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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 712 del 19 gennaio 1999
«La ratio cui si ispira la norma sopra citata è infatti l'eliminazione dalla circolazione di un atto che potrebbe arrecare pregiudizio alla fede pubblica, nonché l'esigenza di economia processuale nell'ambito dei rapporti tra giudizio penale e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2827 del 31 luglio 1997
«La falsità di un documento accertata nel corso del giudizio deve essere dichiarata nel dispositivo, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., ancorché essa risulti da atti compiuti successivamente al decorso del termine di prescrizione del reato da cui è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1354 del 19 maggio 1998
«Esula dai poteri della Cassazione, relativamente al controllo della motivazione del provvedimento impugnato, quello di una nuova e diversa valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, giacché tale attività è riservata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1118 del 27 marzo 2000
«La norma trova la sua ratio nel fatto che, in regime convenzionale, l'esistenza di adeguati indizi di realtà deriva, per presunzione incontrovertibile, da determinati documenti che la convenzione espressamente indica e ai quali il giudice dello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4095 del 21 settembre 1995
«Detto effetto preclusivo all'esecuzione delle pene concernenti reati non compresi nella concessa estradizione opera sia quando lo Stato richiesto abbia direttamente consegnato a quello richiedente il soggetto interessato, sia nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11527 del 6 novembre 1995
«Con detta domanda possono chiedersi, in applicazione dell'art. 2033 c.c., gli interessi legali dal giorno della domanda ove si riconosca la buona fede dell'accipiens, ma non anche il risarcimento del maggior danno conseguente alla svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 4284 del 21 febbraio 2013
«Non sussiste la giurisdizione italiana in relazione alla domanda risarcitoria promossa nei confronti della Repubblica federale di Germania con riguardo ad attività "iure imperii" lesive dei valori fondamentali della persona o integranti crimini...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 14201 del 29 maggio 2008
«Il rispetto dei diritti inviolabili della persona umana ha assunto, anche nell'ordinamento internazionale, il valore di principio fondamentale, riducendo la portata e l'ambito di altri principi ai quali tale ordinamento si è tradizionalmente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42790 del 10 novembre 2003
«Ai fini della sussistenza del reato di falso in scrittura privata non ha alcuna rilevanza il consenso o l'acquiescenza della persona di cui venga falsificata la firma, in quanto la tutela penale ha per oggetto non solo l'interesse della persona...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3784 del 23 ottobre 1997
«...della pubblica fede e del patrimonio dei privati), e il reato riguardante la detenzione di stampati per i documenti relativi ai beni viaggianti o alle ricevute fiscali (il cui carattere è costituito dalla tutela della trasparenza delle scritture).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«In tema di contrabbando, la circostanza aggravante prevista dall'art. 295, secondo comma, lett. c), D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 per il caso in cui il fatto sia connesso con altro delitto contro la fede pubblica o contro la pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7720 del 7 agosto 1996
«L'art. 473 c.p. (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali), si propone di tutelare la fede pubblica contro gli specifici attacchi insiti nella contraffazione o alterazione del marchio o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3040 del 15 marzo 1987
«Il reato previsto dall'art. 474 c.p. («introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi») ha per oggetto la tutela della pubblica fede e richiede la contraffazione o alterazione del marchio o segno distintivo della merce, che sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 239 del 27 febbraio 1973
«L'art. 517 c.p. prevede un tipo di reato a carattere sussidiario che si distingue dal reato di cui all'art. 414 c.p.: 1) per il bene giuridico che è quello dell'ordine economico anziché quello della pubblica fede; 2) per la materialità del reato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12 del 2 gennaio 2014
«...a buona fede, in violazione dell'art. 1358 cod. civ., che determina l'avveramento fittizio della condizione, ai sensi dell'art. 1359 cod. civ., in quanto cagionato dal comportamento della parte portatrice di un interesse contrario all'avveramento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10428 del 17 luglio 1989
