimostri di trovarsi nell'impossibilità di adempierle. Al fine di dimostrare tale impossibilità, colui che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2382 del 29 luglio 1993
«L'adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, stabilito come presupposto della riabilitazione dall'art. 179, quarto comma, n. 2, c.p., ha valore dimostrativo dell'emenda del condannato e non deve essere valutato sotto il profilo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2803 del 12 settembre 1992
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato è ostativo alla concessione della riabilitazione. La dimostrazione da parte del condannato di trovarsi nell'impossibilità di adempiervi, per incapacità economica, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4509 del 5 marzo 1991
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti da reato non osta alla concessione della riabilitazione quando esso derivi, come risulta dal quarto comma n. 2 dell'art. 179 c.p., dall'impossibilità di adempiere, ossia quando il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41460 del 7 ottobre 2013
«L'estinzione della pena conseguente al buon esito del periodo di affidamento in prova al servizio sociale non determina anche l'estinzione delle misure di sicurezza, non comportando tale esito l'automatico venir meno della pericolosità sociale del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39498 del 25 ottobre 2007
«È legittima la sostituzione della libertà vigilata con il ricovero in una casa di cura e custodia del condannato che abbia commesso gravi violazioni delle prescrizioni inerenti alla misura di sicurezza non detentiva e abbia manifestato conclamate...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23973 del 24 giugno 2005
«Non è ostativo all'accertamento della pericolosità sociale del condannato ai fini dell'esecuzione della libertà vigilata l'estinzione della pena conseguente al buon esito del periodo di affidamento in prova al servizio sociale, in quanto la misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17019 del 10 aprile 2003
«L'estinzione della pena conseguente al buon esito del periodo di affidamento in prova al servizio sociale, in applicazione dell'art. 47 legge 26 luglio 1975, n. 354, non estingue anche la misura di sicurezza della libertà vigilata, eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42182 del 29 novembre 2010
«È legittima la confisca per l'intero del complesso aziendale acquistato in regime di comunione legale dal solo coniuge imprenditore poi condannato ove l'attività imprenditoriale continui ad essere svolta anche dopo lo scioglimento della comunione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34088 del 8 agosto 2003
«La confisca facoltativa di cui all'art. 240, comma 1, c.p. è legittima quando risulta dimostrata la relazione di asservimento tra cosa e reato, nel senso che la prima deve essere oggettivamente collegata al secondo non da un rapporto di mera...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4214 del 5 aprile 2000
«Può costituire oggetto di confisca ex art. 240 c.p. la somma di denaro che il giudice accerti essere stata ricavata dalla cessione della sostanza stupefacente anche nel caso di condanna per il reato di cui all'art. 73, comma quinto, legge...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1538 del 26 aprile 1996
«In sede di patteggiamento per il reato di furto è obbligatoria la confisca degli arnesi atti allo scasso, di cui l'imputato non abbia giustificato in alcun modo il possesso e che, per la qualità del possessore, già condannato per reati determinati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29197 del 21 luglio 2011
«In tema di confisca, è persona estranea al reato - nei cui confronti non può disposta la misura di sicurezza in esame, ai sensi dei commi 2 e 3 dell'art. 240 c.p. - il soggetto che non abbia ricavato vantaggi ed utilità dal reato e che sia in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2024 del 15 gennaio 2008
«In tema di confisca facoltativa, la formale titolarità di un bene in capo ad un soggetto estraneo al reato non è sufficiente ad escludere la confisca stessa e a tutelare l'intangibilità del diritto del proprietario se costui abbia tenuto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 920 del 19 gennaio 2004
«Al fine di disporre la confisca conseguente a condanna per uno dei reati indicati nell'art. 12 sexies, commi 1 e 2, D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 1992, n. 356 (modifiche urgenti al nuovo codice di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2761 del 17 giugno 1994
«Al fine di «giustificare la provenienza» dei beni che sono confiscabili ai sensi dell'art. 12 sexies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito con modificazioni nella L. 7 agosto 1992, n. 356, come introdotto dall'art. 2 dei decreti legge 22 febbraio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1089 del 28 settembre 1995
«Ex art. 19, L. 28 febbraio 1985, n. 47 la confisca è obbligatoria ogni volta che il giudice penale accerti che vi è stata lottizzazione abusiva, indipendentemente dalla persona del condannato e addirittura dalla stessa condanna penale (potendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4437 del 10 aprile 1992
«La vittima della concussione verso cui venga esercitata una mera vis compulsiva è ugualmente responsabile del fatto reato cui venga costretto o determinato, non ricorrendo le ipotesi né del costringimento fisico né dello stato di necessità da cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14174 del 13 aprile 2010
«Ai sensi dell'art. 322 ter c.p., ove sia impossibile sottoporre a confisca i beni che si identificano con il prezzo o il profitto del reato, può procedersi all'ablazione di beni diversi per il valore equivalente al solo prezzo del reato, ma solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8887 del 3 marzo 2001
«L'elemento oggettivo del delitto di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) è dato non solo dal comportamento di allontanamento di altri concorrenti ma anche dall'accordo collusivo tra gli interessati diretto a influenzare la libera...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6087 del 25 maggio 1994
«La qualifica di pubblico ufficiale spetta ancor oggi al notaio — anche a seguito della modifica dell'art. 357 c.p. ex lege 26 aprile 1990, n. 86 — non soltanto nell'esercizio del suo potere certificativo in senso stretto, ma in tutta la sua...»