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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 118 del 4 gennaio 1995
«Infatti, per quel che concerne la cooperativa, il fine mutualistico che la caratterizza non è inconciliabile con l'esercizio da parte della stessa di un'attività commerciale e con l'intento di lucro, ben potendo questi due fini coesistere ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3579 del 22 febbraio 2005
«Ne consegue che, ove il Comune, ritenendo, nell'esercizio della propria discrezionalità, venuto meno, per effetto di varianti imposte da nuove norme regionali, il pubblico interesse alla esecuzione del P.E.E.P., non proceda alla stipulazione delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12013 del 3 dicembre 1993
«La clausola penale con cui le parti, nell'esercizio della libertà di autodeterminazione patrimoniale loro riconosciuta dall'ordinamento, fissino la misura degli interessi moratori al di sotto di quella legale, non è affetta da nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6450 del 1 aprile 2004
«...amministrativo), fonte di danno risarcibile per il contraente privato, dovendosi il pregiudizio ricondurre all'esercizio del potere giurisdizionale, non suscettibile di ristoro fuori delle ipotesi specificamente contemplate dall'ordinamento.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8536 del 14 aprile 2011
«In tema di vendita, poiché la garanzia per evizione ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio opera nei limiti del ripristino della situazione anteriore alla conclusione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2059 del 28 marzo 1980
«Il trasferimento delle cose mobili vendute in un locale di pubblico deposito, qualora il compratore non si sia presentato a riceverle, costituisce, a norma dell'art. 1514 c.c., una facoltà del venditore, dal cui mancato esercizio non deriva, al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8409 del 11 aprile 2006
«In tema di locazione d'immobili ad uso diverso da abitazione, diversamente che per le autorizzazioni amministrative (come l'iscrizione alla Camera di commercio) ovvero di quelle di pubblica sicurezza necessarie all'esercizio di specifiche attività...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8519 del 5 aprile 2007
«Spetta pertanto al giudice ordinario la giurisdizione in ordine alla domanda di riconoscimento della revisione dei prezzi proposta dall'appaltatore, non implicando detto accertamento un sindacato in ordine all'esercizio di poteri discrezionali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8565 del 7 agosto 1993
«Nel rapporto di appalto, sia pubblico che privato, il recesso ad nutum del committente rappresenta l'esercizio di un diritto potestativo, riservato alla libera determinazione del recedente e sottratto al controllo di terzi e dell'appaltatore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19066 del 5 settembre 2006
«Pertanto, anche per l'esercizio di questa attività è richiesta l'iscrizione nell'albo degli agenti di affari in mediazione di cui al menzionato art. 2 della citata legge n. 39 del 1989, ragion per cui il suo svolgimento in difetto di tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1740 del 12 aprile 1978
«Pertanto la responsabilità limitata prevista dal primo comma dell'art. 1784 c.c., ben può trovare applicazione ad una sala da ballo provvista di buffet, trattandosi di un esercizio pubblico, organizzato ad impresa, il cui frequentatore viene...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2058 del 23 febbraio 2000
«Nel nostro ordinamento l'attività bancaria nel suo complesso, quale comprensiva dell'esercizio del credito e della raccolta di risparmio (vedi in particolare il decreto legislativo n. 385/93) risulta disciplinata in modo tale da configurare non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24772 del 8 ottobre 2008
«Tuttavia, avendo l'azione di ingiustificato arricchimento uno scopo di equità, il suo esercizio deve ammettersi anche nel caso di arricchimento indiretto nei soli casi in cui lo stesso sia stato realizzato dalla P.A., in conseguenza della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15096 del 22 novembre 2000
«...ed in ogni caso entro la fine dell'esercizio finanziario, altrimenti, per effetto del quarto comma del predetto articolo, il rapporto obbligatorio intercorre tra fornitore e amministratore o funzionario che ha consentito la fornitura.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2380 del 19 febbraio 2002
«L'ente pubblico è responsabile del danno morale provocato dalla condotta del suo dipendente, nell'esercizio delle incombenze a lui affidate, soltanto allorché tale condotta costituisca reato, il quale è accertabile incidenter tantum anche dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13544 del 26 maggio 2008