«...lotta armata per il comunismo ed il sovvertimento dello stato cosiddetto imperialista, contrari all'ordinamento democratico e quindi al giuramento di fedeltà prestato dai militari stessi alla Repubblica ed ai doveri più specifici della disciplina.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1990
«Il bene giuridico che il reato di falso protegge è l'interesse di garantire la pubblica fede, mentre il bene giuridico protetto nel delitto di truffa è l'interesse concernente l'inviolabilità del patrimonio; i due cennati reati, oltre ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1233 del 30 gennaio 1988
«La questione relativa all'idoneità astratta sull'artificio o del raggiro, di cui all'art. 640 c.p., a sorprendere la buona fede del terzo, può acquistare rilevanza in tema di tentativo di truffa, ma non quando questa sia consumata con l'effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9392 del 21 ottobre 1985
«L'incriminazione relativa alla truffa tutela, infatti, l'interesse concernente la inviolabilità del patrimonio, mentre l'incriminazione relativa al falso è diretta a garantire la pubblica fede, sicché ne deriva la diversa obiettività giuridica di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 610 del 4 aprile 1995
«...realizza solo in via mediata siffatta tutela, mentre suo scopo primario è la tutela dell'interesse pubblico, al fine di evitare che il sistema finanziario sia utilizzato a scopo di riciclaggio e di salvaguardare ad un tempo la fede pubblica.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7059 del 5 luglio 1986
«Commette furto aggravato dall'esposizione della merce alla pubblica fede e non già appropriazione indebita di res derelictae colui il quale si impossessi di materiale ferroso altrui, che si trova in luogo recintato e privo di una vigilanza continua.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41317 del 18 dicembre 2006
«...e della fede pubblica; ne consegue che esso confligge con la ratio della previsione di cui all'art. 649 c.p., la quale concerne esclusivamente i delitti contro il patrimonio e ha natura eccezionale che ne preclude l'applicazione in via analogica.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2479 del 13 marzo 1995
«...tra il possesso degli arnesi atti allo scasso e il loro uso, ma non dalla circostanza dell'esposizione alla pubblica fede ex art. 625, n. 7, c.p., venendo ad incidere su un interesse del tutto diverso da quello tutelato da quest'ultima aggravante.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22841 del 25 ottobre 2006
«...in essa compiuti inidonei al raggiungimento del loro scopo, tenuto conto, altresì, che con la sottoscrizione del giudice viene ugualmente soddisfatta la finalità sostanziale di attribuire pubblica fede a quanto documentato nel verbale medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19165 del 13 settembre 2007
«...che il contratto di mandato si era sciolto, statuendo la non applicabilità della disciplina del pagamento al creditore apparente, dovendo escludersi oltretutto la buona fede del solvens dopo la avvenuta pubblicazione della sentenza di fallimento).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8071 del 4 settembre 1996
«Né la nullità può essere sanata da una successiva attestazione dell'ufficiale procedente che confermi l'avvenuta affissione dell'avviso e la mera materiale omissione nella relazione della menzione di tale adempimento, posto che la fede pubblica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 440 del 12 gennaio 2009
«Al verbale di udienza, sia essa pubblica o camerale, deve attribuirsi fede privilegiata, fino a querela di falso, sia della provenienza dal cancelliere che lo redige e degli atti da questi compiuti, sia dei fatti che egli attesta essere avvenuti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1973 del 19 settembre 1996
«La convenzione europea di estradizione, cui ha aderito anche la Repubblica federale tedesca, stato richiedente nel caso di specie, non prevede che lo stato richiesto possa valutare gli indizi posti a base del provvedimento in esecuzione del quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3431 del 26 marzo 1991
«...anche l'attenuante di cui all'art. 323 bis c.p.perché gli artifizi e raggiri posti in essere per occultare il reato connotavano una infedeltà del pubblico funzionario tale da escludere che il fatto potesse essere ritenuto di particolare tenuità).»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9480 del 21 aprile 2010
«L'azione di restituzione che venga proposta, ai sensi dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non va ricondotta allo schema...»