-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4669 del 30 novembre 1994
«La decisione della Corte di cassazione in materia di competenza per territorio resta ferma per tutte le fasi successive del giudizio, anche nel caso che venga meno la connessione tra reati ravvisata nella fase delle indagini preliminari.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2739 del 6 giugno 1998
«Data la preminenza del principio costituzionale del giudice naturale su quello della perpetuatio jurisdictionis, l'attribuzione della competenza determinata da ragioni di connessione assume i connotati della definitività solo una volta che, dopo...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 279 del 9 marzo 1992
«Nessuna norma processuale prevede una qualsiasi forma d'incompatibilità per uno stesso collegio che, in momenti diversi, si occupi di coimputati dello stesso reato o di reati connessi compresi in un unico procedimento penale. Al contrario,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28376 del 8 agosto 2006
«...51, comma terzo bis, c.p.p. prevede, limitatamente ai reati in esso contemplati, una deroga assoluta ed esclusiva degli ordinari criteri determinativi della competenza, e tale norma esercita una vis actractiva nei confronti dei delitti connessi.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1787 del 17 luglio 1995
«Ove ricorrano tali situazioni, in considerazione della unicità di fonte probatoria, può esservi tra le due fattispecie un rapporto di connessione, ma trattandosi di connessione probatoria — l'unica rimasta esclusa dalle previsioni tassative...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1169 del 1 febbraio 1996
«Con i motivi nuovi la parte impugnante può dedurre ragioni diverse da quelle poste a base dell'originaria impugnazione anche oltre i limiti dell'atto originario fermo restando l'unico limite, in caso di più capi di imputazione, del collegamento...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18765 del 18 aprile 2003
«Il principio sancito dagli artt. 62 e 63, comma 2, c.p.p., della inutilizzabilità erga omnes delle dichiarazioni rese dall'indagato, ancorché di reato connesso o collegato, deve essere inteso in relazione alla sua ratio, che è ispirata alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2383 del 5 giugno 1998
«Non dà luogo a inutilizzabilità delle dichiarazioni rese da imputati o persone sottoposte a indagini per reati connessi o interprobatoriamente collegati, cui si riferiscono gli artt. 210 e 363 c.p.p., il fatto che costoro siano stati previamente...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4108 del 19 aprile 1996
«In base a questo principio — applicato all'ipotesi di coesistenza di più chiamate in correità — deve desumersi che qualora un coimputato od un imputato per reati connessi rendano dichiarazioni plurime, l'integrazione probatoria di una di esse può...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2135 del 21 settembre 1994
«...in relazione a reati di concussione e corruzione; ha rilevato al proposito che il favoreggiamento ed i reati presupposti costituivano oggetto di indagini nel medesimo procedimento stante la necessaria connessione del primo con gli altri).»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29403 del 11 luglio 2003
«L'avvenuto inserimento, nel testo dell'art. 273 c.p.p., del comma 1 bis (ove si stabilisce che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza si applicano, fra le altre, le disposizioni dell'art. 192, commi 3 e 4, stesso codice), non ha...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34479 del 14 agosto 2003
«Agli effetti di quanto previsto dall'art. 297 terzo comma c.p.p., l'esclusione della continuazione o del vincolo della connessione teleologica fra il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti ed i singoli reati fine deve essere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3268 del 15 giugno 1999
«L'art. 390, comma 1, c.p.p., che prevede per la convalida dell'arresto o del fermo la competenza del giudice per le indagini preliminari del luogo dove l'arresto o il fermo è stato eseguito e l'art. 391, comma 5, stesso codice, che prevede la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di misure cautelari coercitive, il divieto di «contestazione a catena» di cui al terzo comma dell'art. 297 c.p.p. (che, in caso di reati connessi, stabilisce la retrodatazione del termine iniziale della custodia cautelare, commisurata alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1835 del 2 giugno 1999
«Il divieto delle contestazioni a catena e la conseguente applicazione della disciplina dell'art. 297, comma terzo, c.p.p., trovano applicazione nelle ipotesi di misure cautelari riferibili allo stesso fatto o a fatti diversi tra i quali sussista...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6530 del 2 febbraio 1999