«Anche nell'ambito del pubblico impiego privatizzato, il contrasto fra contratti collettivi di diverso ambito territoriale (nazionale, regionale, provinciale; aziendale) deve essere risolto non già in base al criterio della gerarchia (che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28282 del 31 dicembre 2009
«Tale provvedimento, che se correttamente motivato non è sindacabile in cassazione, ha natura diversa dal licenziamento disciplinare e da quello previsto per incompatibilità ambientale dagli artt. 468 e 469 del d.l.vo n. 297 del 1994, che ha natura...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4435 del 4 marzo 2004
«...in relazione all'attività di un pubblico esercizio, che fosse onere del lavoratore, al quale era stata contestata l'assenza ingiustificata nella giornata del 15 agosto, provare che in tale giornata non fosse prevista la sua presenza in servizio).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12759 del 13 dicembre 1995
«Infatti, avendo il licenziamento natura giuridica di diritto potestativo — il cui esercizio è volto a realizzare l'interesse del titolare del potere — non è consentito il riferimento alla nozione tecnica di discrezionalità e all'inerente dovere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7410 del 26 marzo 2010
«In tema di licenziamento disciplinare, ove sussista un rilevante intervallo temporale tra i fatti contestati e l'esercizio del potere disciplinare, la tempestività di tale esercizio deve essere valutata in relazione al tempo necessario per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3181 del 17 aprile 1990
«...che affida agli altri amministratori la sostituzione dell'amministratore venuto a mancare nel corso dell'esercizio, costituiscono norme inderogabili, in quanto di ordine pubblico per la loro incidenza su interessi generali della collettività.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7799 del 15 aprile 2005
«...della società per azioni mediante l'esercizio di poteri autoritativi o discrezionali, ma solo avvalendosi degli strumenti previsti dal diritto societario, da esercitare a mezzo dei membri di nomina comunale presenti negli organi della società.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6865 del 17 giugno 1995
«Pertanto, la mancanza dell'autorizzazione degli amministratori determina un'efficacia solo relativa dell'atto di disposizione, che è valido ed efficace rispetto ai soggetti diversi dalla cooperativa. (Nella specie relativa a fatti antecedenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3151 del 5 marzo 2001
«L'articolo 2526, comma secondo c.c. sulla efficacia del recesso del socio differita, se tempestiva, a chiusura esercizio, o, se intempestiva, a chiusura dell'esercizio successivo, è previsione privatistica formulata nell'esclusivo interesse della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7159 del 6 luglio 1990
«Peraltro, tenendo conto dell'obbligo di contrattare e di osservare parità di trattamento, di cui all'art. 2597 c.c., l'esercizio di detta facoltà è legittimo solo se funzionale alla stipulazione di una nuova fornitura, secondo condizioni conformi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17144 del 22 luglio 2009
«In tema di concorrenza sleale, presupposto indefettibile dell'illecito è la sussistenza di una situazione di concorrenzialità tra due o più imprenditori, derivante dal contemporaneo esercizio di una medesima attività industriale o commerciale in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5835 del 19 aprile 2001
«Perché un documento costituisca atto pubblico e abbia l'efficacia riconosciuta dall'art. 2700 c.c., occorre che lo stesso provenga da un pubblico ufficiale e che sia formato nell'esercizio di una funzione specificatamente diretta alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6959 del 6 luglio 1999
«La querela di falso non è esperibile né avverso il documento che provenga dal pubblico ufficiale al di fuori dall'esercizio dello speciale potere di documentazione e della speciale funzione di certificazione richiesti perché sussista atto pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9378 del 27 aprile 2011
«...di falso, non costituendo atto pubblico, cui si possa attribuire l'efficacia riconosciuta dall'art. 2700 c.c., non provenendo da un pubblico ufficiale, né essendo formato nell'esercizio di una funzione specificamente diretta alla documentazione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6293 del 16 marzo 2007
«...dei danni derivanti dall'esercizio di tale potere risponde lo Stato, in particolare ove, per grave necessità pubblica, sia stata disposta la requisizione di alloggi a favore di nuclei familiari di senzatetto. (Cassa e decide nel merito, App.»