«Agli effetti di quanto previsto dall'art. 297, comma 3, c.p.p., fra reato associativo e singoli reati fine non è ravvisabile un vincolo rilevante ai fini della continuazione e meno ancora della connessione teleologica, posto che, normalmente, al...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 17 luglio 1997
«Il divieto della cosiddetta «contestazione a catena» di cui al terzo comma dell'art. 297 c.p.p. trova applicazione in tutte le situazioni cautelari riferibili allo stesso fatto o a fatti diversi tra cui sussista connessione ai sensi dell'art. 12,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8 del 8 gennaio 1997
«La cognizione del giudice di appello nel procedimento incidentale sulla libertà, di cui all'art. 310 c.p.p., è limitata ai punti della decisione impugnata attinti dai motivi di gravame (e a quelli con essi strettamene connessi e da essi...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40126 del 27 novembre 2002
«Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione è da ritenere escluso nel caso in cui l'ingiustizia nella detenzione venga correlata alla mancanza di una condizione di procedibilità (nella specie, querela), la cui necessità sia stata accertata...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12878 del 20 marzo 2003
«Il sequestro preventivo di cosa pertinente al reato è consentito anche nel caso di ipotesi criminosa già perfezionatasi, purché il pericolo della libera disponibilità della cosa stessa - che va accertato dal giudice con adeguata motivazione -...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10445 del 16 marzo 2012
«Il rapporto di connessione probatoria di cui all'art. 371, comma secondo, lett. b) c.p.p., è ravvisabile quando un unico elemento di fatto proietti la sua efficacia probatoria in relazione ad una molteplicità di illeciti penali e non quando...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37321 del 1 ottobre 2008
«La condotta di uno dei genitori integra il reato di cui all'art. 574 c.p. qualora, contro la volontà dell'altro, egli sottragga il figlio per un periodo di tempo rilevante, impedendo l'altrui esercizio della potestà genitoriale e allontanando il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6943 del 6 febbraio 1997
«Nel sistema del vigente codice di procedura penale, in base a quanto disposto, in particolare, dall'art. 449, comma sesto, di detto codice, in caso di connessione fra reati per i quali è richiesto il giudizio direttissimo ed altri reati per i...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1948 del 21 gennaio 2011
«Il Pubblico Ministero, che abbia formulato un'unica richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di molteplici imputati quali concorrenti o autori di reati connessi, non è legittimato ad impugnare la sentenza di non luogo a procedere nei confronti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10248 del 13 novembre 1997
«Qualora la corte di appello, investita di gravame avverso sentenza pronunciata dal giudice per le indagini preliminari all'esito di giudizio abbreviato, avente ad oggetto anche reati di competenza della corte di assise, connessi con altri di...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 36528 del 24 settembre 2008
«In caso di connessione fra reati per i quali è richiesto il giudizio direttissimo e altri reati per i quali manchino le condizioni per la scelta di tale rito, le soluzioni praticabili sono la separazione dei processi o, qualora la trattazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11462 del 15 dicembre 1997
«...la circostanza che più imputati siano giudicati nello stesso processo in tanto determina l'obbligo solidale del pagamento delle spese processuali, in quanto essi riportino condanna per concorso nel medesimo reato o per reati intimamente connessi.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23958 del 25 maggio 2004
«È abnorme, in quanto incompatibile con i principi generali dell'ordinamento e causa di una stasi del procedimento non altrimenti superabile se non con la risoluzione del conflitto, l'ordinanza del Tribunale monocratico che, investito della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4711 del 13 settembre 1999
«La mancanza di passaporto o di altro valido documento per l'espatrio costituisce impedimento giuridico all'allontanamento del territorio dello Stato, con conseguente permanenza del principio di specialità e dei connessi privilegi in tema di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3114 del 15 marzo 1994
«Ai fini della procedibilità, pur in assenza di querela, di reati in materia sessuale, quando questi, secondo quanto previsto dall'art. 542, terzo comma, n. 2, c.p., siano connessi con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio, la...»